Governo accelera smantellamento diritti dei lavoratori

Dopo l’abrogazione dell’art. 18, concedendo al datore di lavoro il diritto di licenziare corrispondendo al lavoratore un semplice indennizzo, oggi si passa alla possibilità di demansionare il lavoratore con la scusa di salvargli il posto di lavoro e al controllo a distanza.

 

Il Governo di centrosinistra accelera lo smantellamento dei diritti dei lavoratori   

– Varate ulteriori norme attuative del Jobs Act –

 

Non bastava abrogare l’art. 18 e concedere “finalmente” al datore di lavoro il diritto di licenziare corrispondendo al lavoratore un semplice indennizzo a compensazione, da oggi si passa alla possibilità di demansionare il lavoratore con la scusa di salvargli il posto di lavoro e al controllo a distanza.
 

Questo è quanto contenuto nel “decreto legislativo sulle semplificazioni” e attuabili attraverso una policy destinata al lavoratore.
 

In pratica viene messa fuori gioco la tutela sindacale sia per l’art. 13 e, ancora peggio, per l’art. 4 di quello che fu la legge 300 del 1970 meglio conosciuta come “statuto dei lavoratori”, una legge di tutela dei diritti dei lavoratori, frutto delle lotte dei nostri padri.
 

La ragione che sosteneva l’art. 4 era la tutela della dignità del lavoratore quale diritto inalienabile, che poteva essere intaccata da telecamere più o meno nascoste ed inserite anche negli spogliatoi.
 

Accordi sindacali, piani di sicurezza per la conservazione ed il trasferimento dei dati, precisazioni dell’Authority della Privacy e orientamenti giurisprudenziali hanno fatto si che fino ad oggi i diritti  dei lavoratori siano stati garantiti da un conforto normativo.
 

La giustificazione su cui poggia il decreto sulle semplificazioni è molto sottile e subdola perché si intende come appellabile alla salvaguardia della persona e del patrimonio aziendale, per cui acquisibile legalmente e quindi eventualmente utilizzabile quale elemento di prova.
 

Praticamente può diventare lecito ciò che per tutela della privacy non lo era, il tutto senza necessità di alcun accordo sindacale.
 

Il fine prioritario della salvaguardia della salute del dipendente e/o del patrimonio aziendale legittima l’attività, per esempio, di geolocalizzazione del mezzo aziendale ed il dato così ottenuto, al momento, non si può escludere che possa essere utilizzato per contestazioni disciplinari.      
 

Le preoccupazioni qui espresse sono frutto di attenta analisi di quanto si sta verificando, non si tratta di difendere ad oltranza chi non è leale e onesto nei confronti del suo datore di lavoro, non rispetta le regole e gli obblighi contrattuali, ci spingono invece ad invitare le forze sane del nostro Paese ad attivarsi tempestivamente e con forza affinché, nel rapporto tra datore di lavoro e lavoratore, non si torni, come nei secoli precedenti, ad un insostenibile sbilanciamento di forze a vantaggio del più forte.            
 

Roma 15 giugno 2015
 

Segreteria Nazionale Libersind Confsal

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