Colombia: Farc e governo raggiungono accordo di pace

Le delegazioni del governo e delle FARC hanno annunciato di aver raggiunto l’Accordo Finale, Integrale e Definitivo, sulla totalità dei punti dell’Agenda dell’Accordo Generale per la Fine del Conflitto e la Costruzione di una Pace stabile e duratura in Colombia.

04/09 – LIBERATO MIGUEL ÁNGEL BELTRÁN
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/6545-0409-liberato-miguel-angel-beltran.html>

La Sala Penale della Corte Suprema di Giustizia ha annullato la
condanna ad 8 anni di prigione a carico dell’ex professore di
sociologia dell’Università Nazionale Miguel Ángel Beltrán,
accusato di “ribellione”.

La vicenda giudiziaria del professor Beltrán è paradossale;
arrestato in Messico nel 2009, è stato successivamente incarcerato
in Colombia e poi assolto. Nel 2014 il Tribunale Superiore di Bogotá
lo aveva di nuovo condannato, destituendolo dall’esercizio di
qualunque

incarico pubblico per 13 anni.

In favore del professor Beltrán, si sono espressi migliaia di
docenti universitari in tutto il mondo, nonché associazioni per i
diritti umani, contraltare della demonizzazione orchestrata dai media
oligarchici per screditare la sua figura intellettuale ed umana.

Le manovre del regime, volte a ridurre al silenzio un proprio
acerrimo oppositore, si sono risolte nell’ennesima assoluzione.

La possibilità di esprimere liberamente la propria opinione politica
ed il dissenso, finora ostinatamente negata al popolo colombiano,
rappresenta una delle condizioni essenziali per la costruzione di una
vera pace con giustizia sociale.

26/08 – FARC E GOVERNO RAGGIUNGONO L’ACCORDO FINALE
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/6543-2608-farc-e-governo-raggiungono-laccordo-finale.html>

Attraverso il Comunicato Congiunto n.93, datato 24 agosto, le
delegazioni del governo e delle FARC hanno annunciato di aver
raggiunto l’Accordo Finale, Integrale e Definitivo, sulla totalità
dei punti dell’Agenda dell’Accordo Generale per la Fine del Conflitto
e la Costruzione di una Pace stabile e duratura in Colombia.

L’esecuzione di tale accordo porrà fine definitivamente ad un
conflitto armato di oltre cinquant’anni.

I delegati all’Avana, dopo aver sciolto gli ultimi nodi sui municipi
del paese in cui saranno prioritari gli investimenti del
post-conflitto, saranno incaricati di firmare il documento poi
presentato da Santos al Congresso della Repubblica, per iniziare il
processo referendario.

Si tratta di un avvenimento eccezionale nella storia colombiana,
segnata da una violenza pluridecennale; ora lo scontro si sposta sul
campo della battaglia delle idee, e mentre la guerriglia avanza verso
la trasformazione in movimento politico, spetta al popolo colombiano
dare corpo alla costruzione della pace con giustizia sociale.

17/08 – FARC E GOVERNO CONCORDANO MECCANISMI PER SCEGLIERE I
MAGISTRATI PER LA GIURISDIZIONE SPECIALE
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/6542-1708-farc-e-governo-concordano-meccanismi-per-scegliere-i-magistrati-per-la-giurisdizione-speciale.html>

Lo scorso 12 agosto le delegazioni del governo e della guerriglia al
Tavolo dei Dialoghi dell’Avana hanno confermato di aver raggiunto un
accordo sul meccanismo per la scelta dei magistrati che andranno a
comporre il tribunale speciale che applicherà la Giurisdizione
Speciale per la Pace (GSP).

Quanto pattuito prevede la collaborazione di papa Francesco e del
Segretario Generale delle Nazioni Unite, oltre alla Corte Suprema di
Giustizia colombiana, la delegazione del Centro

Internazionale per la Giustizia Transizionale e la Commissione
Permanente del Sistema Universitario dello Stato, che dovranno
nominare una persona che conformerà la squadra di selezione dei
magistrati.

La GSP prevede la creazione di sale e tribunali che investigheranno,
giudicheranno e sanzioneranno gli attori del conflitto, con l’impegno
che i crimini di lesa umanità non resteranno impuniti.

I criteri per designare i magistrati del tribunale speciale hanno
rappresentato un nodo critico nello sviluppo recente dei dialoghi,
finalmente sciolto. L’applicazione della GSP permetterà di assegnare
le responsabilità individuali e collettive che, unitamente al
riconoscimento ed al risarcimento delle vittime, consentirà un nuovo
importante capitolo nella costruzione di una vera pace con giustizia
sociale.

13/08 – CONSIGLIO DI STATO ANNULLA SENTENZA DI INABILITAZIONE
POLITICA DI PIEDAD CORDOBA
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/6532-1308-consiglio-di-stato-annulla-sentenza-di-inabilitazione-politica-di-piedad-cordoba.html>

Il Consiglio di Stato colombiano ha annullato, lo scorso 9 agosto,
l’inabilitazione per 18 anni dalle cariche pubbliche (e la
conseguente destituzione dalla carica di senatrice al congresso) di
Piedad Córdoba, voluta dalla Procura Generale per presunti nessi con
l’insorgenza rivoluzionaria delle FARC.

L’Alta Corte ha accolto la richiesta di annullamento del magistrato
William Hernández, motivata dal fatto che le prove utilizzate dalla
Procura sono state dichiarate inutilizzabili da

una sentenza della Corte Suprema di Giustizia del 2011, in quanto
ricavate da computer ritrovati nell’accampamento del Comandante Raúl
Reyes, abbattuto da un bombardamento extraterritoriale in Ecuador, dei
quali è stata violata la catena di custodia. Contro Piedad Córdoba
è ancora in vigore una sentenza di destituzione per 14 anni, che
verrà ridiscussa a settembre.

Quella contro l’ex senatrice era una sentenza politica, fulgido
esempio di persecuzione attraverso meccanismi giudiziari volti a far
tacere o ridurre il campo di agibilità politica degli oppositori al
regime. Oggi il vento sta cambiando, ed il fascistissimo opusdeista
procuratore generale Ordóñez, acerrimo nemico di Piedad ed
esponente di spicco della cricca uribista, riceve una sonora batosta.

08/08 – FIRMATI PROTOCOLLI DEL CESSATE IL FUOCO BILATERALE
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/6530-0808-firmati-protocolli-del-cessate-il-fuoco-bilterale.html>

La firma dei protocolli per rendere effettivo l’accordo del cessate
il fuoco e le ostilità bilaterale e definitivo, ed il processo di
abbandono delle armi ad essi relativo rappresenta un nuovo importante
segnale verso la firma di un Trattato di Pace, nonostante il fuoco
impazzito sputato dei nemici a oltranza della della soluzione
politica al conflitto, narco expresidente Uribe in testa.

Conclusi gli accordi, la chiave sarà

nell’implementazione, che deve darsi attraverso la massima
partecipazione cittadina, il cui protagonismo non può limitarsi alla
ratifica della firma.

Questi meccanismi, come accordato già nell’Agenda comune tra le
parti belligeranti, avranno la capacità ed il potere di esecuzione e
saranno conformati da rappresentanti delle diverse componenti della
società.

Pur restando diversi punti da discutere ed accordare al Tavolo dei
dialoghi, la firma del cessate il fuoco bilaterale con i suoi
protocolli rappresenta una vittoria non solo per le le FARC, che
dall’inizio dei dialoghi ne hanno fatto una bandiera, ma anche per il
movimento popolare colombiano, la cui mobilitazione è indispensabile
per convertire il cessate il fuoco in pace con giustizia sociale

30/07 – TUTTI I FRONTI GUERRIGLIERI MANIFESTANO IL PROPRIO
APPOGGIO AGLI ACCORDI DELL’AVANA
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/6527-3007-tutti-i-fronti-guerriglieri-manifestano-il-proprio-appoggio-agli-accordi-dellavana.html>

La ratifica del trattato di pace, la cui firma si inizia a scorgere
all’orizzonte, sarà validata dalla decima Conferenza Guerrigliera,
la massima istanza politica che regge la vita democratica interna
della guerriglia, e che sarà convocata ufficialmente una volta
giunti al termine dei dialoghi tra le FARC e il governo. Tuttavia,
già nella fase attuale, i circa 80 fronti guerriglieri dislocati in
tutto il paese, hanno fatto giungere alla Delegazione di Pace
insorgente all’Avana il

proprio appoggio a quanto accordato, nella prospettiva di dispiegare
le proprie strutture nel lavoro di massa con il popolo colombiano.

Vengono quindi a cadere le speculazioni maligne effettuate dai nemici
della pace, tra i quali l’oscurantista procuratore Ordoñez, circa
fantomatiche dissidenze interne alla guerriglia, con lo scopo di
togliere credibilità al processo di pace stesso.

L’episodio di alcuni elementi appartenenti al I Fronte delle FARC,
che si erano chiamati fuori dal processo, è stato un caso isolato e
tutti i fronti guerriglieri nominati a vanvera dal Procuratore
Generale, si sono premurati di smentirlo direttamente e
pubblicamente, mostrando, ancora una volta, che razza di cialtroni
continuino a occupare abusivamente importanti cariche pubbliche;
ossia baroni corrotti che vorrebbero prolungare lo stato di guerra di
cui si beneficiano. Il rinnovamento del ceto politico istituzionale si
configura quindi come una necessità della pace.

L’organizzazione insorgente delle FARC-EP, da parte sua, irromperà
unita e granitica, con tutte le proprie bandiere di sempre, sullo
scenario della politica aperta, non più in condizione di
clandestinità, perché si è conquistata sul campo di battaglia e al
tavolo dei dialoghi quello spazio politico che rende non più
prioritaria la lotta armata, e di cui le opposizioni politiche e
sociali potranno beneficiare per la prima volta nella storia
colombiana.

26/07 – LE GUERRIGLIERE STRAPPANO IL VELO DI MENZOGNE STESO PER
ANNI DALLA DISINFORMAZIONE DEL REGIME OLIGARCHICO
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/6526-2607-le-guerrigliere-strappano-il-velo-di-menzogne-steso-per-anni-dalla-disinformazione-del-regime-oligarchico.html>

Il 24 luglio scorso è stato presentato all’Avana il lavoro svolto
dalla sottocommissione di genere. Tale gruppo, composto da delegate
guerrigliere e del governo, è finalizzato a garantire che nei
diversi accordi di trasformazione sociopolitica che vengono stipulati
al tavolo dei dialoghi, siano prioritarie quelle misure atte a
migliorare la condizione femminile nel paese, in ordine a ciascuno
dei punti dell’agenda.

La Comandante Victoria Sandino ha illustrato

come nella riforma rurale integrale, nella partecipazione politica e
nel punto inerente al risarcimento delle vittime del conflitto, sia
fondamentale la prospettiva di genere, data la specificità delle
donne e il loro ruolo nel conflitto armato, che si è dato in un
paese dalla forte tradizione patriarcale, machista, e di generale
arretratezza socioeconomica. Per molti anni l’unica possibilità per
le donne delle aree rurali di elevare la propria condizione e
conquistare quella dignità che dovrebbe essere assicurata a tutti i
membri della società, si è concretizzata nella partecipazione alla
lotta guerrigliera, che ha offerto l’opportunità di studiare e di
riscattarsi dalle molteplici violenze di cui sono vittime le donne
civili nella società, e maggiormente, in periodo di guerra.

Le donne fariane hanno manifestato al mondo il loro reale volto, le
proprie capacità politiche acquisite nella lotta, i propri strumenti
culturali e le grandi capacità analitiche e dirigenziali. Smentendo
in un solo colpo le raffigurazioni caricaturali e le invenzioni
giudiziarie basate su “testimonianze” commissionate e comprate
appositamente, che tanto tragicamente distorcono e sfigurano
sistematicamente il loro volto. E che tanta eco trovano da parte
delle imprese di propaganda disinformativa, le quali vorrebbero le
guerrigliere come delle vittime passive della guerriglia stessa,
negando il loro carattere di avanguardia cosciente del movimento di
liberazione della donna che attraversa la società colombiana.

Il contributo delle guerrigliere continuerà, nella fase nuova che si
delinea, ad essere quel faro e quel punto di riferimento
imprescindibile per tutti gli emarginati, che non può essere spento
dalle meschinità di un regime violento, costruito per essere una
macchina repressiva e che le guerrigliere hanno iniziato a spezzare
con la loro presenza, il loro lavoro, la loro lotta instancabile.

22/07 – PARTE IN COLOMBIA LA CAMPAGNA REFERENDARIA IN APPOGGIO
AGLI ACCORDI DELL’AVANA. URIBE ISOLATO
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/6523-2207-parte-in-colombia-la-campagna-referendaria-in-appoggio-agli-accordi-dellavana-uribe-isolato.html>

“La paz sí es contigo” è la campagna referendaria che più di
100 organizzazioni sociali e di sinistra portano avanti nel paese in
vista del referendum nel quale i colombiani si esprimeranno a favore
o contro il contenuto degli accordi di pace. L’obiettivo è apportare
al “SI” 10 milioni di voti. Piedad Córdoba è in prima linea
nella campagna di mobilitazione cittadina.

Con l’incorporazione nella costituzione colombiana del contenuto
completo degli

accordi tra le FARC e il governo, si delinea un nuovo arco
costituzionale in Colombia, che vede nel settore facente capo al
narco ex-presidente Uribe, l’unica forza organizzata contraria al
nuovo assetto politico istituzionale. Tale arco costituzionale si
evidenzia nelle forze politiche e sociali che sostengono il “SI”
al referendum, il quale sarà convocato una volta firmato il trattato
di pace e che comprenderà tutti gli accordi raggiunti nel processo de
L’Avana.

L’isolamento delle forze guerrafondaie, la spaccatura all’interno
dell’oligarchia tradizionale e l’apertura democratica che si fa
strada in Colombia, con tutte le sue componenti sociali ed
economiche, delineano uno scenario inedito per il prossimo futuro,
nel quale gli ex onnipotenti vengono sempre più marginalizzati,
mentre gli esclusi di sempre, oppositori politici, sociali e
guerriglie, irrompono nella vita politica con tutto il loro
potenziale di cambiamento. Chi nel mondo si ostina a vedere nella
destra oltranzista un riferimento, come durante la fallita “guerra
al terrorismo”, risulterà essere un complice connivente dei
crimini contro l’umanità commessi negli ultimi quindici anni contro
il popolo colombiano al fine di privare le organizzazioni
guerrigliere della loro base d’appoggio e di garantire impunità
assoluta al saccheggio operato dalle multinazionali.

17/07 – AVANZA PROGETTO PILOTA DI SOSTITUZIONE DELLE COLTIVAZIONI
AD USO ILLECITO
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/6520-1707-avanza-progetto-pilota-di-sostituzione-delle-coltivazioni-ad-uso-illecito.html>

Dopo gli accordi sul cessate il fuoco bilaterale e quelli inerenti
la lotta contro i gruppi paramilitari raggiunti nell’ambito del punto
Fin del Conflicto tra le FARC e il governo, hanno iniziato a
discutersi gli aspetti ancora irrisolti degli accordi parziali
raggiunti in quattro anni di dialogo. Nuovi accordi sono stati
sottoscritti ad integrazione del punto Participación politica, che
risulta ora praticamente risolto. È stato inoltre avviato il
progetto pilota, nel municipio di

Briceño (Antioquia), per la sostituzione volontaria da parte delle
comunità contadine delle coltivazioni a uso illecito con prodotti
alimentari, in cambio di una serie di opere e progetti sociali che
nel loro insieme costituiscono la base per una alternativa di vita
credibile per queste comunità storicamente abbandonate. Risulta ora
chiaro a tutto il mondo che questi contadini non coltivavano la
foglia di coca perché narcotrafficanti, ma per necessità di
sostentamento di fronte alla mancanza di alternative reali per via
della politica liberista che ha investito il paese dai primi anni
novanta. Contadini che hanno conosciuto lo Stato solo attraverso il
volto repressivo di esercito e paramilitari e che da molti anni
credono solo nel progetto politico delle FARC-EP. Per questo è
importante la presenza sul territorio della guerriglia e a questo
scopo Pastor Alape, Comandante del Blocco Efraín Guzmán (sotto la
cui responsabilità si muovono i Fronti guerriglieri del nordovest
colombiano), si è mosso dall’Avana per contribuire sul campo
all’implementazione dell’accordo.

Questo accordo ricalca nella sostanza la proposta avanzata vent’anni
fa dal Comandante Marulanda in persona, di sostituzione concordata e
volontaria delle coltivazioni di foglia di coca come unica via per
combattere il narcotraffico. Se durante i precedenti dialoghi del
Caguán (1999-2002) lo Stato gli avesse dato retta invece di
continuare a farneticare di narco-guerriglia, implementando il
fallimentare Plan Colombia e acuendo la repressione contro il popolo,
tanti lutti e tragedie si sarebbero risparmiati, così come si sarebbe
evitato di ingrassare politici, burocrati, banchieri, narcotrafficanti
e paramilitari che si sono beneficiati del traffico di stupefacenti
particolarmente favorito dal clima di guerra e terrorismo di Stato,
vera ragion d’essere del suddetto Plan Colombia.

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