Germania: 20 bombe nucleari a Buechel

Buechel, un paesino in Renania-Palatinato in cui vivono appena 1.154, ha una particolarità unica in Germania: custodisce circa 20 bombe nucleari, ognuna delle quali ha quattro volte la potenza esplosiva della bomba di Hiroshima. Ufficialmente non esistono, ma tutti sanno che ci sono strettamente sorvegliate dalle forze statunitensi in bunker nella base aerea locale delle Forze armate tedesche, a un solo un chilometro dal centro del paese.

 

Buechel, un paesino di 442 case in Renania-Palatinato in cui vivono appena 1.154, ha una particolarità unica in Germania: custodisce circa 20 bombe nucleari, ognuna delle quali ha quattro volte la potenza esplosiva della bomba di Hiroshima. Ufficialmente non esistono, ma tutti sanno che ci sono strettamente sorvegliate dalle forze statunitensi in bunker nella base aerea locale delle Forze armate tedesche, che dista solo un chilometro dal centro del paese. L’aeroporto è il più grande datore di lavoro della regione con circa 2.000 dipendenti, perlopiù provenienti da altre parti della Germania.

L’accesso alla base è precluso anche ai giornalisti dell’agenzia stampa tedesca “Dpa”, per i più disparati motivi. Altre bombe nucleari della Nato sono custodite in Italia, Belgio, Paesi Bassi e Turchia. Dopo un ordine operativo del presidente degli Stati Uniti e la conferma del quartier generale dell’Alleanza atlantica, i Tornado tedeschi potrebbero essere incaricati di veicolare gli ordigni atomici contro obiettivi. Le bombe B61-4, lunghe 3,58 metri, hanno una potenza esplosiva di fino a 50 chilotoni. Le bombe atomiche sono state considerate a lungo reliquie della Guerra fredda. Negli anni Ottanta, 7.000 delle 70.000 armi nucleari del mondo erano schierate in Germania.

Attualmente tutte le potenze nucleari stanno investendo nella modernizzazione dei loro arsenali. La spesa dei soli Stati Uniti è stimata in 400 miliardi di dollari (336 miliardi di euro) nei prossimi dieci anni. Allo stesso tempo, a luglio, due terzi dei Paesi delle Nazioni Unite (122 su 193) ha votato contro lo sviluppo, il possesso, l’immagazzinamento e lo stazionamento di quelle armi. Ad eccezione dei Paesi Bassi, tutti i Paesi della Nato hanno boicottato il Trattato, Germania inclusa. Ad un recente sondaggio di YouGov, commissionato dall’agenzia di stampa tedesca “Dpa”, il 55 percento dei cittadini tedeschi si è espresso però a favore dell’adesione al Trattato dell’Onu, mentre solo il 23 percento si è detto contrario.

L’opinione dei cittadini tedeschi in merito alle armi atomiche è ancora più chiaro: il 61 percento chiede abbandonarne il possesso, e solo il 18 per cento pensa il contrario. Nel 2009, l’ex leader dei Liberali (Fdp) e ministro degli Esteri Guido Westerwelle si espresse a favore del ritiro, ma venne ricondotto a più miti consigli dalla omologa statunitense Hillary Clinton e dal cancelliere Angela Merkel. Nel 2010 il Bundestag adottò una risoluzione analoga, ma non ebbe seguito. Ora, invece, il leader dell’Fdp, Christian Lindner, per far fronte alle nuove minacce si è detto favorevole all’adozione di armi nucleari da parte delle stesse Forze armate tedesche. Contrari i Verdi e la Linke, oltre al presidente dei Socialdemocratici (Spd) Martin Schulz. Senza il consenso della Nato e degli Stati Uniti, la rinuncia ad ospitare le atomiche statunitensi sul territorio nazionale è comunque impensabile.

www.handelsblatt.com

Sharing - Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *