Solidarietà e onore a tutti i volontari che si mobilitano per soccorrere le vittime della devastazione del nostro paese!

Comunicato CC 26/2023 – 5 novembre 2023

 

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Solidarietà e onore a tutti i volontari che si mobilitano per soccorrere le vittime della devastazione del paese!

Gli alluvioni che colpiscono varie zone del nostro paese, in particolare oggi la piana fiorentina e soprattutto Prato e Campi Bisenzio, mostrano ancora una volta cosa significa concretamente la gestione del territorio lasciata alle autorità pubbliche dei capitalisti. La piana fiorentina negli ultimi anni è stata sventrata dalla cementificazione selvaggia con uno spaventoso consumo del suolo. Boschi ed aree verdi sono stati rasi al suolo e soppiantati da centri commerciali e da palazzine e villette a schiera, in spregio di ogni parametro urbanistico e di piani regolatori, con intere amministrazioni comunali delle Larghe Intese invischiate in corruzione e traffici.

Al disastro – sette morti solo nella piana fiorentina, residenti sfollati, case isolate, ponti crollati, canali esondati, ospedali allagati – è seguita però la pronta mobilitazione di volontari, tra cui molti gli attivisti di Extinction Rebellion, Fondo Riparazione-Ultima Generazione e altre organizzazioni che da alcuni anni promuovono azioni di disobbedienza civile come blocchi stradali, imbrattamenti di edifici pubblici con vernici lavabili, proteste nei musei, ecc. per indurre il governo a eliminare investimenti pubblici nei combustibili fossili e opere connesse (come ad esempio il rigassificatore di Piombino) e denunciano la crisi ecologica globale di cui l’emergenza climatica è la manifestazione più lampante. Con le loro azioni, queste organizzazioni hanno il merito di portare all’attenzione dell’opinione pubblica la catastrofe ambientale prodotta dalla borghesia imperialista nel nostro paese e a livello mondiale. La solidarietà incondizionata del (nuovo)PCI va a tutti i volontari, in particolare agli attivisti ambientali contro gli attacchi repressivi con cui il governo della Repubblica Pontificia sistematicamente li colpisce.

La mobilitazione di attivisti e altri volontari per soccorrere gli alluvionati è una manifestazione dei sani sentimenti delle masse popolari, legati all’idea che “nessuno si salva da solo” e che il collettivo è capace di risolvere ogni problema.

È importante e decisivo per il nostro futuro che questi sentimenti diventino mobilitazione a comprendere le cause delle catastrofi e a eliminarle. La principale causa della catastrofe in atto è la proprietà privata capitalista, in particolare della borghesia imperialista, finanziaria e speculativa, dei mezzi di produzione. Essa fa a pugni con il carattere sempre più collettivo che le forze produttive hanno raggiunto. Come aveva previsto già Marx (Lineamenti di critica dell’economia politica), da più di 150 anni la storia dell’umanità è determinata dalla lotta tra il proletariato e la borghesia imperialista. Di fronte al disastro in corso, la borghesia e il clero sanno solo concepire rimedi inutili o addirittura controproducenti: una “nuova” industria per bonificare l’inquinamento di quelle già esistenti; sistemi di incentivi e disincentivi che diventano campo di valorizzazione di capitali per alcuni e suscitano l’opposizione di altri i cui affari sono rovinati; una sequela interminabile di obblighi, divieti e sanzioni che rendono ancora più difficile e tormentata la vita ai lavoratori; elemosine e richieste di interventi di organizzazioni non governative come la Caritas, legata alla Chiesa cattolica. La borghesia impedisce che le masse popolari si mobilitino a riorganizzare a loro beneficio l’intero sistema produttivo e la vita sociale sulla base delle possibilità e delle regole conformi alle nuove forze produttive. Non solo essa non è in grado di riorganizzarlo, ma non può adottare neanche le misure più semplici, immediate ed efficaci per arrestare o almeno attenuare e rallentare il degrado della situazione: come ad esempio rendere i trasporti collettivi gratuiti, diffusi, ecologici e di buon livello, sostituire in larga parte il trasporto su rotaia al trasporto su strada, ridurre il traffico aereo, ecc.

La lotta contro la devastazione dell’ambiente e contro l’inquinamento è lotta contro la borghesia. L’inquinamento e la devastazione della terra, dell’acqua e dell’aria sono questioni eminentemente politiche e di classe: si possono eliminare con beneficio per tutti, ma solo con una riorganizzazione generale della società che inizia con l’eliminazione della proprietà capitalista e dei privilegi delle classi dominanti.

Per evitare di essere l’“ultima generazione” che vive sulla Terra e per vivere compatibilmente con l’ambiente circostante, è necessario e urgente mobilitarsi e organizzarsi per imporre un governo di emergenza delle masse popolari organizzate (Governo di Blocco Popolare) ai vertici della Repubblica Pontificia, nell’ambito della guerra che condurrà alla vittoria del proletariato sulla borghesia, fino a instaurare il socialismo. Questo si regge su tre pilastri:

1. la dittatura del proletariato, cioè il potere politico nelle mani di organismi operai e popolari, aggregati attorno al loro partito comunista;

2. la gestione pianificata e pubblica del complesso dell’attività economiche che, grazie a un apparato produttivo ecosostenibile, forniscono beni e servizi adeguati alla soddisfazione dei bisogni delle masse popolari;

3. la promozione dell’accesso della massa della popolazione alle attività specificamente umane, quelle che distinguono la specie umana dalle altre specie animali, cioè a. la capacità di conoscere e di verificare e usare la conoscenza nell’azione che trasforma il mondo e l’uomo stesso e b. la capacità di elaborare dalle relazioni con la natura e dalle relazioni tra gruppi sociali e tra individui regole e criteri di comportamento che trasformano la società e gli individui.

Senza questa trasformazione epocale che siamo chiamati a compiere, le catastrofi “naturali” aumenteranno di intensità e frequenza. Spetta a noi stroncare questo catastrofico corso delle cose e dare all’umanità un futuro luminoso.

Che ogni volontario convinto di questo faccia della mobilitazione a favore delle vittime della devastazione ambientale una scuola di comunismo. Come?

1. Propagandare le cause della crisi ambientale e come eliminarle;

2. stabilire con i volontari i rapporti più stabili di cui siamo capaci;

3. far avere al Centro Esterno del (n)PCI i loro indirizzi e.mail, che il Centro Esterno del (n)PCI inserirà nella lista di spedizione di Comunicati CC e Avvisi ai naviganti;

4. spingere i volontari provenienti dalla stessa zona a connettersi;

5. far conoscere l’esistenza del Partito dei CARC e del (n)PCI e la loro attività per creare le condizioni necessarie a costituire il Governo di Blocco Popolare.

Che si formino e si coordinino 10, 100, 1000 Brigate di Solidarietà nella piana fiorentina e nelle altre zone colpite dal disastro ambientale!
Organizzarsi e lottare in ogni forma contro la cricca di speculatori e affaristi che concorrono alla crescente devastazione del nostro paese!
Cacciare il governo Meloni, costituire il Governo di Blocco Popolare!

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