“Ultime ore per la Palestina”

La richiesta di riconoscimento dello stato palestinese potrebbe essere cestinata oggi, a meno che non saremo noi a salvarla.

Mercoledì notte il Presidente Obama ha incontrato il Presidente palestinese Abbas e ha fatto di tutto per convincerlo a rinunciare al voto dell’Assemblea dell’ONU, che la Palestina vincerebbe sicuramente. E ieri sembrava che le pressioni avessero funzionato, con i palestinesi che avevano indietreggiato sul voto.

Se in queste ore non si raggiungeranno soluzioni concrete, la delusione per i palestinesi e per il mondo intero sarebbe enorme, e ciò metterebbe in serio pericolo la pace e alimenterebbe la disillusione, l’estremismo e la violenza. Ma possiamo ancora farcela. Fra poche ore Avaaz trasporterà una flottiglia ricoperta da cartelloni enormi sul fiume che scorre ai piedi dell’ONU. Un’altra barca di giornalisti dei principali media del mondo filmerà la flottiglia e farà interviste ai nostri portavoce. Se potremo dire che in 12 ore 250.000 persone si sono rivolte ad Abbas per chiedergli di non mollare, consentendo così al mondo intero di votare, indirizzeremo un forte messaggio ai media, influenzando così la decisione di Abbas in questo momento storico così delicato.

Questa settimana Avaaz ha incontrato diversi ministri degli esteri e le nostre manifestazioni a New York per consegnare la petizione di 1 milione di firme hanno fatto il giro dei media di tutto il mondo. Ma gli Stati Uniti sono furiosi: dobbiamo chiedere ad Abbas di andare avanti e ai nostri paesi di sostenerlo. Clicca sotto per firmare la petizione e manda urgentemente messaggi/fai chiamate/contatta su Facebook e Twitter i governi e i leader chiave, o lascia commenti ad articoli importanti per influenzare i media. Ci rimangono poche ore prima che il Presidente Abbas comunichi all’ONU la sua decisione. Facciamo tutto il possibile:

 

La richiesta di riconoscimento dello stato palestinese è un tentativo pacifico, moderato e diplomatico di ottenere la pace e di restituire ai palestinesi la speranza dopo 40 anni di occupazione, oppressione e colonizzazione da parte degli insediamenti israeliani. Garantirebbe colloqui di pace più bilanciati e giusti fra due stati entrambi legittimi. Avaaz ha commissionato dei sondaggi che dimostrano che la grande maggioranza delle persone di tutto il mondo sostiene questa richiesta. Ma il governo estremista d’Israele, con la sua influente lobby negli Stati Uniti, ha deciso di affossare questa proposta e mantenere così la Palestina debole, portando avanti altri anni di finti colloqui di pace mentre procede la colonizzazione di nuovi territori palestinesi. Paradossalmente questi estremisti mettono maggiormente a repentaglio Israele e non la Palestina, considerato che un numero crescente di palestinesi sta rinunciando alla soluzione dei due stati, per abbracciare invece una battaglia più di lungo termine, tipo quella in Sud Africa contro l’apartheid, in favore di un unico stato democratico e laico con eguali diritti per ogni credo e etnia, che significherebbe la fine di Israele come stato ebraico.

Sta succedendo qualcosa di grosso. Il Presidente Obama dice che lo stato palestinese può essere creato soltanto grazie ai negoziati con Israele. Ma quando Israele si adoperò per il riconoscimento come stato all’ONU, gli Stati Uniti non richiesero l’accordo con i palestinesi. Gli Stati Uniti sono a parole dalla parte dei manifestanti pro-democrazia in Libia, Siria e altrove, ma quando i palestinesi si battono per la libertà, Washington fa di tutto per soffocarla. Questa discriminazione è uno dei motivi per cui questo conflitto va avanti da decenni. Ma ora il mondo ne ha avuto abbastanza: 127 paesi – Brasile, India, Cina e Francia inclusi – hanno chiesto d’intraprendere una nuova strada. Se altri si uniranno, l’egemonia degli Stati Uniti e di Israele su questo conflitto potrebbe arrivare al termine, sostituito da un insieme di voci globali e regionali più ampio e più saggio, soprattutto se si tratta delle voci stesse dei cittadini. Tutto accadrà nelle prossime ore: facciamo sì che il mondo si metta dalla parte della Palestina:

http://www.avaaz.org/it/urgent_18_hours_for_palestine/?vl

Abbas sta per tenere il suo discorso. I bene informati dicono che lui si sente tradito dagli americani, dagli israeliani e dai leader arabi alleati con gli americani, con cui aveva lavorato finora per la pace. Il New York Times ha riportato una sua citazione di qualche giorno fa: “Sono stufo di queste persone, non so che fare”. Tutte le speranze del popolo palestinese sono sulle spalle di un uomo che, dopo essere stato tradito e indebolito dagli Stati Uniti, sta perdendo lui stesso la speranza. Ma la grande maggioranza del mondo sostiene il suo obiettivo, insieme all’80% del suo popolo. Chiediamogli di affidarsi al mondo intero e al suo popolo, lasciando che il mondo voti per il riconoscimento della Palestina, così da creare un nuovo stato insieme.

Con speranza,
Ricken, Emma, Wissam, Nicola, David e tutto il team di Avaaz

FONTI

Le manifestazioni di Avaaz davanti alla sede ONU hanno fatto il giro del mondo – in inglese (BBC)
http://www.bbc.co.uk/news/world-middle-east-15013229

La frustrazione di Abbas – in inglese (NYT)
http://www.nytimes.com/2011/09/22/world/at-un-a-moment-for-abbas-to-shed-arafats-shadow.html

Il sondaggio di Avaaz dimostra il sostegno per la Palestina indipendente – in inglese (Guardian)
http://www.guardian.co.uk/world/2011/sep/12/recognising-palestinian-state-public-approval

I sondaggi agli israeliani e ai palestinesi dimostrano il sostegno per il voto all’ONU – in inglese (Jerusalem Post)
http://www.jpost.com/DiplomacyAndPolitics/Article.aspx?ID=238855&R=R1

Il sostegno francese allo stato palestinese – in inglese (France 24)
http://www.france24.com/en/20110922-sarkozy-gain-most-plan-palestinian-state-un-assembly-obama

Diplomatici israeliani in pensione: riconoscete la Palestina – in inglese (YNET)
http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4080609,00.html

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