“Fratelli d’Italia”

Dunque, dopo che il soldato Bersani ha interrotto la sua corsa, finendo come i conigli a cui scoppia il cuore per la paura, qualcuno che conta ha ritenuto che la ricreazione fosse finita e che bisognasse richiamate i contendenti all’ordine.

Fratelli d’Italia

Dunque, dopo che il soldato Bersani ha interrotto la sua corsa, finendo come i conigli a cui scoppia il cuore per la paura, qualcuno che conta ha ritenuto che la ricreazione fosse finita e che bisognasse richiamate i contendenti all’ordine. Come si usa dire, nella storia cinque minuti possono contare più di decenni di normalità perchè in un breve lasso di tempo i nodi vengono al pettine e le cose si svelano con rapidità e limpidezza. Questo è accaduto nel corso delle votazioni per il presidente della repubblica sfociate con la rielezione di Napolitano il quale si è dimostrato il vero baluardo della conservazione italiana. Questo ex ‘comunista’ passato dal sostegno di Mosca al servizio del capitalismo e dell’imperialismo, ha imposto il suo progetto di unire le forze politiche di destra e di centrosinistra (?) per affrontare quella che viene definita emergenza e cioè, rigore, sviluppo, Europa. Così la troika si è assicurata il controllo politico della situazione italiana che stava precipitando nel caos. Un bel colpo dunque e una bella lezione per gli apprendisti stregoni di cinque stelle.

Ma andiamo per ordine e cerchiamo di puntualizzare meglio la situazione.

Intanto il PD. Questo coacervo di interessi tribali e feudali, parole di Bersani, ha evidenziato, senza neppure un tentativo di mascherare la sua natura, che ci troviamo di fronte a un partito in liquidazione, un cadavere putrescente di cui presto vedremo la fine. Esso non si salverà, anche se all’ultimo momento si è presentato con la bandiera bianca accettando la resa senza condizioni davanti al diktat di Napolitano e all’abbraccio con Berlusconi. La questione vera è che questo partito non ha un ruolo né a destra né a sinistra e il renzismo non lo salverà, anzi.

Anche il movimento cinque stelle è uscito male da questa vicenda. Com’era prevedibile ha fatto politica da avanspettacolo a cui si adatta bene la definizione degli scouts, bambini vestiti da cretini guidati da un cretino vestito da bambino. I cinque stelle pur essendo stati capaci, trascinati dal carisma di Grillo, di intercettare la protesta del paese contro lo stato di cose presente, non potevano essere in grado di sfruttare il patrimonio accumulato e speriamo che questo serva a raffreddare gli entusiasmi dell’ultima ora. La critica al grillismo non assolve, ovviamente, i ‘compagni’ che di fronte alla crisi politica non hanno saputo mettere in campo nulla di meglio.

Diciamo a questo punto che i famosi cinque minuti hanno spazzato via tutte le costruzioni di cartapesta su cui verteva il dibattito politico italiano amplificato dai talkshow. E’ rimasta solo la dura brutalità dell’ordine costituito.

A una sinistra uscita sconfitta da tutte le prove di questi anni bisognerà anche togliere le illusioni di poter riprendere in mano un’opposizione credibile, anche se a sostituire Ingroia appariranno scenari elettoralistici che tenteranno di intercettare la crisi innescata dal PD. Non è con proposte all’acqua di rose che si può risollevare la situazione.

Erregi

22 aprile 2013

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