“Il re è nudo ed è il momento di cambiare musica”

“E’ dunque una politica di destra quella del nuovo governo? E se così fosse, come mai la vera destra, dai padroni ai tangentari di stato, a targa PD o berlusconiana, si agita tanto e tenta disperatamente di impedire che le cose cambino? Forse nell’analisi di una sedicente sinistra alternativa qualcosa non quadra”.

 

IL RE E’ NUDO
ed è il momento di cambiare musica

Contrariamente a chi, da ‘sinistra’, ci parlava del nuovo governo come governo della destra e si apprestava a cantare Bella ciao col PD, è avvenuto che, prima col ‘decreto dignità’, poi con ciò che sta emergendo dopo il crollo del ponte, il peggio della società italiana, Confindustria, giornaloni, berlusconiani di varia estrazione, piddini e sofisticate interlocuzioni culturali al servizio di una opposizione sgangherata, hanno scoperto le carte e vanno a testa bassa contro Salvini e di Maio. La Confindustria, ad esempio, sostiene che in Italia la libera iniziativa è minacciata dai provvedimenti sui contratti a termine e sulla delocalizzazione e FI e PD sostengono che la rescissione del contratto con Atalantia è una minaccia alla libertà di fare accordi tra stato e privati cioè di speculare coi soldi pubblici.

E’ dunque una politica di destra quella del nuovo governo? Si può dire questo? E se così fosse, come mai la vera destra, dai padroni ai tangentari di stato, a targa PD o berlusconiana, si agita tanto e tenta disperatamente di impedire che le cose cambino? Forse nell’analisi di una sedicente sinistra alternativa qualcosa non quadra.

Si dirà però che in questo governo c’è Salvini che impedisce gli sbarchi, ma noi aspettiamo ancora che i buonisti mettano in campo una seria azione antimperialista contro le guerre, la globalizzazione e la neocolonizzazione dell’Africa, che faccia capire agli italiani quello che sta avvenendo nel mondo e impedisca così lo sviluppo di atteggiamenti razzisti legati agli immigrati. Ma di tutto questo non c’è traccia e il motivo l’abbiamo spiegato più volte. Quella sinistra che si dichiara contro le guerre è in realtà una sinistra filoimperialista che nega il carattere positivo dello scontro in atto nel mondo contro gli USA e i loro alleati, dalla Somalia all’Afghanistan passando per la Siria, il Libano, l’Iran, e ha creduto di potersi salvare l’anima facendo riferimento ai curdi siriani quando si sono messi al servizio degli americani, così come avevano fatto quelli iracheni, i quali peraltro hanno anche ottimi rapporti con gli israeliani.

Allora ci va bene il governo Salvini-Di Maio? A noi va bene che questo governo prenda decisioni che vanno nella direzione giusta, in Italia come in Europa. Ma sarebbe auspicabile e necessario che nella nuova situazione si mettesse in campo una forza popolare e autenticamente di sinistra e antimperialista che, partendo da questa nuova situazione, definisca un disegno strategico che vada oltre il patto di governo. Questa forza dovrebbe avere non solo la funzione di rafforzare alcuni punti del programma di governo (Ilva, sanità, Alitalia, pensioni, giustizia, rapporti con l’UE), ma di allargare gli orizzonti su questioni generali come i rapporti internazionali, la politica di Bruxelles, la modifica del modello di sviluppo. Sappiamo che questa forza non esiste, ma bisogna crearla, partendo da una profonda modificazione della cultura che ci portiamo appresso sul concetto di sinistra. Il PD e i cespugli che gli ruotano attorno non sono sinistra, sono la vera destra. Ma lo scontro si deve allargare anche nei confronti di quella che viene definita sinistra radicale che altro non è, anche nelle sue versioni elettoralistiche, che un miscuglio di vecchi luoghi comuni che nella fase attuale non possono avere altra funzione che quella di aiutare il PD a risalire la china e di allargare il trasformismo. Una sinistra radicale a servizio della vera destra.

Aginform
19 agosto 2018

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