Orrore a Sedilo (OR), animali vivi messi all’asta

Animalisti Italiani Onlus denuncia l’orrore di Sedilo, dove il 16 gennaio sono stati messi all’asta gli Animali con la scusa di una festività sacra. Quella di Sant’Antonio, che degli Animali è il protettore. “Vengono trattati come luride merci di scambio. Chi si comporta così – accusa il vicepresidente di Animalisti Italiani Onlus, Riccardo Manca – è un becero troglodita oltre che un essere profondamente insensibile.

 

COMUNICATO STAMPA DEL 21.03.2018
 
ANIMALI VENDUTI VIVI E INCAPRETTATI IN SARDEGNA E IN SICILIA
IL VICEPRESIDENTE DI ANIMALISTI ITALIANI ONLUS, RICCARDO MANCA: “ASTE BARBARE E RACCAPRICCIANTI, RIPORTANO L’UOMO ALLA PREISTORIA”
E DOMENICA 25 MARZO DAVANTI ALLE CHIESE TORNA #SAVETHELAMB, LA CAMPAGNA DI ANIMALISTI ITALIANI ONLUS PER SALVARE GLI AGNELLINI

Cristo si è fermato a Eboli. Perché se fosse sceso più sotto, se fosse arrivato a Palagonia, Comune dell’hinterland catanese, o se avesse attraversato il Tirreno per raggiungere Sedilo, provincia di Oristano, si sarebbe vergognato di quella umanità per la quale – secondo la Chiesa – si sarebbe sacrificato 2018 anni fa. 
Animalisti Italiani Onlus denuncia l’orrore di Sedilo, dove il 16 gennaio sono stati messi all’asta gli Animali con la scusa di una festività sacra. Quella di Sant’Antonio, che degli Animali è il protettore. “Vengono trattati come luride merci di scambio. Chi si comporta così – accusa il vicepresidente di Animalisti Italiani Onlus, Riccardo Manca – è un becero troglodita oltre che un essere profondamente insensibile.
È una barbara e crudele “vendita” di anime innocenti, che culmina con lo sgozzamento di queste creature. Fatti del genere degradano l’essere umano, riportandolo a un livello primordiale dell’evoluzione.
Ed evoluzione significa innanzitutto presa di coscienza”.
Altrettanto vergognosa è l’aggiudicazione al miglior offerente che viene fatta a Palagonia. Non di una casa, non di un bene mobile. Non di un oggetto. Ma di una vita.  In questo piccolo centro del sud della Sicilia, il 19 marzo hanno venduto per 30 euro un agnellino, tenendolo sollevato per le zampette legate, sotto gli occhi compiaciuti del sindaco Salvatore Astuti e di membri della Giunta. Nel video che Animalisti Italiani Onlus allega a questo comunicato, si nota il cucciolo dimenarsi, contorcersi, rivolgersi con il musetto al primitivo che lo regge. Come nel tentativo di supplicargli un po’ di umanità. 
“Ritengo gravissimo – aggiunge Emanuela Bignami, responsabile delle Sedi Locali di Animalisti Italiani Onlus – che a questa asta abbiano partecipato il primo cittadino di Palagonia e persino un sacerdote. Sono certa – dice la Bignami – che la stragrande maggioranza degli abitanti di Palagonia prenderanno le distanze da questa assoluta mancanza di rispetto verso un’anima. Di qualunque specie essa sia, umana o animale”. 
Animalisti Italiani Onlus non si limita all’indignazione. Dopo il successo dell’anno scorso, quando  furono distribuiti più di 100 mila depliant, verrà ripetuta – e sarà il terzo anno di fila – la campagna #SaveTheLamb, Salviamo gli agnelli. Domenica 25 marzo, i volontari dell’Associazione distribuiranno nelle piazze italiane e davanti alle chiese degli opuscoli per invitare i fedeli a risparmiare la vita di queste creature per le festività pasquali. A loro, Animalisti Italiani Onlus ricorda le parole del profeta Isaia: “Disse il Signore. Mi avete sacrificato un gran numero di ovini  e di bovini ma a me non dà piacere il sangue dei manzi, degli agnelli o dei capretti; quando voi alzate le mani, io distolgo gli occhi da voi e quando pregate non vi ascolto, perché le vostre mani sono sporche di sangue”.
 

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