Libertà di uccidere in assenza di guerra e divieto di espressione

Libertà di uccidere in assenza di guerra e divieto di espressione

.Palestina. La regione del mondo in cui si sperimenta sui corpi vivi di una popolazione occupata, la possibilità di uccidere in violazione di ogni norma etica e giuridica senza perdere il rispetto dei governi democratici e la tolleranza delle Istituzioni Internazionali e sovranazionali.

 

Libertà di uccidere in assenza di guerra e divieto di espressione

Libertà di uccidere in assenza di guerra e divieto di espressione

(Foto di Infopal)

Palestina. La regione del mondo in cui si sperimenta sui corpi vivi di una popolazione occupata, la possibilità di uccidere in violazione di ogni norma etica e giuridica senza perdere il rispetto dei governi democratici e la tolleranza delle Istituzioni Internazionali e sovranazionali.

Numerosi video girati clandestinamente arrivano tramite la rete a far conoscere l’incredibile, ma sembra che il loro contenuto sia visibile solo agli attivisti per i diritti umani e sfumi nelle nebbie dell’indifferenza senza raggiungere la vista di chi dovrebbe fermare lo Stato più “deliberatamente assassino in assenza di guerra” che questo secolo e il precedente abbiano conosciuto.

L’ultimo video in proposito mostra un ragazzo disarmato, circondato da cinque o sei militari israeliani che dopo averlo schernito per un po’, decidono di sparargli a freddo uccidendolo, così, senza motivo. Non è il primo video del genere e quei militari sanno che al pari dei tanti loro commilitoni che hanno fatto la stessa cosa con uomini, ragazze e addirittura bambini, non subiranno alcuna punizione e quindi possono spezzare la noia del loro servizio “di sicurezza” ammazzando il palestinese di turno.

A Gaza uccidono chi chiede la fine dell’assedio, e a farlo sono tiratori scelti assoldati ad hoc. Bombardano edifici del governo locale suggerendo ai media l’espressione ormai consolidata di “colpite postazioni di Hamas” come fosse normale e, anzi, come ci fosse una guerra la quale, se realmente ci fosse, autorizzerebbe le forze militari gazawe a “colpire postazioni di Israele”. Ma la logica lascia il posto alla coazione a ripetere basata su una sola semplice e vincente parola d’ordine: Israele ha diritto alla sicurezza.

Mentre oggi, nel 42° venerdì  della “Grande marcia” per la rottura dell’assedio, le milizie israeliane hanno seguitato a prendere di mira ambulanze e giornalisti in totale disprezzo del reato di crimine di guerra, facendo numerosi feriti tutti inermi e uccidendo Amal Mustafa Taramsi, una donna di 43 anni; mentre l’aviazione ha bombardato alcuni edifici governativi riducendoli in macerie; mentre in Cisgiordania in questi giorni è stata “inaugurata” una strada divisa in due da un alto muro per separare i palestinesi dai coloni ebrei e impedirgli di raggiungere Gerusalemme e di viaggiare liberamente nella propria terra, praticamente applicando in forma assolutamente indiscutibile l’ apartheid, sebbene col cartellino ad usum delphini e valletti di “sicurezza per Israele”, mentre tutto questo e molto altro, quali arresti arbitrari, ferimenti, violenze e mortificazioni gratuite seguitano a tormentare la Palestina, nell’ America di Trump si è arrivati alla farsa del servo che per compiacere il padrone lo supera in zelo.

Parliamo del ritiro del premio “Fred Shuttlesworth” per i diritti umani attribuito alla docente universitaria Angela Devis dal Birmingham Civil Rights Institute dell’Alabama. Il premio, già assegnato, è stato revocato, come dichiarato dal sindaco di Birmingham, Randall Woodfin, su richiesta della comunità ebraica locale a causa del sostegno di Angela Davis ai diritti dei palestinesi. Non importa che la docente sia stata molto attiva nella lotta all’antisemitismo come forma di razzismo nel suo paese, il sostegno ai palestinesi privati del godimento dei diritti umani è considerato dalla comunità ebraica locale – evidentemente longa manus del razzista Stato ebraico dell’apartheid – un delitto che non ammette premi.

A questo punto ci si torna a chiedere da dove nasce tanto potere, capace di asservire i rettori delle università italiane (come verificatosi in diverse occasioni), di tacitare istituzioni che dovrebbero avere la “democrazia” quale loro garanzia di libertà di espressione, di far vincere premi ad hoc e addirittura di revocare premi già attribuiti riducendo la dignità della giuria a melma accondiscendente priva di ogni autorevolezza.

Possibile che le lobbies ebraiche abbiano davvero tanto potere? Possibile che opporsi al loro arbitrio comporti rischi tali che solo chi possiede una dignità ferrea e inattaccabile sia disposto a correre?

Tutto questo ci porta ad osservare che mentre quel che succede ogni giorno in Palestina riguarda i palestinesi e solo in secondo luogo riguarda tutti gli umani sensibili all’ingiustizia, al pari di quel che succede in altre disgraziate parti del mondo, quello che riescono a fare le lobbie ebraiche va invece oltre e, come dice Angela Davis, è un attacco “contro lo spirito stesso dell’indivisibilità della giustizia” e in quanto tale ci riguarda davvero tutti, almeno tutti quelli che credono nella democrazia e in uno dei suoi pilastri: la libertà di espressione.

11.01.2019 – Patrizia Cecconi

 


India: il governo Modi propone uno schema di reddito di base

Posted: 11 Jan 2019 12:27 PM PST

Il governo Modi si sta preparando a introdurre un modello di reddito di base prima delle elezioni generali del prossimo anno. La proposta che va emergendo è che la proposta del reddito di base vedrà un importo economico mensile destinato a coloro che sono in difficoltà economica. Il governo Modi è stato al centro di […]

Sandro Gobetti

Europee: annunciato percorso allargato per un futuro ecologista, europeista e civico

Posted: 11 Jan 2019 11:23 AM PST

Oggi Verdi Europei, Federazione dei Verdi italiani e Italia in Comune e personalità del mondo ecologista e associativo, hanno annunciato l’avvio di un percorso di costruzione di un’alleanza per dare all’Italia un futuro ecologista, europeista e civico, che sia fondato sulla salvaguardia dell’ambiente, sulla tutela dei diritti di tutte le donne e tutti gli uomini […]

Redazione Italia

Siria: Amnesty denuncia che la coalizione USA viene meno alle sue responsabilità verso i civili bombardati a Raqqa

Posted: 11 Jan 2019 11:11 AM PST

A seguito dell’annuncio, da parte della Coalizione a guida Usa, dell’inizio del ritiro delle truppe dalla Siria, la direttrice delle ricerche sul Medio Oriente di Amnesty International Lynn Maalouf ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Deploriamo il fatto che la Coalizione a guida Usa continui a venire meno, anche adesso che inizia a ritirarsi, alla sua […]

Amnesty International

Adesione al Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari: Italia, ripensaci

Posted: 11 Jan 2019 10:28 AM PST

Il Tavolo per la Pace della val di Cecina e l’Arci accolgono con soddisfazione la notizia della settantesima firma del nuovo trattato ONU di Luglio 2017 per la proibizione delle armi nucleari. Si tratta della Cambogia. Per rendere il Trattato esecutivo lo devono ratificare 50 paesi, per adesso siamo a 19 ratifiche e 70 firme, […]

Redazione Italia

Perché tutti parlano delle elezioni in Congo

Posted: 11 Jan 2019 08:30 AM PST

Perde il candidato del presidente uscente, ma chi vince ha un accordo con il vecchio regime. Tornerà il caos nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc), oppure il paese si avvierà verso una stabilizzazione sperata dalla popolazione? I risultati elettorali e la proclamazione del vincitore, l’oppositore Felix Tschisekedi, non lo garantiscono. Il pericolo che il paese ripiombi nel […]

Angelo Ferrari

Re.Co.Sol. solidarizza con la comunità di Torre Melissa (KR) e il suo Sindaco per il salvataggio di 51 migranti curdi

Posted: 11 Jan 2019 07:20 AM PST

Dopo un estenuante braccio di ferro, che si è protratto per ben 19 giorni, durante i quali 49 migranti, salvati nel Mediterraneo dalla nave Sea Watch, sono stati costretti a permanere in mare nell’attesa dell’autorizzazione allo sbarco, finalmente si può ritenere conclusa l’epopea. I migranti sono sbarcati a Malta e nell’ambito della distribuzione operata dalle […]

Rete dei Comuni Solidali

 

Sharing - Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *