Toscana: Cave di Stazzema, pronto un nuovo scempio della montagna?

La Conferenza dei Servizi sta per decidere sull’approvazione definitiva di un Piano: in aree naturalisticamente integre sono previsti oltre 28 ettari di nuove cave, che deturperanno per sempre un paesaggio d’inestimabile valore mondiale.

 

Forum Italiano dei Movimenti
per la Terra e il Paesaggio 19/3/2019

Toscana: Cave di Stazzema, pronto un nuovo scempio della montagna?

 
La Conferenza dei Servizi sta per decidere sull’approvazione definitiva di un Piano: in aree naturalisticamente integre sono previsti oltre 28 ettari di nuove cave, che deturperanno per sempre un paesaggio d’inestimabile valore mondiale.

E’ il primo di una serie di provvedimenti del Comune di Stazzema, che nei prossimi mesi estenderà per altre decine di ettari le cave. Anche Rete Natura 2000 verrà intaccata: ben 18 dei 28,24 ettari di aree soggette a nuova escavazione si trovano all’interno della Zona Speciale di Conservazione (ZSC) Monte Croce/Monte Matanna, istituita per proteggere queste montagne uniche al mondo, che invece ora si minaccia di vendere a suon di blocchi e lastre…
 

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Se le indiscrezioni sull’area dell’ex Fiera verranno confermate, ancora una volta Roma resterebbe condannata al destino di una mezza modernità, una modernità incompiuta per la mancanza di coraggio dei suoi amministratori, per la voracità del sistema creditizio e per una genia di manager di società pubbliche che tutto hanno a cuore tranne il bene comune della città. La minaccia di una nuova e gigantesca speculazione edilizia questa volta ha il nome dell’ex Fiera di Roma, un’area di proprietà pubblica. La minaccia è stata innescata col pretesto di risanare un debito (180 milioni) con Unicredit da parte di Investimenti Spa; debito causato dalla realizzazione della nuova Fiera di Roma lungo l’autostrada per l’aeroporto di Fiumicino. La vicenda è annosa e quanto mai tormentata e attraversa le giunte Veltroni, Alemanno, poi Marino e ora quella della Raggi…

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Ikea in centro città

Non poco interesse ha suscitato la notizia che il Gruppo svedese Ikea ha deciso, in Italia, di diversificare la propria tipologia di vendita inserendo localizzazioni commerciali nei Centri Storici e nei centri urbani. Gli utenti: prevalentemente un popolo di pedoni, programmato per usare mezzi pubblici, lungo percorsi in area urbana ed extraurbana. Per l’Ikea è una vera e propria rivoluzione, ma non solo per l’Ikea. Infatti, se questa tendenza commerciale dovesse prendere ”piede”, potremmo assistere, in un breve lasso di tempo, alla rinascita commerciale dei nostri Centri Storici e al declino dei mega insediamenti commerciali in area periferica…

 

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Carrefour progetta un centro a Lacchiarella, ma la contrarietà cresce e si organizza

Le voci insistenti si sono purtroppo concretizzate e adesso circolano le carte del megaprogetto di polo logistico di Carrefour su oltre 230mila metri quadri di terreni agricoli nella frazione Villamaggiore di Lacchiarella. Con la realizzazione di due immensi capannoni alti 15,5 metri e vasti 105mila mq, l’azienda francese tra i leader del commercio vuole concentrare su quest’area tutta la gestione dei prodotti alimentari destinati ai supermercati del nord Italia, chiudendo i tre centri esistenti. Naturalmente non mancano imponenti aree di parcheggio e spazi per uffici e altri servizi…

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A Parma si vuole ampliare l’aeroporto per trasformarlo in cargo

Il Comitato “NoCargoParma” scrive una lettera aperta al sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, per sollecitarlo a rivedere la sua scelta di avallare l’ampliamento dell’aeroporto per trasformarlo in cargo, ritenuto dal Primo cittadino una “infrastruttura strategica per il territorio” ignorando completamente i danni che un progetto del genere può provocare alle persone e al territorio su cui insiste…

 

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Al via la sperimentazione della tecnologia 5G in questi 120 ignari piccoli comuni

120 piccoli comuni d’Italia (oltre ad alcune “smart cities”: Milano, Prato, L’Aquila, Matera e Bari, cui si aggiungono Roma e Torino, dove erano già state avviate altre prove tecniche) saranno i primi sperimentatori dell’esposizione della popolazione alle tre bande della tecnologia 5G, una rete wireless di nuova generazione che renderà possibile le connessioni mobili superveloci soppiantando le connessioni in fibra. Ma senza rischi? Occorre ricordare che l’esposizione massiccia della popolazione a livelli di elettrosmog destinati ad aumentare a dismisura, con mini-antenne (ogni 10-12 case nelle aree urbane) collocate ovunque, rappresenta un rischio da non sottovalutare, come molti ricercatori e scienziati affermano da tempo. E come se non bastasse, i 120 comuni selezionati a far da “cavie” non ne sanno nulla: nessuna comunicazione pare essere loro arrivata da AGCOM o dal Ministero dello Sviluppo Economico, come alcuni nostri comitati piemontesi stanno scoprendo…

 

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