Fallito attentato contro Maduro, Colombia responsabile?

«I primi elementi di investigazione indicano Bogotà». Circa due ore dopo il fallito attentato nei suoi confronti, il presidente venezuelano Nicolas Maduro, in un discorso alla nazione in diretta TV, accusa la Colombia. In particolare il presidente uscente Juan Manuel Santos, in complicità con «l’estrema destra». 

 

Venezuela, Maduro accusa la Colombia: «Il nome di Juan Manuel Santos dietro l’attentato»

Il presidente parla alla nazione dopo il fallito attentato nei suoi confronti

«I primi elementi di investigazione indicano Bogotà». Circa due ore dopo il fallito attentato nei suoi confronti, il presidente venezuelano Nicolas Maduro, in un discorso alla nazione in diretta TV, accusa la Colombia. In particolare il presidente uscente Juan Manuel Santos, in complicità con «l’estrema destra». 

«Devo riferire che alcuni degli autori materiali del tentativo di attento contro la mia vita sono stati catturati, e sono già sotto processo», ha poi aggiunto il massimo dirigente della Rivoluzione Bolivariana. 

Video: https://www.facebook.com/Hispantv/videos/1964228900306574/

Il presidente ha poi raccontato che «l’artefatto volante è esploso di fronte a me», e di come la sua «prima reazione è stata l’osservazione». Maduro in un primo momento ha pensato che si trattasse «di un fuoco d’artificio, ma nel giro di un micro secondo c’è stata una seconda esplosione alla mia destra. Avete visto persone correre perché hanno sentito l’onda dell’esplosione». 

Insieme ad alcuni degli autori materiali, il presidente ha informato che sono state «sequestrate parte delle prove, l’investigazione è in fase avanzata».
Maduro ha inoltre rimarcato che l’obiettivo dell’attentato era il suo omicidio: «Senza dubbio abbiamo chiarito la situazione a tempo di record e si tratta di un tentativo di uccidermi. E non ho alcun dubbio che tutto indica l’estrema destra venezuelana in alleanza con l’estrema destra colombiana, e il nome di Juan Manuel Santos è dietro questo attacco». 

Video: https://www.facebook.com/albapressad/videos/2211026679117635/

Nei giorni scorsi il presidente colombiano Santos, che il giorno 7 lascerà la carica a Ivan Duque, aveva parlato della «fine di Maduro, il finale del regime».

    #EnVivo | “No tengo duda que todo apunta a la ultraderecha venezolana en alianza contra la ultraderecha colombiana y que el nombre de Juan Manuel Santos está detrás de este atentado”, aseveró el Jefe de Estado @NicolasMaduro pic.twitter.com/3ZTQiBw6iX
    — Prensa Presidencial (@PresidencialVen) 5 agosto 2018

da: www.lantidiplomatico.it

 


 

Venezuela: fallito attentato contro Maduro

Attentato contro il presidente venezuelano Nicolas Maduro. Il presidente ha dovuto interrompere bruscamente il proprio discorso in occasione della parata per l’ottantunesimo anniversario di fondazione della Guardia Nazionale, come informa RT, a causa di una brusca esplosione. 

Secondo prime ricostruzioni apparse sui social media, è stato avvistato un drone nei cieli e almeno due esplosioni sono state udite dai testimoni. Maduro è stato immediatamente evacuato e trasportato al sicuro.

Secondo una fonte di Caracas citata dall’agenzia Sputnik si tratterebbe di un fallito attentato contro Maduro. 

Il giornalista venezuelano Freelance Roman Camacho ha riportato su Twitter, citando “fonti non ufficiali”, che un drone caricato con C4 (un tipo di esplosivo plastico) è stato fatto detonare vicino al palco presidenziale. Diversi cadetti e 7 funzionari della Guardia Nazionale Bolivariana sono rimasti feriti. Mentre sia Maduro che gli altri membri del governo sarebbero illesi.

Il Vicepresidente Jorge Rodriguez informa che Maduro sta bene, adesso è in riunione con i vertici dell’esercito e a breve parlerà al paese

Intanto il primo vicepresidente del PSUV, Diosdado Cabello, dirigente di primo piano della Rivoluzione Bolivariana punta il dito contro l’opposizione: «Compatrioti la destra insiste sulla violenza per prendere spazi che non riescono a conquistare con i voti, il nostro fratello presidente Nicolás Maduro e l’alto comando politico e militare illesi dopo l’attacco terroristico durante l’atto della GNB», ha scritto attarverso il proprio profilo Twitter.

La giornalista dell’emittente teleSUR, Madelein Garcia, informa che nei pressi dell’Avenida Bolivar dove è avvenuto il tentativo di attenato alla vita del presidente Maduro la sicurezza è rafforzata. Ma regna la calma più completa.

Fonte: RT

da: www.lantidiplomatico.it

 


 

Iran e Siria condannano l’attentato contro Maduro e i tentativi di destabilizzare il Venezuela

Le diplomazie di Iran e Siria hanno condannato fermamente il tentativo di assassinio contro il Presidente venezuelano, respingendo ogni tentativo di ingerenza esterna in Venezuela.

Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Bahram Qasemi, ha condannato questa mattina il fallito attacco contro il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro.
 
“Riconosciamo queste azioni come un movimento verso l’instabilità in Venezuela che favorisce solo i nemici del governo e del popolo venezuelano, per cui li condanniamo fortemente”, ha dichiarato Qasemi in una dichiarazione pubblicata sul sito web del ministero degli Esteri persiano.
 
Il leader venezuelano è rimasto illeso ieri da un attacco attuato con droni mentre teneva un discorso davanti agli ufficiali della Guardia nazionale bolivariana (GNB) per gli 81 anni della sua fondazione a Caracas.
 
“La Repubblica araba siriana condanna con la massima fermezza l’attentato contro il presidente venezuelano Nicolas Maduro, che ha lo scopo di destabilizzare la sicurezza e la stabilità nel paese”, si legge, invece, in una nota del Ministero degli Esteri siriano. E si aggiunge: “La Repubblica araba siriana in quanto tale esprime la sua solidarietà con il Venezuela e la sua leadership rinnovando l’invito a rispettare la sovranità del paese e la non ingerenza nei suoi affari interni ed è fiduciosa sulla capacità del governo venezuelano di affrontare le questioni interne nel quadro delle istituzioni statali e nel rispetto della Costituzione”.

da: www.lantidiplomatico.it

 


 

Mosca: “Condanniamo fermamente il tentativo di assassinio contro Maduro”

Il ministero degli esteri della Russia ha emesso un comunicato di condanna per l’attentato contro il presidente venezuelano.

La Russia ha espresso un forte rifiuto all’attentato che ha avuto luogo ieri contro il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro.
 
“Condanniamo fermamente il tentativo di assassinio contro il presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela”, si legge in un comunicato emesso dal ministero degli Esteri russo.
 
Come sottolineato dal Ministero degli Esteri, le azioni “chiaramente” volte a “destabilizzare la situazione nel paese”,  mentre il Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV)” delineava le priorità per il ripristino dell’economia nazionale” qualche giorno fa, quando Maduro è stato ratificato come il leader massimo dell’organizzazione politica.
 
“Consideriamo categoricamente inaccettabile l’uso di metodi terroristici come strumenti di lotta politica […] siamo convinti che la risoluzione delle differenze politiche deve essere condotta esclusivamente modo pacifico e democratico”, si aggiunge nella nota.
 
Secondo la dichiarazione, il governo russo ha augurato “una pronta guarigione” alle sette persone che sono state ferite nell’attacco.
 
Fonte: http://www.mid.ru/ru/foreign_policy/news

da: www.lantidiplomatico.it

 


 

L’attentato a Maduro secondo il presidente Evo Morales «mostra solo la disperazione di un impero sconfitto da un popolo impavido»

Il presidente della Bolivia, Evo Morales, ha condannato il vile attentato perpetrato ai danni del presidente venezuelano Nicolas Maduro nel pomeriggio di sabato mentre si trovava in Avenida Bolivar, a Caracas, per l’anniversario di fondazione della Guardia Nazionale Bolivariana. 

Morales evidenzia che «dopo il tentativo di rovesciarlo democraticamente, economicamente, politicamente e militarmente, ora l’impero e i suoi servitori minacciano la sua vita», attraverso il proprio account Twitter. 

Secondo il leader indigeno, l’attacco effettuato con droni carichi di esplosivo C4, l’attacco rappresenta un crimine contro l’umanità e che «mostra solo la disperazione di un impero sconfitto da un popolo impavido».

da: www.lantidiplomatico.it

 


 

Attentato a Maduro, l’oligarchia fascista venezuelana tenta il colpo di Stato. Rivendicazione di un gruppo paramilitare

Si definiscono ribelli per la libertà e la costituzione, i soldati di flanella. Chiedono la pace in mimetica e con le facce coperte, chiedono il rispetto della Costituzione ma tentano di uccidere il presidente legittimo del Paese

di Clara Statello

 

La sempre più disperata opposizione sceglie la via cilena e fa le prove generali del colpo di Stato. Ieri, alle 17.41 alcuni droni carichi di esplosivo, sono stati abbattuti da francotiratori dell’esercito bolivariano. Bersaglio: il legittimo presidente Nicolas Maduro, acclamato alle ultime elezioni presidenziali dell scorso maggio, mentre teneva un discorso in occasione delle celebrazioni per l’81° anniversario dalla fondazione della Guardia Nacional Bolivariana, a Caracas. L’attentato ha causato otto feriti tra i cadetti della scuola militare.

Un episodio rivendicato da un gruppo paramilitare chiamato Frente Nacional Soldados de Franela, denominato Operazione Fenix, prova generale per la presa del potere, da come si evince sul blog del gruppo eversivo. Un episodio che ricorda in maniera inquietante il tanquetazo chileno, il tentativo di golpe contro il legittimo governo Allende, che precedette il bombardamento della Moneda. Anche quello venne rivendicato da un gruppo di “ribelli liberatori della Patria”, i famigerati fascisti di Patria y Libertad. Ricordiamo la libertà che rivendicavano: quella dei bianchi di opprimere “indios y mestizos”, quella dei ricchi di sfruttare i poveri, delle imprese straniere di saccheggiare le risorse nazionali e delle forze armate traditrici di torturare, seviziare e uccidere civili e oppositori politici.
 

Si definiscono ribelli per la libertà e la costituzione, i soldati di flanella. Chiedono la pace in mimetica e con le facce coperte, chiedono il rispetto della Costituzione ma tentano di uccidere il presidente legittimo del Paese, chiedono la democrazia ma chiamano il popolo a prendere le strade per sostenere dei fantomatici “militares costitucionales” e portare al potere leader politici e civili non ben definiti.

Chiedono di rompere i vincoli di dipendenza e sottomissione a stati stranieri, ma invocano il ripristino dell’Assemblea Nazionale, che era diventata il comitato di affari delle oligarchie vicine a Washington e Bogotà. Chiedono una Junta per un governo di transizione, per ripristinare con la forza l’ordine costituzionale.

Un copione già visto nel recente passato dell’America Latina, che ancora grida giustizia per i crimini commessi dalle varie junte di transizione, arrivate al potere dopo tentativi maldestri di destabilizzazione e “rivoluzione dei ricchi”, come ci insegna la storia del Cile.

Non sorprende per nulla che Maduro denunci il coinvolgimento della Colombia, avamposto della Nato in America Latina, in questo tentativo di colpo di Stato, che pretende cancellare gli ultimi venti anni di vittorie e conquiste dei popoli della Nuestra America. Dichiara infatti il Presidente che le indagini puntano alla destra e all’estrema-destra venezuelana e colombiana, legate alle oligarchie, e “che il nome di Manuel Santos sta dietro questo attentato”.

Intanto si muove la solidarietà al Presidente Maduro e al Venezuela Bolivariano, che arriva non solo dai leader progressisti del continente latino americano, come Daniel Ortega, Evo Morales, Raul Castro, Manuel Diaz- Canel, Manuel Zelaya, Salvador Sanchez, ma anche da tutti i movimenti di sinistra e rivoluzionari, come il Frente Farabundo Martì e il Frente Patriotico Manuel Rodriguez, dal Messico, all’Ecuador, al Chile, la storia non si ferma!

da: www.lantidiplomatico.it

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