Altri casi di decessi per tumore a Roma Nord

Consegnata alla Procura la documentazione su decessi per cancro di tre cittadini vissuti nei pressi dell’impianto trasmittente di Radio Vaticana.

 

 

Coordinamento dei Comitati di Roma Nord
COMUNICATO STAMPA del 30 dicembre 2010
RADIO VATICANA COME LA THYSSEN-KRUPP ? ALTRI CASI A ROMA NORD.
Il 27 dicembre il Coordinamento dei Comitati di Roma Nord ha consegnato al Sostituto Procuratore della Repubblica del Tribunale di Roma, Stefano Pesci, la documentazione sanitaria di tre Cittadini adulti vissuti nel territorio limitrofo agli impianti della Radio Vaticana che sono stati colpiti da malattie tumorali che sono state oggetto delle indagini epidemiologiche condotte nell’ambito del processo indiziario per omicidio plurimo colposo in corso al Tribunale di Roma.
Nessuno di questi tre casi è stato incluso in quelle indagini epidemiologiche i cui risultati hanno dimostrato “un’associazione coerente, importante e significativa” di rischio di morte o di ammalarsi di leucemia, linfoma o mieloma per lunga esposizione residenziale alla Radio Vaticana fino a 12 chilometri di distanza da questa.
E ciò perché due di questi Cittadini, due uomini, sono deceduti nel 2007 e nel 2008, quindi dopo il periodo di osservazione preso in esame per lo studio di mortalità, che ha esaminato gli anni dal 1997 al 2003, mentre il terzo caso, una donna ammalatasi a settembre scorso di leucemia mieloide acuta, non è incluso perché lo studio di incidenza ha osservato gli anni dal 1989 al 2005 ed è stato effettuato soltanto nei bambini (0-14 anni) a causa della mancanza di un registro generale dei tumori nel territorio in esame.
Il primo dei due uomini, un sessantenne deceduto a gennaio del 2007, viveva a Cesano ed era affetto da leucemia mieloide indifferenziata. Il secondo, un quarantenne deceduto a novembre del 2008, era nato a Formello, era stato residente prima ad Anguillara e poi a Formello, lavorava alla Storta e si era ammalato di mieloma multiplo. Il terzo caso è una donna quarantenne che vive ad Anguillara e che è affetta da leucemia mieloide acuta.
Il Coordinamento dei Comitati di Roma Nord rende noto di essere venuto a conoscenza da qualche settimana che un bambino di 7 anni, che vive alla Storta, ed una donna residente ad Osteria Nuova si sono recentemente ammalati di leucemia e sono entrambi attualmente ricoverati in centri clinici romani per le cure specialistiche.
Il Coordinamento dei Comitati di Roma Nord ancora una volta fa rilevare che le autorità vaticane sarebbero state consapevoli della pericolosità delle emissioni della Radio Vaticana, e ciò sarebbe dimostrato dal documento del Pontificium Collegium Germanicum et Hungaricum che, alla fine del 1987, rescisse unilateralmente i contratti di mezzadria e mandò via i coltivatori che lavoravano e risiedevano con le famiglie all’interno del sito, a seguito del “dirompente sviluppo e della dinamica estensione dell’attività della Stazione della Radio Vaticana …” con l’installazione “di due grandi antenne rotanti ed una per le onde medie”, quest’ultima ”con quattro tralicci di impressionante intensità di trasmissione…”. Quel documento continua affermando che “In breve tempo sarà notevolmente aumentata anche l’intensità della Stazione Trasmittente installata in vicinanza del vostro casale…” e che “… le radiazioni emesse rendono pericolosa l’attività lavorativa…” e che  “… gli specialisti (della Radio Vaticana, ndr) raccomandano prudenza, vietano l’accesso a chi porta apparecchi speciali per il cuore …”.
Di quella pericolosità sarebbe data testimonianza anche nella Delibera Pontificia del 16 dicembre 1992, protocollo 225620, con cui la Direzione dei Servizi Sanitari del Governatorato dello Stato Vaticano, in collaborazione con la Direzione Generale della Radio Vaticana, stabiliva la delimitazione di comprensori definendoli “zone controllate” e, per i “lavorati professionalmente esposti, tecnici, impiegati, agenti del corpo di vigilanza, lavoratori giornalieri e stagionali”, stabiliva “l’osservanza, oltreché della normativa antinfortunistica generale, delle misure organizzative contenute nella presente delibera e nelle ulteriori disposizioni che la Direzione dei Servizi sanitari dovesse emanare”,  nonché norme di prevenzione, di tutela e di controllo della salute dei lavoratori e dei loro familiari residenti all’interno del sito mediante “iniziative periodiche di carattere igienico-sanitario su base volontaria e gratuita“, disponendo il trasferimento definitivo o temporaneo ad altra sede di quei dipendenti il cui stato di salute risultasse “inidoneo all’impiego nelle zone controllate … a seguito delle visite mediche di controllo previste periodicamente nell’ambito della Medicina del Lavoro …”.
Anche per quanto precede, la Procura della Repubblica del Tribunale di Roma potrebbe rinviare a giudizio i responsabili della Radio Vaticana per omicidio plurimo volontario, e non più colposo, così come ha fatto la Procura della Repubblica del Tribunale di Torino nella vicenda Thyssen-Krupp.

 

RADIO VATICANA COME LA THYSSEN-KRUPP ? ALTRI CASI A ROMA NORD.

Il 27 dicembre il Coordinamento dei Comitati di Roma Nord ha consegnato al Sostituto Procuratore della Repubblica del Tribunale di Roma, Stefano Pesci, la documentazione sanitaria di tre Cittadini adulti vissuti nel territorio limitrofo agli impianti della Radio Vaticana che sono stati colpiti da malattie tumorali che sono state oggetto delle indagini epidemiologiche condotte nell’ambito del processo indiziario per omicidio plurimo colposo in corso al Tribunale di Roma.
Nessuno di questi tre casi è stato incluso in quelle indagini epidemiologiche i cui risultati hanno dimostrato “un’associazione coerente, importante e significativa” di rischio di morte o di ammalarsi di leucemia, linfoma o mieloma per lunga esposizione residenziale alla Radio Vaticana fino a 12 chilometri di distanza da questa.
E ciò perché due di questi Cittadini, due uomini, sono deceduti nel 2007 e nel 2008, quindi dopo il periodo di osservazione preso in esame per lo studio di mortalità, che ha esaminato gli anni dal 1997 al 2003, mentre il terzo caso, una donna ammalatasi a settembre scorso di leucemia mieloide acuta, non è incluso perché lo studio di incidenza ha osservato gli anni dal 1989 al 2005 ed è stato effettuato soltanto nei bambini (0-14 anni) a causa della mancanza di un registro generale dei tumori nel territorio in esame.
Il primo dei due uomini, un sessantenne deceduto a gennaio del 2007, viveva a Cesano ed era affetto da leucemia mieloide indifferenziata. Il secondo, un quarantenne deceduto a novembre del 2008, era nato a Formello, era stato residente prima ad Anguillara e poi a Formello, lavorava alla Storta e si era ammalato di mieloma multiplo. Il terzo caso è una donna quarantenne che vive ad Anguillara e che è affetta da leucemia mieloide acuta.
Il Coordinamento dei Comitati di Roma Nord rende noto di essere venuto a conoscenza da qualche settimana che un bambino di 7 anni, che vive alla Storta, ed una donna residente ad Osteria Nuova si sono recentemente ammalati di leucemia e sono entrambi attualmente ricoverati in centri clinici romani per le cure specialistiche.
Il Coordinamento dei Comitati di Roma Nord ancora una volta fa rilevare che le autorità vaticane sarebbero state consapevoli della pericolosità delle emissioni della Radio Vaticana, e ciò sarebbe dimostrato dal documento del Pontificium Collegium Germanicum et Hungaricum che, alla fine del 1987, rescisse unilateralmente i contratti di mezzadria e mandò via i coltivatori che lavoravano e risiedevano con le famiglie all’interno del sito, a seguito del “dirompente sviluppo e della dinamica estensione dell’attività della Stazione della Radio Vaticana …” con l’installazione “di due grandi antenne rotanti ed una per le onde medie”, quest’ultima ”con quattro tralicci di impressionante intensità di trasmissione…”. Quel documento continua affermando che “In breve tempo sarà notevolmente aumentata anche l’intensità della Stazione Trasmittente installata in vicinanza del vostro casale…” e che “… le radiazioni emesse rendono pericolosa l’attività lavorativa…” e che  “… gli specialisti (della Radio Vaticana, ndr) raccomandano prudenza, vietano l’accesso a chi porta apparecchi speciali per il cuore …”.
Di quella pericolosità sarebbe data testimonianza anche nella Delibera Pontificia del 16 dicembre 1992, protocollo 225620, con cui la Direzione dei Servizi Sanitari del Governatorato dello Stato Vaticano, in collaborazione con la Direzione Generale della Radio Vaticana, stabiliva la delimitazione di comprensori definendoli “zone controllate” e, per i “lavorati professionalmente esposti, tecnici, impiegati, agenti del corpo di vigilanza, lavoratori giornalieri e stagionali”, stabiliva “l’osservanza, oltreché della normativa antinfortunistica generale, delle misure organizzative contenute nella presente delibera e nelle ulteriori disposizioni che la Direzione dei Servizi sanitari dovesse emanare”,  nonché norme di prevenzione, di tutela e di controllo della salute dei lavoratori e dei loro familiari residenti all’interno del sito mediante “iniziative periodiche di carattere igienico-sanitario su base volontaria e gratuita“, disponendo il trasferimento definitivo o temporaneo ad altra sede di quei dipendenti il cui stato di salute risultasse “inidoneo all’impiego nelle zone controllate … a seguito delle visite mediche di controllo previste periodicamente nell’ambito della Medicina del Lavoro …”.
Anche per quanto precede, la Procura della Repubblica del Tribunale di Roma potrebbe rinviare a giudizio i responsabili della Radio Vaticana per omicidio plurimo volontario, e non più colposo, così come ha fatto la Procura della Repubblica del Tribunale di Torino nella vicenda Thyssen-Krupp.

 

 

Coordinamento dei Comitati di Roma Nord
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COMUNICATO STAMPA del 30 dicembre 2010

 

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