Roma Capitale, lo scandalo dei Piani di Zona

L’Amministrazione comunale e l’assessore all’Urbanistica Caudo continuano a gettare fumo su questa grave speculazione e a fare melina, impedendo nei fatti il ripristino della legalità sulla gestione dell’edilizia agevolata.

 

COMUNICATO STAMPA

TRUFFA PIANI DI ZONA ROMA: AS.I.A./USB, QUELLO CHE CAUDO NON DICE


Nonostante l’ Associazione degli Inquilini e Abitanti USB stia denunciando dal 2010 lo scandalo dei Piani di Zona e la Magistratura, su denuncia della stessa AS.I.A./USB di Roma, presentata dall’avv. Perticaro, abbia aperto nel 2012 un’inchiesta e sequestrato le prime centinaia di alloggi, l’Amministrazione comunale e l’assessore all’Urbanistica Caudo continuano a gettare fumo su questa grave speculazione e a fare melina, impedendo nei fatti il ripristino della legalità sulla gestione dell’edilizia agevolata, destinata ad alleviare l’emergenza abitativa a Roma e nel Lazio.

 

Per questo l’ AS.I.A./USB ricorda al Sindaco Marino, all’assessore alla legalità Sabella ed al ‘distratto’ assessore Caudo quanto segue:

 

1) la revisione delle tabelle con lo scorporo del finanziamento pubblico è solo un primo e grave atto dovuto, visto anche l’intervento della Procura (il reato di truffa, appunto, perché lo stato non può finanziare l’impresa privata);

2) il prezzo massimo di cessione degli alloggi è gonfiato anche di altre irregolarità che il Comune non ha rilevato e continua ad ignorare: sono stati computati costi già previsti dal prezzo iniziale di costruzione stabilito dalla Regione Lazio;

3) il Comune di Roma ha stabilito il costo iniziale di costruzione a mq degli immobili in modo arbitrario, perché il prezzo di costruzione lo stabilisce la Regione su indicazioni del CER;

4) l’assessore Caudo e i suoi predecessori in tutti questi anni non ha fatto nulla, nonostante la legge prevedesse l’applicazione di sanzioni e, vista la gravità delle violazioni, la decadenza delle Convenzioni, riportando al Comune la proprietà degli immobili costruiti su terreno comunale (L. 167/62);

5) l’assessore Caudo nel 2014 si è premurato invece di fare da mediatore con società cooperative coinvolte nell’inchiesta, che chiedevano agli inquilini somme superiori (dai 100.000 ai 150.000 €) al prezzo massimo di cessione;

6) l’omissione, che continua nell’amministrazione Marino, sta procurando un aggravamento delle condizioni di vita di migliaia di inquilini romani, i quali sono ancora sotto attacco da parte delle cooperative e delle imprese costruttrici che continuano a vendere illegalmente gli alloggi e che stanno eseguendo centinaia di sfratti proprio nei confronti dei più deboli (inquilini che hanno per anni pagato canoni maggiorati ed oggi, a causa della crisi, hanno perso il lavoro), veri destinatari dell’intervento pubblico;

7) sono stati concessi alle imprese costruttrici mutui agevolati da restituire dopo il trentesimo anno e nessuno ha fatto sottoscrivere le fideiussioni previste per legge. Quindi nessuno richiederà la restituzione di queste somme e si configura così un’altra forma di finanziamento illegittimo alle imprese.

 

Roma, 24 settembre 2015

Info: ASIA-USB

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