Legittima difesa, feriti durante la caccia, esportazioni d’armi

Danny Scotto ha confessato di aver ucciso l’amico Giuseppe Marchesano, trovato morto nel suo appartamento la settimana scorsa. Secondo l’autopsia, l’assassino avrebbe sparato dieci colpi sul ragazzo.

 

Legittima difesa, feriti durante la caccia, esportazioni d’armi: cosa è accaduto negli ultimi 15 giorni

 

Danny Scotto ha confessato di aver ucciso l’amico Giuseppe Marchesano, trovato morto nel suo appartamento la settimana scorsa (puoi leggere a riguardo nella nostra ultima rassegna stampa). Secondo l’autopsia, l’assassino avrebbe sparato dieci colpi sul ragazzo. Per quanto riguarda la motivazione Scotto temeva che l’amico si stesse allontanando da lui. Tant’è vero che Marchesano, nell’ultimo anno e mezzo, ritenendo quella relazione troppo morbosa, aveva iniziato a limitare gli incontri.

La sera del 16 novembre a Folgaria, Massimo Toller, a seguito di una litigata con il figlio della compagna, ha sparato al giovane con un fucile per poi togliersi la vita. La donna, accortasi del violento litigio, si è allontanata dall’abitazione per chiamare il 112. La zona è stata evacuata e circondata dalle forze dell’ordine, che pensavano che il figlio fosse ancora tenuto in ostaggio. Tuttavia, dalla casa proveniva un grande silenzio: alle 21 le forze dell’ordine hanno deciso di fare irruzione nell’abitazione, per trovare i due corpi senza vita.

Il 17 novembre a Lecce un giovane di 22 anni Andrea Nurce è stato arrestato dalle forze dell’ordine per possesso e traffico di armi da guerra e clandestine. Il giovane, che stava sbarcando da un traghetto proveniente da Montenegro a bordo di una Grande Punto presa noleggio, è stato fermato dai militari della Guardia di Finanza che, a seguito di controlli accurati al mezzo, hanno trovato nascoste all’interno del serbatoio del carburante nove pistole, tre armi camuffate da penna e 23 proiettili calibro 7,65. Immediatamente sono scattate le indagini per far luce sul volume di armi recuperato per tracciarne la provenienza e le eventuali destinazioni.

Il 18 novembre a Mondragone, un 58enne è stato ucciso con un colpo di pistola pare che l’uomo sia stato protagonista di una lite, probabilmente con un vicino di casa.

(La ditta di Fredy Pacini)

Nella notte tra il 27 e il 28 novembre, un commerciante toscano ha sparato e ucciso un giovane moldavo entrato nella sua ditta. Il titolare, Fredy Pacini, stava dormendo nella ditta proprio per evitare eventuali furti in quanto, secondo le sue affermazioni, ne aveva già subiti 38. 

Un uomo di 35 anni nel napoletano ha minacciato la ex moglie con una pistola. Dopo la separazione, l’uomo aveva trasferito le proprie armi, detenute legalmente con un porto d’armi ad uso sportivo, in casa dei propri genitori. Il padre, per precauzione, le aveva chiuse in cassaforte: l’arma utilizzata pare sia stata comprata circa mezz’ora prima il fatto.

A seguito dell’approvazione del decreto sicurezza, si torna a parlare della legge sulla legittima difesa. La sera del 22 novembre, il magistrato Carlo Nodio è intervenuto al centro polivalente La Roggia a San Zenone spiegando cosa cambia dalla vecchia alla nuova legge. Durante il proprio intervento, ha affermato che “La riforma della legittima difesa è buona, fa passare un messaggio di contrasto forte alla microcriminalità. Ma si poteva fare ancora di più, scriminando del tutto chi interviene per legittima difesa“

Il 28 novembre il Ministro dell’Interno Salvini, dopo aver espresso la sua solidarietà nei confronti del commerciante toscano Fredy Pacini, ha affermato che subito dopo il Decreto Sicurezza sarebbe arrivato in a Parlamento la nuova legge sulla legittima difesa.

Il caso di Arezzo ha stimolato anche altre dichiarazioni. La Ministra Bongiorno ha infatti affermato, intervistata da Massimo Giannini durante la trasmissione “Circo Massimo”, che “Chiunque entri in casa altrui per violentare o uccidere ne accetta le conseguenze” e che la la tutela dell’aggredito dovrebbe sempre prevalere su quella dell’aggressore. Ha infine affermato che “se ho una pistola e vedo qualcuno che cammina nella notte dentro casa mia, io sparo”.

In queste due settimane, ci sono stati più incidenti con la caccia. Due uomini a caccia nei pressi di Cagliari, sono stati arrestati in flagranza di reato il 24 novembre perché privi del porto d’armi. Appena hanno visto gli agenti hanno occultato le armi e sono fuggiti, ma sono stati poco dopo bloccati dagli agenti.

Il 25 novembre un cacciatore è rimasto gravemente ferito alla testa a causa di un colpo sparato da un suo compagno di caccia. L’uomo non è in pericolo di vita, ma un pallino gli ha colpito un occhio. L’altro cacciatore è indagato dai carabinieri per lesioni.

Un uomo con precedenti per truffa ma titolare di porto d’armi per uso sportivo, ha esploso in aria alcuni colpi di fucile per cercare di allontanare o dissuadere i cacciatori dall’avvicinarsi al proprio terreno. I carabinieri sono giunti sul posto allertati dalle segnalazioni di colpi d’arma da fuoco.

Passiamo ora alle notizie riguardanti l’estero. Nonostante le esportazioni italiane di armi siano diminuite (-9,3% rispetto all’anno scorso), le consegne ai Paesi in guerra continuano, specie nelle aree dalle quali si registra la partenza del maggior numero di migranti e profughi. I diagrammi rivelano il permanere di consistenti forniture militari a Paesi come l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, attivi nel conflitto in Yemen. Ecco l’ipocrisia delle politiche contro i migranti: da una parte si restringono le possibilità di fuga verso l’Europa, dall’altro si alimentano le cause degli esodi.

Non a caso, il Parlamento europeo ha chiestol’introduzione di sanzioni verso gli Stati membri che violino le regole comuni in materia di esportazione di armi, citando le vendite all’Arabia Saudita e le armi ‘made in Ue’ nelle mani dello Stato islamico. Per quanto riguarda Daesh, gli Stati membri dovranno garantire che le licenze di esportazione non vengano dirottate verso utenti finali indesiderati. Tuttavia, alcuni Stati come la Bulgaria e la Romania non applicano tale disposizione. Per questo, i deputati chiedono agli Stati membri di “rifiutare in futuro trasferimenti simili, in particolare verso gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita”.

L’agenzia stampa del regime nordcoreano parla di una nuova “arma tattica hi-tech” che “difenderebbe il territorio con barriere di ferro”. Le informazioni a riguardo però, sono ancora scarse. Il nuovo missile è stato testato davanti al dittatore, test che pare abbia avuto grande successo. Inoltre, il report di un autorevole think tank di Washington ha rivelato l’esistenza di almeno tredici piattaforme di lancio missilistiche mai dichiarate dalla Corea. Il presidente trump però, ha continuato ad affermare che il regime non è più una minaccia.

Nel pomeriggio di lunedì 19 novembre, un uomo è entrato nel Mercy Hospital di Chicago ed ha aperto il fuoco contro la sua ex fidanzata: ha sparato tre colpi ed altre tre colpi quando era già a terra. Ha poi aperto il fuoco contro un agente della polizia, intervenuto immediatamente, e contro un’infermiera dell’ospedale. Entrambi sono deceduti a seguito degli spari. La polizia è intervenuta in forze, identificando e uccidendo l’assalitore.

Il 20 novembre a Milwaukee, in Winsconsin, è stata uccisa mentre guardava la tv da un proiettile sparato attraverso la finestra di casa sua Sandra Parks, una ragazza 13enne afroamericana. In passato la ragazza aveva vinto un premio per un tema in cui criticava aspramente la violenza delle armi che colpisce soprattutto i bambini. Al momento sono stati arrestati 2 ragazzi di 26 e 27 anni con precedenti penali ed entrambi in possesso di 3 fucili semiautomatici AK-47.

A New York il 24 novembre, in contrasto ai tweet pubblicati dalla lobby delle armi Nation Rifle Association, i medici americani hanno iniziato la battaglia su Twitter pubblicando foto corredate dall’hashtag #Thisismylane, che ritraggono i medici sporchi di sangue che soccorrono delle vittime di violenza da armi da fuoco.

3 dicembre 2018

Elisabetta Felici
 

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