Monitoraggio laghi del Lazio, valori quasi sempre fuori i limiti

A conclusione delle analisi dei campioni raccolti sul lago di Bolsena, oggi pomeriggio, presso la Libr’Osteria “Le Sorgenti” a Bolsena, sono stati presentati i risultati del monitoraggio microbiologico effettuato dai tecnici della Goletta dei Laghi sul bacino del viterbese.

 

Comunicato stampa

GOLETTA DEI LAGHI A BOLSENA PER DARE SOSTEGNO ALLA COSTRUZIONE DEL CONTRATTO DI LAGO DI BOLSENA

PRESENTATI I RISULTATI DEI CAMPIONAMENTI: 5 INQUINATI SU 6 PRELIEVI, CONFERMATO IL TREND NEGATIVO DEGLI ULTIMI ANNI

Legambiente: “Il Contratto di Lago è lo strumento per restituire protagonismo al territorio e superare le criticità della depurazione”

 

Prosegue nel Lazio la Goletta dei laghi, la campagna di Legambiente realizzata in collaborazione con il CONOU –  Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati –  e Novamont, che da 13 anni attraversa l’Italia per monitorare la qualità delle acque, degli ecosistemi e dei territori lacustri. Il lavoro della Goletta dei Laghi si è concentrato su due fronti principali di indagine: quello delle microplastiche sulle spiagge e in acqua e quello dell’inquinamento microbiologico.

A conclusione delle analisi dei campioni raccolti sul lago di Bolsena, oggi pomeriggio, presso la Libr’Osteria “Le Sorgenti” a Bolsena, sono stati presentati i risultati del monitoraggio microbiologico effettuato dai tecnici della Goletta dei Laghi sul bacino del viterbese.

Su 6 punti campionati, quasi tutti risultano fuori dai limiti. La Foce del Torrente nei pressi del Parco giochi a Montefiascone è risultata fortemente inquinato, così come l’acqua del lago della spiaggia in fondo a Via Cava a Marta. Sono entrambi punti che risultano fuori dai limiti fin dal 2015. Anche i due punti campionati a San Lorenzo Nuovo – il Fosso Ponticello e il canale della località Prati Renari –  risultano fortemente inquinati. Se il primo è così già dal 2015, il secondo punto di rilevamento vede invece un peggioramento – da inquinato a fortemente inquinato – rispetto all’anno scorso. Risulta infine solo inquinato il punto di Foce del Fosso Cannello (o Fosso Rigo) a Gradoli, con un miglioramento rispetto al 2016, in cui era risultato fortemente fuori dai limiti.

I risultati sono stati presentati in occasione dell’incontro pubblico in sostegno del percorso verso il Contratto di Lago, iniziativa a cui hanno partecipato  associazioni e amministrazioni del territorio. Presente anche Cristiana Avenali, responsabile ufficio di scopo per i Contratti di Fiume e Piccoli Comuni della Regione Lazio, ufficio nato per volontà del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti per stimolare lo sviluppo sostenibile delle acque interne. 

Il contratto di Lago, così come quello di fiume, nasce come strumento giuridico vincolante a cui possono aderire su base volontaria tanto le istituzioni locali quanto portatori di interesse, dalle associazioni e le cooperative alle Camere di commercio, per attuare una reale gestione integrata delle acque con l’obiettivo di tutelare e valorizzare le risorse idriche e gli eco-sistemi territoriali connessi.

“I dati raccolti quest’anno sul lago di Bolsena confermano le criticità che raccontiamo da anni – dichiara Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio – per affrontarle e risolvere, è necessario depurare tutti i reflui inquinanti  con un più efficacie sistema. Bisogna riqualificare l’impianto fognario circumlacuale del COBALB, concludendolo nella sponda occidentale dove è interrotto e facendo funzionare tutta la struttura ormai vetusta le cui pompe non riescono più a captare gli scarichi.” Intorno al lago di Bolsena si sviluppa infatti l’anello fognario circumlacuale del COBALB che dovrebbe intercettare tutti gli scarichi inquinanti prima che entrino nel Lago, attraverso pozzetti di sollevamento che, dati alla mano, sembrano evidentemente inefficaci.

“Il percorso verso il Contratto di Lago a Bolsena va nella giusta direzione, perché questo strumento ha come obiettivo principale la tutela della biodiversità, e per salvaguardarla il primo e importante intervento deve poter essere il risanamento del sistema depurativo – conclude Scacchi –. Per questo diamo il nostro pieno sostegno a percorsi che portino alla realizzazione del Contratto di Lago di Bolsena, il maggior lago del Lazio, unico peraltro a non essere preservato con le tutele di un ente parco regionale, dove il contratto di lago può essere risolutivo in termini di ecosostenibilità e restituendo a gli attori del territorio stesso, tutto il protagonismo nelle scelte future”.

“Costruire un contratto di Lago nel più grande dei laghi del Lazio, è un obbiettivo ambizioso quanto importante – commenta Cristiana Avenali responsabile dell’ufficio di scopo su contratti di fiume e piccoli comuni della Regione Lazio – la Regione darà il suo pieno sostegno ad associazioni e comuni che intraprenderanno questo percorso. Il contratto deve avere come funzioni principali quelle di difendere la biodiversità e contrastare i rischi idrogeologici: nel Lago di Bolsena, dove paesaggio, natura e piccoli comuni, costruiscono insieme un ambiente straordinario, attraverso questo strumento si possono affrontare eventuali criticità, per poterne rilanciare la bellezza naturale e un nuovo sviluppo socio-economico e territoriale”.

Bolsena, 29 luglio 2018

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