Rai, Una media di 3 dirigenti al mese: non male

A seguito della presentazione del piano industriale da parte dell’Amministratore Delegato Rai, le Organizzazioni Sindacali hanno espresso alcune perplessità circa la tenuta di quell’ambizioso progetto.

 

Una media di 3 dirigenti al mese: non male

A seguito della presentazione del piano industriale da parte dell’Amministratore Delegato Rai, le Organizzazioni Sindacali hanno espresso alcune perplessità circa la tenuta di quell’ambizioso progetto; tanto a causa della mancanza di risorse economiche certe derivanti dal canone quanto per la poca chiarezza circa il rinnovo della concessione.

Lo stesso Campo Dall’Orto, durante il confronto, aveva ammesso di non essere in possesso di riscontri che potessero dargli un orizzonte certo entro cui muoversi liberamente. In sostanza “i soldi arriveranno, non sappiamo quando né quanti saranno, ma arriveranno”.

Il rinnovo contrattuale, di conseguenza, era stato considerato argomento sub judice a causa della mancanza di risorse economiche certe, così come i conti in sostanziale rosso avevano prodotto un categorico NO sulla questione PDR: “nessuna azienda in rosso pagherebbe mai un premio di risultato”.

Oggi, a distanza di pochissimo tempo, apprendiamo che sono stati nominati 16 nuovi dirigenti interni.

Forse che nelle ultime tre settimane il saldo sia miracolosamente passato in attivo?

Noi vogliamo leggere tutto ciò come una valorizzazione delle professionalità interne all’azienda, ma resta un dubbio: questi nuovi dirigenti servono a scopi produttivi o soltanto a far quadrare il famoso tetto del 5% relativo alle assunzioni di esterni da parte dell’AD? L’argomento, come tutti sapranno, è stato preso sotto esame anche da enti esterni all’Azienda e quindi il sospetto è lecito.

Sarebbe stato eticamente corretto se questa sorpresa di fine primavera avesse riguardato anche tutti quei lavoratori che da anni, con serietà, dedizione e competenza, continuano a svolgere il proprio lavoro garantendo sempre il successo del prodotto anche in assenza del Premio di Risultato e del rinnovo contrattale.

Speriamo che sistemate le assunzioni rimanga tempo al nuovo Direttore delle Risorse Umane e all’AD, per discutere di quel dettaglio che si chiama “lavoro”.

Le Organizzazioni Sindacali non possono tollerare che, in un momento così difficile per l’Azienda Rai, esistano lavoratori di “serie A” ed altri di “serie B” e quindi, per dare pari dignità, chiedono ufficialmente all’Azienda, l’apertura di un tavolo per formalizzare tutte quelle posizioni che sono rimaste da troppo tempo irrisolte e l’avvio della discussione contrattuale nella quale trovare soluzioni economiche anche per i PDR non erogati per il 2014 ed il 2015.

La crisi la pagano tutti o non la subisce nessuno.

Roma, 3 giugno 2016

SLC – CGIL Sindacato Lavoratori Comunicazione
UILCOM – UIL Unione Italiana Lavoratori della Comunicazione
UGL – Telecomunicazioni Unione Generale Lavoro Telecomunicazioni
SNATER Sindacato Nazionale Autonomo Telecomunicazioni e Radiotelevisioni
LIBERSIND. CONF. SAL Confederazione Sindacati Autonomi Lavoratori

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