Un referendum per l’uscita dalla Nato?

Si è svolta sabato 6 aprile l’annunciata assemblea alla Villa del Presidente di via Marradi, concessa dalla Provincia di Livorno, sul tema “Le basi americane in Italia, problemi aperti”.

 

Un referendum per l’uscita dalla Nato?

Se ne è parlato al convegno sulle “basi americane in Italia, problemi aperti”.

Si è svolta ieri sabato 6 aprile l’annunciata assemblea alla Villa del Presidente di via Marradi, concessa dalla Provincia di Livorno, sul tema “Le basi americane in Italia, problemi aperti”.

L’assemblea è stata organizzata dalla Rete Civica Livornese Contro la Nuova Normalità della Guerra, il Tavolo per la Pace della Val di Cecina e WILPF Italia, a settanta anni dalla firma a Washington del Trattato nordatlantico.

L’iniziativa aveva il Patrocinio della Provincia di Livorno e il sostegno della Consigliera di Parità.

Spiega la nota degli organizzatori, che riportiamo:

“Erano presenti i rappresentanti dei movimenti delle aree territoriali gravate da analoghe problematiche, conseguenze della presenza e delle attività delle basi USA/NATO.

In particolare nel dibattito sono intervenuti attivisti da Ghedi, Vicenza, Livorno-Pisa, Niscemi, Sigonella. Il movimento del Sulcis Iglesiente contro RWM, che non è potuto intervenire direttamente con i suoi attivisti, ha inviato un messaggio.

Bobo Rondelli ha portato il saluto della Livorno popolare.

Per un bilancio “vero” della giornata del 6 aprile a Livorno bisognerà aspettare.

Di positivo ci sono state le partecipazioni, le adesioni, la condivisione (diffusa e non sorprendente anche fra le forze politiche presenti) del legame sostanziale fra UE e NATO e della necessità di posizionare la questione delle basi straniere in quella del recupero della sovranità e indipendenza del Paese, a tutti i livelli e su tutti i piani, da quello economico a quello militare.

Importante anche il fatto che le esperienze “sul campo” di movimento contro le basi, riferite in assemblea direttamente dai protagonisti, abbiano manifestato tutte l’opportunità di coordinarsi e la necessità di trovare il modo di far vivere realmente il coordinamento affinché non rimanga solo una buona intenzione, come accaduto altre volte.

A questo dovrebbe servire L’Osservatorio sulla Presenza Statunitense in Italia (OPS-IT), finalizzato a raccogliere notizie e aggiornamenti sulle attività sul territorio italiano delle forze armate statunitensi (comprendendo le attività NATO che si svolgono sotto la direzione di queste ultime): dalle manovre militari ai movimenti di uomini e armi. L’OPS dovrebbe anche raccogliere dati sulle infrazioni delle leggi italiane e dei trattati internazionali sottoscritti; i costi connessi a vario titolo alla stessa presenza in Italia delle basi e alle loro attività; l’impatto sociale e ambientale di questa presenza, compresi i reati commessi in Italia dal personale militare e civile statunitense e le vicende giudiziarie che a vario titolo riguardano membri delle forze armate statunitensi e fatti relativi al territorio italiano.

In questo senso, per un bilancio “vero” della giornata del 6 aprile a Livorno bisognerà aspettare: si tratterà di vedere se la giornata del 6 aprile è stata utile ai fini della costruzione dell’Osservatorio e se l’Osservatorio avrà davvero una funzione “vivificatrice” del Coordinamento.

Tempo richiederà anche la verifica se un’idea che è stata lanciata dagli interventi e nel dibattito riuscirà a “trovare gambe” e a svolgere la funzione per la quale è stata pensata e proposta. Si tratta dell’idea di un “Referendum sull’uscita dalla NATO”.

L’idea apre un vasto terreno d’intervento politico a tutti i livelli: dal lavoro politico nelle Istituzioni per superare il divieto costituzionale dell’articolo 75 della Costituzione all’agitazione di massa.

C’è stata consapevolezza che il movimento contro le basi USA/NATO non può essere la riesumazione dei movimenti pacifisti che si sono manifestati fino a 10 anni fa perché siamo in una fase storica del tutto nuova e diversa: si tratta di procedere passo dopo passo”.

Rete Civica Contro la Nuova Normalità della Guerra

8 aprile 2019 – da: Livorno Press
 

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