“Manifesto dell’educazione diffusa”

È tempo di rimettere bambini e bambine, ragazzi e ragazze in circolazione nella società che, a sua volta, deve assumere in maniera diffusa il suo ruolo educativo.

 

 

NEWSLETTER DI COMUNE

 

RALLENTIAMO
Ci vuole il tempo che ci vuole suggerisce il titolo di un nostro quaderno web che non smette di suscitare attenzioni e questo è il tempo per rallentare: nelle prossime settimane gli aggiornamenti di Comune saranno pochi. Intanto abbiamo seminato percorsi che in autunno porteranno diverse novità: il racconto e l’approfondimento su web saranno accompagnati da un giornale che nascerà insieme ai bambini di una scuola di Roma, partirà la nuova campagna di sostegno di Comune e avrà il sapore del cioccolato, finiremo anche in alcune librerie e in tanti luoghi sociali camminando insieme alla redazione del Rapporto Diritti globali, dedicheremo una fantastica due giorni in ottobre insieme a molti altri intrecc iando temi (“miraggi migranti”, educazione diffusa, comunità, ribellarsi facendo, Roma…) con cui contribuire a coltivare, qui e adesso, una nuova cultura politica. Naturalmente ci prenderemo il tempo per raccontare tutto in modo adeguato. Vi lasciamo con alcune notizie sull’evento di ottobre (i laboratori e gli incontri di approfondimento “Miraggi migranti” promossi con la Rete di Cooperazione Educativa (avete sbirciato nel loro sito rinnovato?), la presentazione della tavola rotonda “La scuola senza mura” e il relativo Manifesto dell’educazione diffusa, alla cui stesura abbiamo contribuito con convinzione), a seguire dieci articoli tra quelli pubblicati nelle ultime settimane e altri on line da pochi giorni

MANIFESTO DELL’EDUCAZIONE DIFFUSA
È tempo di rimettere bambini e bambine, ragazzi e ragazze in circolazione nella società che, a sua volta, deve assumere in maniera diffusa il suo ruolo educativo
PRIMI FIRMATARI

MIRAGGI MIGRANTI
Abbiamo bisogno non solo di resistere al clima di odio e paura sempre più diffuso e legittimato a livello istituzionale e popolare, ma anche di seminare pensiero critico e pratiche di antirazzismo e intercultura. Come redazione di Comune abbiamo accolto l’invito della Rete di Cooperazione Educativa a promuovere – all’interno di Fabbrica Roma ReAct, festival multidisciplinare – iniziative rivolte in particolare a insegnanti, educatori, genitori per legare i temi dell’accoglienza, della condivisione e dell’educazione (appuntamenti analoghi saranno promossi da Rce in altri territori, ad esempio in Veneto): sta nascendo in modo spontaneo una due giorni quanto ma i importante e bella insieme a Lunaria, Cemea, Altramente, Ass. Matura Infanzia/Circolo G. Rodari, Liberi Nantes, ZaLab, Lìscia, Caritas di Roma Settore Pace e Mondialità, Asilo Bosco Caffarella, Comunitaria…
LABORATORI E INCONTRI DI APPROFONDIMENTO

LA SCUOLA SENZA MURA
Come e perché sperimentare piazze, parchi, botteghe, mercati, biblioteche, musei, librerie, qualsiasi spazio sociale e culturale come luoghi di apprendimento? Come e perché abitare in modo diverso gli edifici scolastici? È tempo di riscoprire e ripensare il rapporto tra scuole e territorio, tra scuola e società. Tavola rotonda sull’educazione diffusa

10 ARTICOLI

LA DISTRUZIONE DELL’EMPATIA
La “destrizzazione” sempre più diffusa non è in primo luogo una questione identitaria e politica, ma una esasperazione sociale e affettiva. Un indurimento della percezione e della sensibilità. Occorre risvegliare e riattivare la nostra pelle indurita dal principio di crudeltà
AMADOR FERNÁNDEZ-SAVATER

L’IRRUZIONE DEGLI INVISIBILI
Possiamo guardare a uno spartiacque nella storia recente, che ha trasformato il sistema-mondo annunciando l’inizio del declino dell’egemonia Usa e del sistema capitalista, da una prospettiva “invisibile”? Quattro aspetti da evidenziare 
RAÚL ZIBECHI

LA TENEREZZA E LA VIOLENZA
È per lo più all’interno dei rapporti intimi che si scatena la furia omicida 
LEA MELANDRI

MOVIMENTI URBANI
Le città sono al tempo stesso gli spazi nei quali il dominio del profitto schiaccia in modo più brutale la vita delle persone comuni ma anche le palestre in cui emergono esperienze di riappropriazione della socialità
PAOLO CACCIARI

ADESSO AIUTIAMOLI A SALTARE
I migranti in mezzo al mare a volte indossano la maglia rossa per farsi vedere meglio. Ora ce l’abbiamo anche noi per parlare di loro e dei diritti calpestati
ASCANIO CELESTINI

LA TANATOPOLITICA E IL DENEGARE IL RAZZISMO
Le politiche di morte dell’Ue non uccidono solo nelle acque della frontiera più letale del pianeta. Le forme e le cause dello sterminio delle “masse irrilevanti” disumanizzate dei migranti sono ben più ampie e diversificate 
ANNAMARIA RIVERA

DIRANNO DI NOI CIÒ CHE DICIAMO DEI NAZISTI
Soltanto in Italia si spendono 70 milioni di euro ogni giorno in armi. Questo tempo sarà ricordato per il sostegno alle guerre e per le vittime delle armi, ma anche per le devastazioni ambientali e soprattutto per il razzismo degli Stati 
ALEX ZANOTELLI

TUTTO CIÒ DI CUI HA BISOGNO LA SCUOLA
Secondo Franco Lorenzoni la qualità di una scuola si misura prima di tutto dalla cura che i diversi attori mettono in gioco nel fare il proprio mestiere. Ma la cura è frutto di un processo complesso fatto di studio, intelligenza, cooperazione, confronti e incontri. Lo dimostra anche il libro Una scuola felice di Luciana Bertinato, un testo “ricco di esperienze e di speranza, che mi piacerebbe regalare a chi entra per la prima volta nella scuola…”
FRANCO LORENZONI

IL PANOPTICON E LE INVALSI
Uno sguardo critico sulle prove Invalsi permette di mettere in discussione l’ossessione delle valutazioni penetrata in ogni ambito della vita. Il vero obiettivo delle valutazioni resta l’instaurazione della competitività 
ANGÉLIQUE DEL REY

NON HAI WHATSAPP? È TANTO COMODO
Un po’ di tempo fa, Whatsapp ha annunciato alcune innovazioni…
MIGUEL MARTINEZ

ARTICOLI RECENTI

ITALIA RAZZISTA. A DIRLO FA PAURA
“… Che sia una bambina la prescelta. Un uomo. Una donna. Un ragazzo. Non fa differenza. Italia razzista, la nostra. E, a dirlo, fa paura. Fascista. E, a sentirlo, fa male. Qualcosa è cambiato. Il sistema si è rotto. Resiste l’altra Italia, ha il nome di una vecchia davanti a una chiesa, la veste di un filo rosso nei vicoli di una città, l’appello di un sindaco, il cuore dei calabresi, l’indignazione di tutti noi di fronte all’intolleranza. Resiste quest’Italia prova a parlare. Non striscia. Non si nasconde. Ha coraggio. Ha voce. E grida: mai più! …”
PENNY

SI FA PRESTO A DIRE “ALTRO”
Altra economia, altro mondo, altro mercato, altro… Si fa presto a dire che si vuole cambiare cose che non vanno, ma da lì a costruire una alternativa concreta sta di mezzo il mare, l’oceano che ci separa dalla fatica dell’incontro con l’altro, il suo volto, le sue idee e le sue abitudini. Per fortuna c’è chi non si lascia scoraggiare e ha intrapreso la traversata. È forse questo il pensiero che resta in testa dopo la Festa dell’Altra Velocità che si è tenuta ad Avigliana, in Val di Susa, e che ha coinvolto valligiani, produttori, gasisti, attivisti sia locali che nazionali, francesi partecipanti ai corti circuiti e altri attivisti provenienti da Spagna ed Inghilterra
ANDREA SAROLDI< /p>

POSSIAMO RIDURRE LA NOSTRA IMPRONTA
Il primo agosto, è l’#Overshootday, una data drammatica che ci dà la misura di quanto la nostra voracità superi la capacità di rigenerazione del pianeta. Di scena è la terra fertile, la parte di suolo planetario biologicamente attivo da cui dipende la nostra agricoltura, i nostri pascoli, i nostri boschi. In pratica la nostra vita come ben sintetizzano gli indigeni che la chiamano Pachamama, madre terra. Per il livello di consumi raggiunto dall’umanità, la quantità di terra fertile di cui abbiamo bi sogno ha oltrepassato i 20 miliardi di ettari, che suddivisi per tutti i giorni dell’anno danno un consumo di 54 milioni di ettari al giorno. Eppure cambiando stili di vita, a livello collettivo e individuale, posiamo ancora salvare la terra
FRANCESCO GESUALDI

UN CAMMINO DI GIUSTIZIA
Diverse associazioni piccole e grandi hanno promosso un’iniziativa per raccogliere entro febbraio 2019 un milione di firme in almeno sette paesi europei, per invitare la Commissione europea a presentare un atto legislativo e intervenire su tre questioni: far valere il diritto/dovere della solidarietà, il diritto/dovere di creare passaggi legali e sicuri per i migranti, il diritto/dovere di proteggerli dagli abusi, in particolare quelli lavorativi
ALESSANDRA MECOZZI

 

 

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