L’Unione Inquilini esprime la sua vicinanza alle vittime e punta l’indice contro i troppi proprietari che affittano immobili inabitabili e pericolosi a dispetto delle leggi, che prescrivono invece precisi parametri sulla sicurezza degli impianti.
Roma, 24 gennaio 2014
COMUNICATO STAMPA/INCENDIO NEL RESIDENCE DI VIA PIEVE DI CADORE: LO SDEGNO DELL’UNIONE INQUILINI: “VERIFICARE SE NEL RESIDENCE ESISTEVANO O MENO I REQUISITI DI ABITABILITA’”
Sul gravissimo bilancio dell’incendio divampato nella prima mattinata di venerdì 24 novembre in uno stabile in Via Pieve di Cadore, nel quartiere Monte Mario e che ha causato un morto e due feriti gravi, l’Unione Inquilini esprime la sua vicinanza alle vittime e punta l’indice contro i troppi proprietari che affittano immobili inabitabili e pericolosi a dispetto delle leggi, che prescrivono invece precisi parametri sulla sicurezza degli impianti e delle condizioni di vivibilità minime richieste.
Così Renato Rizzo, responsabile dell’Unione Inquilini di Roma Nord: “l’incolumità degli inquilini deve venire prima di tutto e il Comune e le ASL hanno gli strumenti per verificare se in questo drammatico caso, come in tantissimi altri che in questi abbiamo segnalato alle autorità competenti, esistessero o meno i presupposti minimi di abitabilità.
Troppo spesso, in città vengono affittati anche a prezzi esorbitanti, dei veri e propri “tuguri” in cui magari si ritrovano a vivere ammassate ben più persone di quanto possibile, con gli effetti drammatici che abbiamo sotto gli occhi.
E’ vergognoso che questi casi di vero e proprio “sciacallaggio sociale” emergano solo a tragedia avvenuta, quando sarebbe invece necessario e possibile prevenire il tutto con opportune verifiche a tempo debito”.
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