“Il re è nudo, lasciamolo in mutande, organizziamo l’astensione”

Anche se rischiamo di stare in cattiva compagnia non possiamo non cogliere la congiuntura che ci permette di spezzare il controllo mediatico e partitico che incombe sulle coscienze e che tende a riportarle dentro la logica della responsabilità.

Ebbene, stavolta abbiamo la possibilità di infliggere un colpo molto duro alla credibilità di un sistema corrotto, criminale e a servizio della finanza internazionale, cercando di portare l’asticella della percentuale dei non votanti al 51%.

Qualcuno ci dirà, ma questa non è una rivoluzione, è solo antipolitica da cui non può nascere qualcosa di positivo. Quali sono le alternative? Preferireste votare per Bersani, l’uomo di Monti e delle guerre umanitarie? Oppure per Vendola, l’allievo dell’uomo dal cashmire e collegato al PD, oppure affidare le sorti di una alternativa politica alla nuova formazione grillina, a metà strada tra Pannella e la Lega?

E che può fare un Di Pietro in questa situazione, se non guadagnare qualche voto?

La verà opportunità oggi sta nel fatto che, sotto l’incalzare degli avvenimenti, una grande umanità si è messa in marcia e bloccarla sarebbe un grave errore politico.

Non possiamo tirare la giacca a metà e più di italiani che finalmente hanno visto cosa c’è sotto le vesti del re nudo e proporgli di votare per qualche conventicola che si propone come illusoria alternativa ‘politica’. L’alternativa non è mai una proposta elettorale, è il risultato semmai di una battaglia che trasformi lo stato di cose presenti.

Una battaglia, in effetti, è in corso tra il governo della finanza e una gran parte del popolo italiano, quello che lavora, che non lavora e che è disperato. Ma oggi l’opposizione è frastagliata e disarticolata e non ha una vera e seria rappresentanza politica. Le cosiddette avanguardie politiche non sono che residui di fallimentari esperienze e difatti cercano solo di darsi un po’ di visibilità. Nè, per quanto esemplare possa essere, la Val Susa può essere il punto di sintesi. Questa sintesi si deve ancora fare, ma è bene cominciare dalla vittoria del non voto e nel corso della controcampagna elettorale dobbiamo riempirlo di contenuti chiari.

E’ quello che ci accingiamo a fare.

 

Aginform: http://www.aginform.org/gabri211.html

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