A La Spezia non è un delitto passionale, è l’ennesima vittima di armi da fuoco

I siti parlano di “delitto passionale”, a La Spezia. Ma in realtà è l’ennesima vittima di armi da fuoco. La notizia racconta di un agguato nel centro della città ligure: un uomo armato ha esploso tre proiettili contro la vittima, provocando ferite letali. I soccorsi si sono rivelati infatti inutili.

 

A La Spezia non è un delitto passionale, è l’ennesima vittima di armi da fuoco

I siti parlano di “delitto passionale”, a La Spezia. Ma in realtà è l’ennesima vittima di armi da fuoco. La notizia racconta di un agguato nel centro della città ligure: un uomo armato ha esploso tre proiettili contro la vittima, provocando ferite letali. I soccorsi si sono rivelati infatti inutili.

Scrive il sito Città della Spezia:

E’ Enzo D’Aprile, 56 anni, la vittima dell’omicidio che è avvenuto oggi in Piazzale Ferro, intorno alle 13. L’uomo, titolare della Trattoria Il Centro, di Cadimare, è stato freddato con tre colpi di arma da fuoco. Secondo le testimonianze a premere il grilletto sarebbe stato l’ex marito della compagna di D’Aprile.

Queste sono state le prima informazioni a caldo. La Nazione ha poi fornito elementi aggiuntivi, rendendo più chiari i contorni della tragedia:

Secondo le prime ricostruzioni l’omicida, che sarebbe un militare dell’Aeronautica, spinto dal movente passionale visto che l’ex moglie avrebbe intrapreso una relazione con Daprile, ha speronato l’auto della vittima in modo che il 56enne scendesse dalla vettura. Una volta sceso il ristoratore è stato investito e poi freddato con tre colpi di pistola. I testimoni, tra cui l’ex compagna del militare, hanno subito allertato le forze dell’ordine

Insomma, ancora un’arma legale a sparare, nelle mani di chi peraltro per mestiere dovrebbe essere abituato a gestirla. Invece no. È solo l’ennesima vittima di un 2019 iniziato con una scia di sangue tra omicidi, suicidi e incidenti con pistole e fucili regolarmente denunciati. Il bilancio di almeno 20 morti, però, non basta a far aumentare l’attenzione sul problema sociale. E in questo clima, infatti, prosegue spedito il progetto di sdoganare l’uso delle armi, con la scusa della riforma della legittima difesa.

11 Marzo 2019

Stefano Iannaccone

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