Legge di Stabilità, eliminata Tasi per gli inquilini

L’Unione Inquilini vince la sua lotta contro la Tasi agli inquilini e assegnatari di case popolari ecco la cronistoria, i fatti danno ragione alla nostra iniziativa.

L’Unione Inquilini esprime  soddisfazione ma non cambia il nostro giudizio rispetto alle politiche abitative del Governo, delle Regioni e dei Comuni che continuano a basarsi su privatizzazioni del patrimonio pubblico e liberalizzazioni degli affitti che tanti guasti hanno creato e stanno creando. Prosegue la lotta. Noi non molliamo mai!

Le tappe della nostra iniziativa

I comunicati Unione Inquilini del 30 ottobre 2013  e del 9 settembre e il comunicato della Presidenza del Consiglio successivo all’approvazione della legge di stabilità per il 2016, dimostrano con i fatti che l’Unione Inquilini ha sempre combattuto contro la Tasi imposta anche agli inquilini.  La lotta prosegue è solo un piccolo risultato ma che comporta un risparmi fino a 200 euro per gli inquilini

 

 

Unione Inquilini

Segreteria Nazionale

Roma 16 ottobre 2015

 

 

TASI: LE MODIFICHE IN PARLAMENTO SONO NECESSARIE E DEVONO RIGUARDARE ANCHE GLI INQUILINI.

Dichiarazione di Walter De Cesaris, segretario nazionale Unione Inquilini.

 Vorremmo che fosse presente a tutti un dato elementare ma che sembra sfuggire alla comprensione di molti: se giustamente occorre intervenire al fine di reintrodurre detrazioni per la prima casa anche sulla TASI, queste devono riguardare, in quota parte, anche gli inquilini. Infatti, se per il proprietario, la prima casa è quella che possiede e in cui vive, per l’inquilino la prima casa è quella in cui vive e paga l’affitto (cioè la seconda, terza e via di seguito, per il proprietario). Per una ragione di equità e di pari trattamento della legge, la  detrazione per la TASI deve riguardare, quindi,  sia il proprietario utente, sia  l’inquilino che ha la sua residenza principale nella casa in affitto. Vorremmo ricordare che, se anche è stato battuto l’intendimento di trasformare l’IMU in service tax, l’introduzione della TASI in aggiunta all’IMU che paga il proprietario, è corrisposta in una percentuale tra il 10 e il 30% dall’inquilino e si aggiunge alla TARI (imposta sui rifiuti), pagata solo dall’inquilino, già incrementata solo quest’anno, in media, del 25%. In una situazione di gravissimo impoverimento di massa, un livello degli affitti incompatibile con il mercato privato, una carenza strutturale di offerta pubblica di alloggi a canone sociale, il continuo aumento delle tariffe (come quella sui rifiuti), i ticket sulla sanità, l’introduzione di nuovi balzelli (che temiamo destinati a crescere nel futuro a causa dei tagli agli enti locali) come la TASI, possono, drammaticamente ma purtroppo facilmente, scatenare una situazione che precipita nel baratro dello sfratto per morosità. E’ assolutamente necessario porre un limite che imponga una zona no tax, compresa la TASI, per i redditi bassi, ricordando che le famiglie in affitto hanno redditi inferiori del 22% rispetto alla media nazionale e che oltre il 70% delle famiglie in affitto ha un imponibile inferiore a 30 mila euro l’anno.

30.10.2013

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Roma 9 settembre 2015 

COMUNICATO STAMPA

TAGLIO TASI, TUTTE LE CRITICHE DELL’UNIONE INQUILINI: IL GOVERNO DIMENTICA “L’ALTRA META’ DEL CIELO”. VENGONO PENALIZZATI GLI INQUILINI, SI CREANO ULTERIORI DIFFICOLTA’ AGLI AFFITTI CONCORDATI, SI  ELUDE ANCORA UNA VOLTA IL VERO NODO DELLA SOFFERENZA ABITATIVA IN ITALIA. DICHIARAZIONE DI MASSIMO PASQUINI, SEGRETARIO NAZIONALE UNIONE INQUILINI.

“Non c’è solo il rilievo che con il taglio generalizzato delle tasse sulla prima casa si avvantaggiano di più i proprietari ricchi e le abitazioni di lusso. Il taglio dimentica completamente “l’altra metà del cielo” degli abitanti, ovvero gli inquilini. La TASI, tassa sui  cosiddetti servizi comunali indivisibili, nel caso di immobili locati, in una quota tra il 10 e il 30% del valore catastale dell’immobile, deve essere pagata dall’inquilino. Si tratta, evidentemente, di seconde case dal punto di vista della proprietà e che, pertanto, non avranno alcuna riduzione. Dal punto di vista di inquilini, sia di alloggi privati che di assegnatari di case popolari, però, si tratta a tutti gli effetti della casa di abitazione principale. Ora se viene eliminata ogni tassazione sulla prima casa, per un principio elementare di equità, essa non può  riguardare solo i proprietari della prima casa ma anche gli inquilini che vivono nella casa in affitto utilizzandola, quindi, a tutti gli effetti come prima casa. In secondo luogo, con l’eliminazione di ogni tassazione sulla prima casa, si renderà più difficile per i comuni praticare sconti fiscali sulle seconde case messe in affitto a canone agevolato, secondo i parametri degli accordi locali. Rimane infine la critica di fondo: si elude ancora il vero lato oscuro della condizione abitativa in Italia, che il selvaggio aumento degli sfratti in generale e tra questi il 90% quelli per morosità incolpevole, segnala, come punta dell’iceberg di una sofferenza più profonda ed estesa. Con un quarto delle risorse che il governo metterà a disposizione dei proprietari (sembra anche a favore dei ricchi e delle abitazioni di lusso, ville e castelli eliminando anche in questi casi l’Imu) si potrebbe affrontare strategicamente questa sofferenza che è rappresentata dalla carenza di abitazioni sociali: un miliardo di euro l’anno per un piano decennale che realizzi 1 milione di abitazioni sociali in Italia, senza consumo di suolo, attraverso l’utilizzo del già costruito, a partire dal recupero e riuso a fini abitativi dell’enorme patrimonio pubblico del demanio civile e militare in dismissione o inutilizzato. Il 10 ottobre per la giornata nazionale “sfratti zero” manifesteremo in almeno 50 città nelle città del Paese per chiedere questa svolta nella direzione di una nuova politica sociale della casa.”

 

 

15 ottobre 2015

Comunicato Presidenza del Consiglio dei Ministri

LEGGE DI STABILITÀ 2016

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (disegno di legge)

La Tasi viene abolita anche per l’inquilino che detiene un immobile adibito ad abitazione principale

L’Unione Inquilini esprime la propria soddisfazione ma non cambia il nostro giudizio rispetto alle politiche abitative del Governo, delle Regioni e dei Comuni che continuano a basarsi su privatizzazioni del patrimonio pubblico e sulla liberalizzazioni degli affitti che tanti guasti hanno creato e stanno creando. Prosegue la lotta. Noi non molliamo mai!

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