“Israele dietro le fake news contro Mattarella?”

“Povero PD! Non gliene va più bene una. Si direbbe che ogni suo uovo finisca in frittata! E cosi, dopo aver tuonato per giorni additando la Russia quale responsabile della campagna contro Mattarella […] oggi esce fuori che i famigerati 400 utenti trolls su Twitter potrebbero essere stati creati da Israele (e dall’Estonia)”.

 

Israele dietro le fake news contro Mattarella?

Povero PD! Non gliene va più bene una. Si direbbe che ogni suo uovo finisca in frittata! E cosi, dopo aver tuonato per giorni additando la Russia quale responsabile della campagna contro Mattarella e chiedendo, per bocca del suo dirigente l’ipersionista Emanuele Fiano una Commissione parlamentare di inchiesta, oggi esce fuori, che i famigerati 400 utenti trolls su Twitter potrebbero essere stati creati da Israele (e dall’Estonia).

Lo scrive, con fare particolarmente tortuoso, il Corriere della Sera:

“I falsi profili utilizzati su Twitter risultano essere stati creati da server esteri, in particolare estoni e israeliani. Ma questo non vuol dire che siano partiti da quegli Stati. Anzi. È verosimile che gli account generati probabilmente da un’unica fonte, siano stati aperti in Italia e che il rimando a quei Paesi servisse esclusivamente a confondere. Dunque una strategia sofisticata e condotta da esperti per impedire che si arrivasse a chi ha pianificato l’operazione. (…) Una prima analisi confermerebbe che il primo segnale proveniva da una regione settentrionale. Un vero e proprio «via libera» che è poi servito a «scatenare l’inferno» come spesso accade sui social quando si vuole colpire un bersaglio. E in questo caso l’obiettivo è stato raggiunto perché sono stati inviati migliaia di messaggi con l’hashtag #Mattarelladimettiti e la maggior parte dei falsi profili utilizzati sono stati chiusi poco dopo.”

Ma che diavolo significa che i falsi profili “sono stati creati da server esteri, in particolare estoni e israeliani” salvo poi aggiungere che “questo non vuol dire che siano partiti da quegli Stati. Anzi. È verosimile che gli account generati probabilmente da un’unica fonte, siano stati aperti in Italia e che il rimando a quei Paesi servisse esclusivamente a confondere.”? Se fossimo dei “complottisti”, diremmo che questa del Corriere, più, che una notizia si direbbe un avvertimento. Come lo “scandalo” dell’agenzia israeliana – la Isay – che, a gennaio di quest’anno, fu scoperta a fabbricare fake news destinate all’Italia. Lo ricordate? Ci avevamo scritto questo articolo poco prima che lo “scandalo” fosse insabbiato, grazie anche al “debunker” di turno.

Strane storie si nascondono dietro queste “crociate contro le fake news”. E visto che non abbiamo speranze che l’indagine della Procura di Roma o le audizioni segrete al Copasir possano svelarle, ci sembra una buona idea che si costituisca una Commissione parlamentare che permetta all’opinione pubblica di capirci qualcosa su questa faccenda delle fake news; soprattutto – come evidenziato da questo articolo di Sibialiria – su quelle prodotte dal main stream e che sono servite a supportare guerre.

Anche perché questa ennesima crociata contro i trolls di Putin è una fake news che supporta una guerra.

Francesco Santoianni

da: www.lantidiplomatico.it

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