Elettrosmog, popolazione meno protetta dai campi elettromagnetici

Il Governo italiano peggiora drasticamente la normativa sulla protezione della popolazione dai campi elettromagnetici attraverso un decreto del ministro Passera.

COMUNICATO STAMPA del 20 Ottobre 2012

 

ELETTROSMOG. IL GOVERNO ITALIANO, ADOTTANDO IL METODO DEL BASTONE E LA CAROTA,  PEGGIORA DRASTICAMENTE LA NORMATIVA SULLA PROTEZIONE DELLA POPOLAZIONE DAI CAMPI ELETTROMAGNETICI A RADIOFREQUENZA E MICROONDE ATTRAVERSO IL DECRETO-BIS SULLO SVILUPPO ECONOMICO. IN QUESTO MODO SALVERA’ IL FUTURO DELLA RADIO VATICANA E PERMETTERA’ AI GESTORI DELLA TELEFONIA MOBILE DI AUMENTARE FORTEMENTE LE LORO EMISSIONI ELETTROMAGNETICHE ATTRAVERSO L’INSTALLAZIONE DELLE NUOVE RETI DI QUARTA GENERAZIONE (LTE) NEI SITI GIA’ ESISTENTI. CHIEDIAMO ALLE ASSOCIAZIONI E AI COMITATI PER LA TUTELA DELLA SALUTE E DELL’AMBIENTE DI INTERVENIRE IN TUTTE LE POSSIBILI SEDI ISTITUZIONALE AFFINCHE’ QUESTO NUOVO ATTACCO ALLA SALUTE PUBBLICA VENGA BLOCCATO.

 

Nel decreto legislativo bis sullo sviluppo economico emesso dal governo, all’art. 27, dedicato ai livelli di campo elettromagnetico generati da emittenti radiofoniche e radiotelevisive, da stazioni radio base per la telefonia mobile e da ponti  radio, il valore di attenzione e l’obiettivo di qualità di 6 Volt/metro stabiliti dal DPCM 8 luglio 2003 per l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici generati da quelle sorgenti in tutti i luoghi con permanenza umana non inferiore a 4 ore giornaliere, incluse le pertinenze (ma queste solo nel caso di loro utilizzazione come ambienti abitativi per permanenze non inferiori a quattro ore continuative giornaliere !!!), e nei luoghi all’aperto intensamente frequentati, non dovranno più essere rispettati in qualunque intervallo di 6 minuti, ma come media nelle 24 ore. Per cui in quei luoghi e in loro prossimità si potrà anche avere:

a)      da 3 a 10 volte (cioè da 20 V/m a 60 V/m), come nel caso di Radio Vaticana e di tutte le emittenti in onde lunghe, medie e corte,

b)      oltre 3 volte (20 V/m), come nel caso delle stazioni radio base della telefonia mobile, delle emittenti radiotelevisive e della radiofonia a modulazione di frequenza,

c)       oltre 6 volte (40 V/m), come nel caso dei ponti radio,  

il livello medio massimo ammissibile (6 V/m) nelle 24 ore e per un tempo ben superiore ai 6 minuti attuali. 

Inoltre, la necessità di acquisire i valori di campo elettromagnetico nelle 24 ore determinerà grandi difficoltà operative nelle azioni di controllo e di verifica a cura degli Enti istituzionali e dei Cittadini, oltre ad incrementare enormemente il costo di quei controlli. 

La strategia del governo è stata quella del “bastone e la carota” recentemente sbandierata dal ministro dell’istruzione Profumo nei confronti degli studenti. Infatti, il governo aveva proposto anche la norma che impediva ai proprietari degli immobili di opporsi ai gestori per l’installazione di nuove antenne per la telefonia mobile sui tetti delle abitazioni. Ritirando quella norma (“la carota”), che aveva un evidente aspetto di incostituzionalità perché lesiva del diritto alla proprietà privata, il governo ha avuto facile gioco con la norma che farà aumentare notevolmente il livello del fondo elettromagnetico dentro e intorno alle case, alle scuole e ai luoghi di lavoro (“il bastone”).    

Tutto ciò rappresenta un totale disprezzo del governo italiano per:  

1) le evidenze scientifiche emerse dalla ricerca epidemiologica condotta per il Tribunale di Roma, pubblicata a giugno del 2010 e riguardante il territorio di Roma Nord e dei Comuni vicini intorno alla Radio Vaticana, che ha dimostrato una maggiore incidenza di leucemie e linfomi nei bambini (fino a 4,7 e a 6,9 volte entro 12 km rispetto al valore atteso oltre 12 km, rispettivamente per i bambini da 0 a 14 anni e da 1 a 14 anni) e una maggiore mortalità per leucemia per tutte le età (fino a 4,9 e a 6,6 volte, rispettivamente entro 12 km e fra 6 e 12 km, per più di 10 anni di residenza, o da sempre per i bambini, rispetto a chi vive lì da non oltre 1 anno); 

2) le evidenze scientifiche emerse dalla ricerca epidemiologica mondiale riconosciute dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che, attraverso la propria Agenzia per la Ricerca sul Cancro (IARC), il 31 maggio 2011 ha annunciato, con il comunicato stampa n. 208, di aver inserito i campi elettromagnetici a radiofrequenza (in particolare quelli emessi dai cellulari, ma l’agente fisico è lo stesso di tutte le sorgenti di campi elettromagnetici oggetto del decreto ministeriale) fra i possibili agenti cancerogeni per l’uomo a causa dell’aumento del rischio di tumori cerebrali come il glioma (+40% di rischio per un uso di 30 minuti al giorno per almeno 10 anni).    

Il governo italiano, invece di adottare misure di tutela nei confronti della popolazione in applicazione del Principio di Precauzione, va nel senso opposto, consentendo a breve un forte incremento dei livelli di esposizione residenziale della popolazione ai campi elettromagnetici. Il Coordinamento dei Comitati di Roma Nord fa appello alle associazioni, ai comitati di tutela della salute e dell’ambiente e a tutti gli amministratori pubblici che vogliono opporsi a quanto sta per avvenire, a porre in essere ogni strumento di contrasto civile fino ad arrivare ad una raccolta di firme per un referendum abrogativo di questa assurda normativa qualora dovesse essere confermata dal Parlamento.

COORDINAMENTO DEI COMITATI DI ROMA NORD 

cittadiniattivi@libero.it

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