“Oltre i confini della follia del mondo”

I poveri sono sempre più inutili al mercato, devono restare invisibili, se e come sopravvivono non è un problema nostro. La devono smettere di dare senso alla vita, ribaltare il nostro modo di pensare, diffondere speranza, come fanno le comunità dimenticate di Haiti.

 

 

 

Oltre i confini della follia del mondo

I poveri sono sempre più inutili al mercato, devono restare invisibili, se e come sopravvivono non è un problema nostro.

La devono smettere di dare senso alla vita, di ribaltare il nostro mondo, di diffondere speranza

 

Foto di Tariq Zaidi. Il servizio fotografico e il reportage su Haiti sono stati pubblicati dal Guardian (Dignità, comunità e speranza nella baraccopoli haitiana di Jalousie)

 

di Alessandro Ghebreigziabiher*

Terra, qui Jalousie, baraccopoli di Haiti. Oltre i confini della follia, viviamo per vocazione, sopravviviamo per necessità. Scriviamo storie vere, per amore di chi ci aspetta, oltre l’orizzonte che avrà la fortuna di vedere l’alba. Dopo il terremoto, dopo tutto il male che la faccia peggiore del crudele dado chiamato destino ci ha mostrato, siamo qui, insieme.

E così, mentre dalle vostre parti vi ritrovate governi che non riescono a mettersi d’accordo neppure sul potere conquistato sull’odio e le bugie, noi cerchiamo di imparare come cambiare le regole del gioco. Quando accadrà, perché accadrà, non ringraziateci.

Aiutateci ora. Siamo ottantamila, in case fatiscenti e fragili che si tengono su a fatica, un po’ come l’empatia che ancora vi lega l’un l’altro. L’igiene dei luoghi destinati al vivere è carente. E fiumi di plastica scorrono indifferenti, accompagnando il nostro andare come se fosse normale.

Le stanze sono svuotate di tutto, tranne che di speranza. Eppure, malgrado alle vostre latitudini vi sentiate inermi di fronte all’ennesimo aggravarsi del conflitto tra i soliti nemici, a loro volta manovrati come eterne marionette dal famigerato mostro mangiapetrolio, noi balliamo, sì, balliamo sul nulla. Che paradossalmente, non sempre, ma almeno per un giorno, diviene meglio di tutto.

Ciò malgrado, non crediate sia facile, conquistare l’indomani. Non lucriamo sulle menzogne, noi altri. Il tempo per la verità delle cose è prezioso come l’acqua, qui. Ecco perché ancora oggi non riusciamo a comprendere come non vediate che il peso che scegliamo di portare sul capo, trascurando pettinature e pensieri futili, è a rischio ovunque.

Nessuno si senta dissetato a tempo indeterminato. Nondimeno, mentre nel lato più gradevole del quadro vi gettate quotidianamente nella mischia, sperando di raggiungere i cinque secondi di viralità, a forza di incessanti upload delle vostre più personali intimità, noi scegliamo invece di farci carico solo dell’essenziale. Che questo sì, davvero sempre, ogni sacrosanto istante della nostra esistenza. È tutto. Poi cala la notte, e con essa la naturale conseguenza, ovvero sua maestà il buio, sovrano volubile, il quale, ogni volta gli aggradi, ci costringe ad avvalerci del combustibile più economico sul mercato, per farci luce.

Leggi pure come il bruciante desiderio di vedere l’altro, al termine di un altro viaggio insieme. E sebbene al di là del recinto innalzato a protezione della vostra sicurezza, vi sentiate ogni tramonto più in pericolo, ci riempiamo il cuore di gioia innanzi a una lampadina che fa solo il suo dovere. Quindi, nel silenzio che man mano si fa padrone del tempo del riposo, riusciamo finalmente a comprendere. Che non siamo solo ombre e comparse, su questo assurdo pianeta. E a meno che non lo si scelga volontariamente. Nessuno di noi lo è mai.

*Attore e scrittore, questo il suo blog

ARTICOLI CORRELATI

 


 

INSETTI AUTOSTOPPISTI E PESTICIDI
Il decreto Martina che impone l’uso di pesticidi per curare gli ulivi si raccomanda anche di controllare se sui mezzi di trasporto transitanti in Salento non sia presente la sputacchina, l’insetto presunto vettore del batterio Xylella fastidiosa. In teoria bisognerebbe controllare ogni giorno migliaia di auto, treni (in tutte le fermate locali ovviamente) e pullman… Ci sarebbero dunque centinaia di migliaia di possibilità per la diabolica sputacchina di colpire in altri territori, ma pare non lo abbia fatto neanche nel barese. Bizzarro, vero? Forse la povera sputacchina non è in grado di trasportate il batterio? Forse c’è chi trae profitto dal creare pressioni mediatiche per fare in fretta nell’estirpazione degli olivi ritenuti infetti? Forse non ha senso utiliz zare pesticidi a pioggia in un territorio già aggredito dalla chimica e con dati epidemiologici inquietanti? Forse la fastidiosa non è solo la Xylella ma l’ipocrisia di tanti? Tra molti forse qualche certezza: la campagna di disobbedienza al decreto sarà diffusa
CROCIFISSO ALOISI
 

DECRETO MARTINA? E ORA DISOBBEDIAMO
Il sindaco di San Michele Salentino (Brindisi), Giovanni Allegrini, ha firmato un’ordinanza con cui vieta “a scopo cautelativo e precauzionale, su tutto il territorio comunale di utilizzare in agricoltura pesticidi e/o prodotti fitosanitari di potenziale pericolo, riconducibili ai neonicotinoidi”, e con cui invita a utilizzare “piretine o olio essenziale di arancio dolce, entrambi approvate in agricoltura biologica e a basso impatto”. Insomma, a disobbedire al decreto Martina, che impone l’uso di pesticidi, non ci sono solo associazioni, movimenti e cittadini ma anche amministratori locali…
AA.VV.

TENEREZZA E VIOLENZA
Le cronache e i rapporti internazionali sulla violenza contro le donne dicono che è dall’interno dei rapporti più intimi che si scatena la furia omicida, o perché l’abbraccio è troppo stretto o perché sembra essersi allentato. Scrive Lea Melandri: “Difficile dire quanto abbia contato la nostalgia di figlio nel volere che la donna restasse essenzialmente madre… Confinando la donna nel ruolo di custode della casa, degli affetti, della sessualità, l’uomo ha costretto anche se stesso a restare bambino, a portare una maschera di virilità sempre minacciata… Tenerezza e violenza, amore e odio, fuori dalle infinite coperture ideologiche che le hanno tenuti lontani dalla coscienza storica, mostrano oggi inequivocabili parentele…”
LEA MELANDRI

UNA DONNA
Una donna è morta nel fiume che scorre a Briançon. Una donna nera, nessun documento, nessun appello alla scomparsa, un corpo senza vita e senza nome, come le migliaia che si trovano sul fondo del Mediterraneo. Questa morte non è una disgrazia inaspettata. È una conseguenza inevitabile della politica di chiusura della frontiera. “Gendarmi, polizia di frontiera, chasseurs alpins, e ora pure quei ridicoli neofascisti di Géneration Idéntitaire, pattugliano i sentieri e le strade a caccia dei migranti di passaggio da questi valichi alpini – scrive la Rete solidale italo/francese – Li inseguono sui sentieri e nella neve sulle motoslitte; li attendono in macchina in agguato lungo la strada che porta a Briançon… Molti i casi quest’inverno di persone ferite e finite all’osp edale in seguito alle cadute dovute alle fughe dalla polizia. Quella donna era una delle decine di migranti che ogni giorno tentano di andare in Francia per continuare la propria vita…”
RETE SOLIDALE ITALO/FRANCESE
 

NESSUNO ESCLUSO! A NAPOLI E CASERTA
Due giornate di grandi manifestazioni di piazza (18 e 19 maggio a Napoli e Caserta) promosse da un gruppo di soggetti molto eterogeneo e aperto con la partecipazione di movimenti e associazioni provenienti anche dalla Francia, dal Belgio, dalla Grecia e dalla Spagna. Un appello a mobilitarsi per affermare una politica dell’accoglienza condivisa e i diritti alla cittadinanza per tutti, a cominciare dai migranti, ma anche per l’accesso a un reddito dignitoso
AA.VV

TUTTO CIÒ DI CUI HA BISOGNO LA SCUOLA
Secondo Franco Lorenzoni la qualità di una scuola si misura prima di tutto dalla cura che i diversi attori mettono in gioco nel fare il proprio mestiere. Ma la cura è frutto di un processo complesso fatto di studio, intelligenza, cooperazione, confronti e incontri. Lo dimostra anche il libro “Una scuola felice” di Luciana Bertinato, un testo “ricco di esperienze e di speranza, che mi piacerebbe regalare a chi entra per la prima volta nella scuola… Il suo è un vero e proprio manuale di tâtonnement, perché mostra e dimostra come l’intuizione della rivoluzione pedagogica del grande Celestin Freinet, che prevedeva la necessità di procedere con bambine e bambini sempre a tentoni, piano piano, toccando con attenzione cose, persone e storie con cui si viene a contatto, può e deve essere ancora la via maestra per trasformare ogni giornata scolastica in una esplorazione avventurosa…”
FRANCO LORENZONI
 

CULTURA È MOVIMENTO
Si può cominciare anche da un furgoncino colorato che contiene una piccola biblioteca, una videoteca, un paio di casse, un videoproiettore e magari anche una postazione radio. Si tratta di raggiungere scuole, centri sociali, gruppi informali, musei, teatri, cinema, biblioteche… per ricucire relazioni, imparare ad ascoltare, dare significato a parole come territorio, comunità, arte, cultura, sperimentare un’educazione diffusa. “Cultura in movimento” è nato intorno a Cuneo da un gruppo di educatori e operatori sociali precari. In questo documento raccontano il loro straordinario percorso, sperando di scoprire risonanze con esperienze affini di altri territori. Tra l’altro, scrivono: “Le nostre città, i nostri paesi e quartieri devono ridiventare agorà per educare le giovani generazioni alla gestione delle questioni comunitarie e civiche e non semplici spazi organizzativi…”
C.M.

GIOCHIAMO CON LE PISTOLE MAESTRA?
Venerare la guerra portando scolaresche di bambini a impugnare allegramente pistole, fucili mitragliatori e bombe. Evviva l’adunata degli Alpini. “Quando vedo un bambino che impugna una pistola sotto lo sguardo benevolo della sua maestra, o che mira dal cannocchiale di un fucile mitragliatore, come accaduto in questi giorni a Trento – scrive Massimiliano Pilati del Forum Trentino per la pace e i diritti umani -, mi chiedo quale sia il nesso educativo di tale azione…”
MASSIMILIANO PILATI

NON SOMMINISTRERÒ LE PROVE INVALSI
“Per quanto mi riguarda, non somministrerò le prove Invalsi… – scrive Penny, maestra – La valutazione dei miei alunni prevede di considerarli nella loro interezza. Tengo conto della storia che si portano dietro, perché se hanno libri a casa oppure no, conta. Conta se hanno sempre i pantaloni rotti oppure no. Se non possono comprarsi il materiale. Se imparano attraverso un linguaggio visivo, fotografico o di altro tipo. Conta come sono le loro intelligenze. Conta da dove son partiti. Conta se non hanno mai visto il mare o non sanno come è fatta una gallina, e se le loro domeniche le passano in un centro commerciale, o a nella villa della nonna. Conta se hanno hanno una disabilità… “
PENNY

INVALSICOMIO
Quei test di una scuola acritica sempre più fondata sulla competizione individuale e su una valutazione che esclude
MATTEO SAUDINO

SI STENTA A CREDERE…
“Dal prossimo giugno maestri e docenti della scuola elementare e media dovranno certificare le competenze dei loro allievi, utilizzando i nuovi modelli nazionali predisposti dal Ministero dell’istruzione. Per i ragazzini delle medie, la scheda di certificazione conterrà una parte dedicata a 8 «competenze europee» redatta dai loro insegnanti e una parte a cura dell’INVALSI. Per i bambini delle elementari, la scheda di certificazione riferita alle otto competenze europee, riguarda anche quella denominata «spirito di iniziativa e imprenditorialità», che in Italia è diventata semplicemente «spirito di iniziativa», pur mantenendo in nota il riferimento originario all’entrepreneurship, l’imprenditorialità. I consigli di class e delle varie scuole del Paese dovranno adoperarsi per «testare» la capacità di «realizzare progetti», essere «proattivi» in grado di «assumersi rischi», «assumersi le proprie responsabilità» fin da piccoli. Si stenta a credere, ma è proprio così: le istituzioni europee chiedono agli insegnanti di fare violenza ai nostri bambini, di plasmarli in una fase delicatissima della loro formazione emotiva e spirituale, incitandoli alla competizione, alla realizzazione di cose, all’intraprendenza «rischiosa»….” QUI L’APPELLO COMPLETO “FERMIAMO LA TRASFORMAZIONE DELLA SCUOLA IN IMPRESA”

IL RITORNO DEI CORSARI DELLA FINANZA
Argentina: mandano un paese in rovina per servire quelli che sono in alto
FRANCESCO GESUALDI

AMAZON ADDIO
“Non ho mai utilizzato Amazon e acquisto pochissimo dalla grande distribuzione, faccio parte di un Gas (Gruppo d’acquisto solidale) molto attivo ed efficace e in questo modo posso avere tutto ciò che mi è indispensabile sostenendo piccoli produttori e cooperative sociali…” (Marilena Rubagotti). “Italia che Cambia aderisce all’iniziativa e ne promuove la diffusione” (Italia che Cambia)
ADERISCI 

 

LA CAMPAGNA PER SOSTENERE COMUNE:
UN MONDO NUOVO COMINCIA DA QUI

 

ALCUNI APPUNTAMENTI CONSIGLIATI:

ROMA 16 MAG FORUM PER CAMBIARE L’ORDINE DELLE COSE

FIRENZE 16 MAG CIBO, DIRITTI E SALUTE. CON VANDANA SHIVA

ROMA 18 MAG INAUGURAZIONE DELLA BIBLIOTECA PISACANE

MILANO 26 MAG MA SEI FUORI?! CONVEGNO DI GAIA EDUCAZIONE DIFFUSA

RIACE-RC 25/27 MAG, INCONTRO DELLA RETE DEI COMUNI SOLIDALI

Sharing - Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *