[Rete Ambientalista] Giù le mani dalla Rete dei Movimenti Ecopacifisti

Tra i tanti che ci esprimono solidarietà (e che ringraziamo) c’è chi ci avverte “Ehilà, ragazzi, avete dei begli artigli!!! Però state attenti… che le minacce di querela non vanno prese sottogamba, sul piano dell’ironia come avremmo fatto noi, se ci rendiamo conto che stiamo remando contro la corrente dell’informazione:  “Chi è libero come voi, in quest’italia (la scrivo apposta con l’iniziale minuscola), pattina su un ghiaccio sottile. Purtroppo, a livello nazionale, solo il Manifesto e il Fatto Quotidiano sono di proprietà di giornalisti, tutti gli altri appartengono ad industriali (berlusconi, elkann, de benedetti eccetera): basta ricordare come televisioni e quotidiani hanno lapidato una persona onesta e capace come Giuseppe Conte a favore di un megabanchiere che, con i fatti, ha mortificato la Costituzione e favorito i ricchi lasciando ai poveri le briciole. Per non parlare degli spazi concessi a matteo renzi…”.

C’è chi cerca di rassicurarci: “Sareste oggetto di ‘querela temeraria’, espressione coniata dai giuristi sulla falsariga della ‘lite temeraria’ ben nota nel processo civile, in quanto nella fattispecie sarebbe  querela infondata  sporta senza che vi fossero i necessari presupposti di reato. Anzi, il querelante sarebbe condannato al rimborso delle spese e addirittura ai danni…”. In effetti, il querelante (che ci perdoni l’ironia dedicatagli) potrebbe essere un “direttore responsabile” ignaro delle minacce del suo redattore (che invece non merita nessuna scusa). C’è chi, però, avverte “Attenti, vogliono farvi del male, dietro ci possono essere i mandanti occulti” e fa l’elenco dei potenti avversari degli ecopacifisti che noi rappresentiamo: il nome più quotato è SolvayQuerela come censura, insomma.  C’è chi a maggior ragione prende sul serio la “querela per interposta persona, se non altro quale forma di intimidazione”; al punto che invia bonifico bancario “ai volontari che fanno tutto a proprie spese, e invito tutti a concorrere ad una sottoscrizione”.

Noi (personalmente, giganti come Montedison e Michelin hanno sbattuto il muso) noi andiamo avanti come e più di prima. Più di prima perché, sarà coincidenza con questa questione, siamo in questi giorni passati nella mailinglist della Rete da 35.998 utenti a 36.038. Evidentemente apprezzano la libertà della nostra informazione, che non ammette censura e autocensura, minacce e chilling effect, cioè quella libertà che ci attribuisce il direttore de “Il Caffè” (al suo attivo oltre 100 querele per diffamazione, zero condanne) quando ci invita a pubblicare cosa scrivono all’estero dei giornalisti italiani. D’altronde (nel nostro piccolo) non siamo i soli a difendere la libertà di espressione. Malgrado una media dell’otto per cento di share, al di sopra delle trasmissioni omologhe, Report è stato appena oggetto di un altro attacco di censura, questa volta (poi ritirato) da parte della magistratura.

Italia vergogna d’Europa per la libertà di stampa.

A proposito di “prostituzione intellettuale”, nella fattispecie “prostituzione giornalistica”, clicca qui cosa pensano nel mondo della  libertà di stampa italiana.  L’Italia vergogna d’Europa. ‘Reporter senza frontiere’, il più accreditato organismo indipendente che si occupa di questo tema a livello globale, certifica che la libertà di stampa in Italia è una illusione: l’Italia   in classifica è scesa al 58° posto perdendo ben 17 posizioni. Commenta Stefano Carugno, direttore de “Il Caffè”: quello dell’Italia è ormai un caso mondiale, non c’è una stampa libera di scrivere in maniera indipendente,  il pluralismo -mascherato da un gran numero di giornali e tv fintamente schierati a destra e a sinistra-  è una parvenza di democrazia bensì sinonimo di spartizione politica ed economica , il giornalista è “costretto” a conformarsi alla linea editoriale della propria testata, rinunciando al proprio pensiero, autocensurandosi. L’autocensura si conforma alla prestazione sessuale a scopo di lucro, con carattere di abitualità e professionalità.

A proposito del sistema di informazione/disinformazione. Lo scoppio alla Solvay.

I titoli  sono magari suggestivi “Boato nella notte”, “Forte scoppio all’interno del polo chimico”, ma poi  nel testo solo un articolo di giornale (Il Piccolo, Monica Gasparini) pone interrogativi, gli altri sono tutti made in Solvay: “Il forte rumore è stato provocato dall’apertura dei due appositi “dischi di rottura” nell’area di produzione plastomeri. Il ‘disco di rottura’ è un componente di prevenzione e sicurezza che evita, come in questo caso, incidenti all’impianto di polimerizzazione. I blocchi automatici di sicurezza sono immediatamente intervenuti isolando completamente l’impianto per la messa in sicurezza dell’area. Non ci sono state conseguenze per il personale. Non sono state rilevate all’esterno anomalie ambientali”. Insomma state tutti tranquilli cittadini dei sobborghi di Alessandria che siete saltati sul letto alle 4,30: la prossima volta all’udire il “forte rumore” (perché chiamarlo “forte boato”?) giratevi sull’altro fianco. Questo tipo di servile informazione non chiede: nell’incidente quali gas sono stati emessi in atmosfera? quali analisi immediate e successive sono state effettuate? Soprattutto, preso atto che lo scoppio degli “appositi” dischi di rottura evita lo scoppio degli impianti, i giornali non pongono la questione -più volte da noi sollevata- che qualora i dischi di rottura non funzionino siamo in pieno scenario di catastrofe industriale, nel quale la popolazione alessandrina viene cancellata. “Si dimenticano” che lo stabilimento di Spinetta Marengo (in pieno centro abitato) è ad alto rischio come da Legge Seveso.

Putin: piano di pace italiano fasullo in presenza delle sanzioni.

Putin risponde alla telefonata di Draghi:  “La Russia sta diventando  più forte grazie alle sanzioni. Rubare i beni di qualcuno non ha mai portato a nulla di buono, soprattutto a chi lo fa”. Dopo aver dato del “poliziotto” a Biden, Putin ha assicurato a  Draghi la fornitura di gas, e per quanto riguarda la crisi alimentare ha sostenuto  che è l’Ucraina a bloccare l’apertura di corridoi umanitari per le navi. Soprattutto ha ribadito che darà l’ok ai corridoi via mare per il grano da Mariupol solo se saranno revocate le sanzioni. Nel frattempo Mosca sta guadagnando dalla crisi alimentare di cui molti Paesi sono vittime.

La questione dei territori e dei confini ucraini.

Nel vastissimo territorio ucraino, dove ci sono molte minoranze, si profila verso Est una popolazione russofona, diversa sotto l’aspetto storico, politico, culturale. Dopo il capitolo emblematico della Crimea, annessa dalla Russia dopo il referendum del 2014, è stato certo un errore di Kiev non concedere uno statuto autonomo al Donbass. In entrambi i casi l’indipendenza tempestiva avrebbe ratificato quelle differenze che non potevano essere cancellate e avrebbe forse evitato il conflitto. Adesso le autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, riconosciute dalla Federazione Russa, vengono in fondo fagocitate dall’invasione. L’Europa, che era nata per superare le nazioni e garantire la coabitazione tra popoli, assiste invece impotente a una sorta di guerra civile fratricida. Proprio da qui si può però ripartire, da un canto mettendo radicalmente in discussione sovranità e integrità territoriale, dall’altro mirando ai grandi obiettivi politici della pace e della convivenza.

Washington, nonostante Harry Kissinger, sogna una guerra eterna in Europa.

E’ una follia seguire Biden. Kiev non ha praticamente alcuna possibilità di vincere. Clicca qui l’ultimo reportage di Maurizio Vezzosi.

L’Ucraina e la resistenza nonviolenta russa.

“Tera e Acqua” di giugno/luglio, monografico guerra-nonviolenza. Clicca qui.

No Base militare né a Coltano né altrove.

Nessuna base per nessuna guerra. Corteo nazionale il 2 giugno, a Coltano Villa Medicea. Su Repubblica video documentario: l’arsenale nucleare d’Italia, ecco dove sono e quante atomiche abbiamo in casa.

30 maggio mobilitazione contro i diritti negati nelle RSA.

Disattesi gli impegni assunti dal Ministero della Salute. Le persone disabili e anziane malate croniche peggiorano e muoiono nell’isolamento e trascuratezza; i parenti, le associazioni e le lavoratrici tornano a mobilitarsi. Clicca qui.

Alla Camera i danni da ‘vaccino’.

Riceviamo e pubblichiamo: Il prof. Giovanni Frajese, endocrinologo, docente all’Università di Roma “Foro Italico”, parla alla Commissione Parlamentare d’inchiesta sui vaccini anti-covid, e illustra  i dati sui vaccini pubblicati dalle più prestigiose testate medico-scientifiche del mondo, dati scientifici che evidenziano che le persone vaccinate si ammalano più di quelle non vaccinate. Guarda il video.

L’amianto non dà mai tregua, neppure nella bonifica.

La Procura di Pavia ha mandato la Guardia di finanza a sequestrare un’area di circa 140 mila metri quadrati: sono i terreni della ex Fibronit di Broni, nell’Oltrepò pavese, che  ha diffuso morte dal 1932 al 1994 producendo  manufatti per edilizia in amianto. Così come la più famosa Eternit di Casale Monferrato, che nella provincia di Alessandria ha provocato almeno 2.500 morti. La Fibronit continua a produrre morti: i lavori di bonifica sono compiuti da anni in maniera inadeguata e truffaldina: le società che dovrebbero ripulire l’area dei veleni incassano i soldi pubblici – più di 8 milioni di euro pagati dal ministero dell’Ambiente e dalla Regione Lombardia – ma lasciano che l’amianto continui a fare i suoi danni. Clicca qui Gianni Barbacetto.

Dossier sulle 38 ferrovie sospese in Italia.

Seconda edizione del Dossier Futuro Sospeso, realizzato da Legambiente, UTP AssoUtenti, Federazione Italiana Ferrovie Turistiche e Museali FIFTM, Kyoto Club e Fondazione Cesare Pozzo. Il dossier esamina la situazione di 1200 km di linee ferroviarie da riaprire al trasporto locale in Italia. Diviso per regioni, esamina lo stato di 38 linee che potrebbero essere riaperte, sia per garantire efficace trasporto locale a territori oggi non serviti e sia per servizi turistici in paesaggi di straordinaria bellezza italiana.  Si tratta di una proposta strategica per il Paese, oggi più che mai necessaria, per rispondere al bisogno di mobilità sostenibile dettata dal nuovo scenario internazionale e dalla transizione ecologica. Clicca qui.

La figura poetica e naturalistica di Mario Rigoni Stern.

Giornata di studio nell’uliveto di casa Cattalani.

Chimica verde, dopo 11 anni la Sardegna green si gioca il tutto per tutto.

Dei 730 milioni di euro previsti ne sono stati spesi 260, due dei sette impianti in programma realizzati, la centrale a biomasse naufragata, le bonifiche ancora in corso, il sogno di integrare il mondo della chimica con quello dell’agricoltura al momento è incompiuto. Clicca qui la CGIL.

I Carabinieri Forestali in difesa dei boschi, contro i tagli colturali indiscriminati.

Clicca qui l’importante azione di tutela della biodiversità intrapresa dal Comando Carabinieri con l’emanazione della Direttiva operativa.

Via Dolce Via la festa più bella che ci sia.

Clicca qui la newslettera del Comitato la Goccia per gli altri eventi milanesi.

Italia Nostra sulla disciplina delle concessioni balneari.

Italia Nostra ritiene opportuno valorizzare il carattere di presidio del territorio, delle acque e delle coste. Le aziende balneari possono e devono diventare protagoniste delle attività di tutela e di educazione ambientale. Clicca qui.

Riflessione rosso verde. sabato 28 maggio.

Incontro nazionale per una alternativa di società: ecopacifista, ecofemminista, ecosocialista.

No a nuovi inceneritori in Piemonte.

Il Piemonte non ha bisogno di nuovi impianti di incenerimento: una Regione ampiamente inadempiente alle norme europee, nazionali e allo stesso piano regionale, non può basare sulle proprie inefficienze nuove progettualità impiantistiche per lo smaltimento. Con i progetti ad oggi avanzati si andrebbe verso un sovradimensionamento impiantistico importante, a tutto discapito di una gestione sostenibile dei rifiuti e del percorso di economia circolare che l’Europa ci chiede. Clicca qui.

Chiediamo Olimpiadi rispettose dell’ambiente e senza sprechi di soldi pubblici

Manifestazione domenica 5 giugno da Passo Falzarego a Passo Giau. Clicca qui MANIFESTO AMBIENTALISTA delle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali Milano – Cortina 2026

Verso il XIX Congresso della CGIL.

Iniziamo il dibattito con il convegno “Conflitto di classe? Lotta contro la guerra?”  organizzato per il 3 giugno dall’Associazione Nazionale Politico Culturale Cumpanis, che ha come obbiettivi “Un programma di lotte e obiettivi unificanti che riconsegnino alla Classe Operaia e Lavoratrice il suo ruolo centrale nel conflitto Capitale-Lavoro, protagonista per un nuovo modello di società, dirigente nella CGIL, al fine di ricondurla alla sua origine storica di Sindacato di Classe!” Clicca qui.

Congresso Nazionale ISDE Medici per l’Ambiente.

Si svolgerà nelle giornate 29, 30 e 31 maggio a Sansepolcro (AR): i cambiamenti climatici nell’attuale instabilità internazionale e il nuovo paradigma One HealthISDE è un’associazione italiana formata da medici in rapporto di collaborazione con l’OMS e con le principali istituzioni sanitarie nazionali,  che si occupa di promuovere un concetto di salute inteso come benessere generale dell’uomo e dell’ambiente in cui vive (ONE-Health). Dalla sua fondazione, promuove e organizza incontri ed eventi formativi per divulgare, sensibilizzare, informare i cittadini sulla tematica ambiente-salute e promuove studi e ricerche finalizzati ad aumentare le conoscenze sui rischi ambientali. Clicca QUA il programma.

Marco Travaglio propone Mario Draghi come Premio Attila.

Clicca qui le motivazioni. Proposta non ammissibile per due ragioni: è in anticipo rispetto al momento delle votazioni della primavera 2023 e soprattutto, secondo il Regolamento, il premio non può essere assegnato per due anni consecutivi. Come anticipo per gli anni successivi però, è molto probabile dato che governa senza aver mai preso un voto, tanto meno dalla prossima maggioranza di astenuti.

Il garante della Natura!

Lo scorso 22 maggio abbiamo celebrato la Giornata mondiale della Biodiversità e in questa occasione abbiamo lanciato una petizione per chiedere l’istituzione del Garante della Natura, una figura di garanzia che sul tema natura possa svolgere funzioni regolatorie, di vigilanza, di controllo e monitoraggio, di accertamento e di risoluzione dei conflitti. Una figura, insomma, che abbia una visione d’insieme e non perda di vista l’obiettivo della tutela della natura , che è raggiungibile solo se tutti i soggetti indicati nella Strategia Nazionale sulla Biodiversità agiscono insieme.

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Movimento di Lotta per la Salute Giulio A. Maccacaro

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