“Fermiamo il saccheggio”

L’Agenzia del demanio, grazie anche alla legge di bilancio giallo-verde, si prepara a un piano straordinario di messa in vendita di 1.500 (!) immobili di proprietà pubblica. Saranno venduti volumi 5/6 volte superiori a quanto è stato fatto negli ultimi 4 anni. Un’operazione senza precedenti […].

 

ABBIAMO BISOGNO DI COMUNE
“È il tempo del dominio della finanza e delle devastazioni ambientali, in cui coloro che vivono in alto utilizzano la propaganda razzista, e spesso anche le armi, per proteggere i propri privilegi. Abbiamo bisogno di gettare ogni giorno sabbia negli ingranaggi di quello che a Napoli chiamano “O Sistema”, fondato sull’arroganza del potere e sul denaro. Abbiamo bisogno di farlo dal basso e in tanti modi diversi. In questo cammino niente affatto agevole abbiamo bisogno di essere accompagnati da Comune”
ALEX ZANOTELLI HA ADERITO ALLA CAMPAGNA ‘RICOMINCIAMO DA 3’

 

FERMIAMO IL SACCHEGGIO

L’Agenzia del demanio, grazie anche alla legge di bilancio giallo-verde, si prepara a un piano straordinario di messa in vendita di 1.500 (!) immobili di proprietà pubblica. Saranno venduti volumi 5/6 volte superiori a quanto è stato fatto negli ultimi 4 anni. Un’operazione senza precedenti che riguarda anche ex conventi, isole, terreni di grande importanza, molti dei quali soggetti a vincoli architettonici e urbanistici. “Una popolazione privata dei suoi beni, senza più luoghi accessibili e fruibili collettivamente, senza servizi comunitari cessa di esistere come popolo, comunità, corpo sociale – scrive Paolo Cacciari – e si riduce ad un insieme di individui singoli, isolati, soli, completamente dipendenti dalla propria solvibilità economica, dall’accesso al cre dito. Merci tra le merci…”
PAOLO CACCIARI
 

POTERE EVANGELICO CONTRO FEMMINISMO
L’ondata evangelica e pentecostale cresce in modo esponenziale in tutta l’America Latina. È stato uno dei fattori chiave della vittoria politica dell’ultra-destra che ha portato a un successo prima impensabile il governo machista e militare di Jair Bolsonaro. Quel che si è verificato nel gigante del Sudamerica è sintomatico. Secondo l’antropologa Rosana Pinheiro, è impossibile separare il “bolsonarismo” dall’anti-femminismo: la crisi economica che ha colpito pesantemente le periferie urbane delle metropoli brasiliane è avvenuta proprio mentre cresceva, in pochissimi anni, un forte e inedito movimento per l’affermazione dei diritti delle donne, dei neri e delle persone lesbiche, gay, bisessuali o transgen der. Gli ultimi. La reazione alla mobilitazione che criticava alla radice un potere fino allora indiscusso è stata violenta e impetuosa. L’identità maschile – la cui crisi è inseparabile da quella economica – ha visto per la prima volta minacciati i suoi indiscussi privilegi e perfino le donne povere brasiliane hanno vissuto in modo lacerante la contraddizione identitaria tra il sentirsi oppresse e il desiderio di non essere tra gli ultimi, di sembrare/stare dalla parte dei vincenti, un classico prodotto della colonizzazione dell’immaginario. Naturalmente, ancor più hanno pesato l’abbandono di ogni attività politica nei territori e nelle zone popolari, la corruzione e il senso di tradimento di fronte all’incalzare della crisi generato dall’ossessione della conquista delle istituzioni da parte delle forze progressiste. L’esito inevitabile è stato la consegna delle speranze di milioni di persone all’influenza perniciosa del marketing sociale capillare (e della fede esclusiva del “Dio che ti ama” se rifuggi il demonio) delle potenti sette religiose
RAÚL ZIBECHI
 

UN FORUM CHE FA VENIRE I BRIVIDI
A Verona si sono radunati con lo scopo di proporre un’agenda politica che vuole togliere e negare diritti, libertà e dignità a molte persone. Un raduno misogino, omofobo e maschilista, al quale ha partecipato, tra gli altri, il ministro dell’istruzione. “Il forum è stato un concentrato di odio contro l’autodeterminazione delle donne da far venire i brividi… – scrive Matteo Saudino, insegnante di filosofia – La scuola come luogo di faticosa costruzione di una comunità democratica, fatta di diritti, rispetto, inclusione e dignità, non può accettare di essere guidata da un piccolo e mediocre uomo come Bussetti…”
MATTEO SAUDINO

USCIRE INSIEME DALL’INVERNO DEL RAZZISMO
Quando in primavera fiorisce un ciliegio non è il momento di farsi troppe domande su come poteva o meno crescere diversamente o su quale sarà il suo futuro, occorre prima di tutto prendersi cura dei suoi splendidi e fragili rami. Ecco, la due giorni romana del Forum per Cambiare l’ordine delle cose, di fatto la più importante rete antirazzista in Italia, assomiglia un po’ a un ciliegio in marzo: i gruppi di lavoro (esclusione, cittadinanza, reddito, frontiere, canali regolari, partecipazione), l’incontro tra pezzi di società diversi (associazioni, realtà territoriali, comunità di migranti, reti di altri paesi europei, singoli cittadini senza appartenenze), i momenti di approfondimento (con il radio-documentario Exodus di Michelang elo Severgnini e Piero Messina che raccoglie i messaggi vocali dei migranti-schiavi in Libia, all’implosione del sistema di asilo europeo su cui ha ragionato, tra gli altri, Gianfranco Schiavone dell’Asgi), hanno mostrato che è già possibile rompere in molti modi differenti il dominio dell’inverno fatto di xenofobia e razzismo
R.C.

PORTARE IL MARE NEL SAHEL, IL GENIO ITALICO
Dal viaggio del ministro degli esteri Gentiloni (governo Renzi) fino a quello dell’attuale ministra della difesa Trenta, l’Italia mostra un interesse strategico rilevante verso i paesi del Sahel, in particolare il Niger. C’è (sempre) da combattere il terrorismo e poi c’è da spostare a sud, molto più a sud, l’argine all’avanzata dei migranti verso l’Europa. La chiave per raggiungere questi ambiziosi obiettivi è naturalmente la Cooperazione “nel campo dei prodotti della difesa”. Nell’accordo siglato con il Niger, tuttavia, laddove la cooperazione si traduce in armamenti, si parla di “NAVI e relativi equipaggiamenti appositamente costruiti per uso militare”. Il problema, com& rsquo;è a quasi tutti noto, è che nel Sahel il mare non c’è. E navi del deserto, cioè cammelli, l’Italia non ne produce. Come uscire dall’impasse? Come cooperare? Senza mare le cannoniere non sono praticabili ma il genio delle avventure militari italiche non si ferma certo di fronte a certi dettagli. L’idea è ambiziosa ma susciterebbe grande entusiasmo: si potrebbe trasportare il Mediterraneo nel Sahel. Tecnicamente, scrive Mauro Armanino, che in Niger vive da diversi anni, con le odierne tecnologie il trasporto è fattibile. Quanto alla mano d’opera, è già disponibile. Le migliaia di migranti detenuti nei campi in Libia o nelle altre ‘residenze’ dell’OIM, sarebbero impiegate, dietro giusto compenso, non per una Grande Opera come la Tav, ma per un progetto oceanico. Una lunga catena umana sarebbe organizzata, con secchi, o contenitori simili, per il travaso. I migranti da irregolar i diventerebbero ‘marinai’, con evidente vantaggio per tutti, e in particolare per la nostra Marina Militare, e il mondo intero ce ne sarebbe grato
MAURO ARMANINO
 

QUEI PIRATI DELL’AMISTAD
La prossima volta che il ministro dell’Interno griderà non sono naufraghi ma pirati ricordiamoci di questa vicenda straordinaria cominciata nel 1839, che ha segnato la storia del movimento abolizionista della schiavitù e quella dei diritti civili. “Questa storia inizia nel 1839, quando dei cacciatori di schiavi catturano centinaia di africani nella terra dei Mende, l’attuale Sierra Leone… I prigionieri vengono inviati all’Avana, a Cuba, per essere venduti come schiavi. Due proprietari di piantagioni di canna da zucchero… ne comprano 53, 49 maschi adulti e 4 bambini, di cui 3 femmine e un maschio. Il 26 giugno i prigionieri vengono trasportati sulla goletta Amistad, un due alberi battente bandiera spagnola, con destinazi one Porto Principe a Cuba. La Amistad non era una nave negriera e, se possibile, le condizioni in cui vengono tenuti i prigionieri sono ancora peggiori. Qualche giorno dopo la partenza, Sengbe Pieh, un uomo Mende di 25 anni, che in seguito verrà chiamato Joseph Cinque, riuscì a liberarsi e a liberare gli altri. Presero il controllo della goletta… SEGUE QUI
LANFRANCO CAMINITI
 

IL CLIMA E LA SETE DEI PALESTINESI
Il mondo intero non può più ignorare la portata devastante delle conseguenze dei cambiamenti climatici. Non è difficile, però, immaginare dove l’urgenza di un radicale cambiamento di rotta sia più drammatica e come la gravità della situazione colpisca in modo disuguale le popolazioni di uno stesso territorio. Un caso esemplare è quello della Palestina, una delle regioni più assetate del pianeta, dove anche i contadini e i pastori sono alla disperazione e perfino le alterazioni climatiche diventano un’arma letale dell’apartheid. I rovinosi accordi di Oslo del 1993, siglati da Rabin e Arafat con la benedizione di Bill Clinton, hanno sancito, tra le molte altre indecenti ingiustizie, la concessione del controllo per 5 anni dell’80 per cento delle riserve idriche della Cisgiordania a Israele. Vent’anni dopo, malgrado l’accesso all’acqua sia diventato enormemente più difficile, quell’accordo considerato provvisorio resta in vigore. Non solo, ai Palestinesi è di fatto vietato prendere decisioni sull’acqua senza l’approvazione dello Stato ebraico. Uno dei risultati è che in Cisgiordania i 600.000 coloni illegali israeliani utilizzano sei volte più acqua di tre milioni di Palestinesi. Facile immaginare la situazione ancora peggiore dell’inferno della Striscia di Gaza, dove lo scorso anno perfino le stesse fonti israeliane hanno confermato che il 95% dell’acqua è inquinata e imbevibile
ZENA AGHA
 

CLIMA, DECALOGO PER L’EDUCAZIONE DIFFUSA
“Dobbiamo ringraziare i giovanissimi che sono scesi per le strade in questi mesi, e lasciarci trascinare da loro”, scrive Daniele Ferro, insegnante di sostegno in una scuola elementare, autore di un decalogo da condividere e integrare, “per un’educazione ambientale diffusa”. 1) Mi impegno innanzitutto, come singolo e cittadino, a migliorare le mie pratiche quotidiane di rispetto dell’ambiente, dall’alimentazione alle scelte di consumo e di trasporto … 2) Mi impegno, come educatore, a promuovere nei giovani la cooperazione al posto della competizione … 3) Mi impegno, come cittadino ed insegnante, a non tacere dinanzi a pratiche dannoso per l’ambiente … 4) Mi impegno affinché dal lavoro a scuola insieme ai bambini nasca un’educ azione diffusa alle famiglie e al territorio …
DANIELE FERRO
 

LA POSTA IN GIOCO
Saranno i milioni di adolescenti che hanno dato vita al più grande sciopero studentesco transnazionale che la storia ricordi il volano per i prossimi cicli di lotta. Avranno modo di affinare l’analisi e radicalizzare l’azione, di imparare a diffidare di chi li blandisce tradendoli. Si scontreranno con i padroni della terra, nel momento in cui dovranno attaccare grandi interessi economici consolidati. Dovranno lottare tanto, perché non hanno alternative. Non possono permettersi di essere sconfitti. Intanto, alla faccia della loro presunta “genericità”, hanno identificato quella che si è imposta oggettivamente come la contraddizione principale: quella fra capitale e natura che ci conduce dritti verso la fine del tempo concesso agli umani su questo pianeta. & Egrave; una dimensione inedita, che sconvolge il nostro comune modo di pensare. Quella generazione di giovanissimi avrà bisogno di compagni sinceri, e potrà trovarli, se li cercherà, nei territori e fra chi li difende. Perché è nei territori, a cominciare da quelli arrivati a Roma contro le Grandi Opere inutili qualche giorno più tardi, che si resiste e si combatte concretamente contro gli impianti e le infrastrutture che alterano il clima
ALEXIK

MIGRANTI E NON PER LA CASA COMUNE
Il mortifero mito della crescita non smette di fare vittime: ogni giorno di più precipitiamo nel baratro di un cambiamento climatico che renderà la Terra invivibile. Intanto, per tenere i migranti lontani ci consegniamo a regimi sempre più autoritari. Rinunciamo così «al contributo che tutti, nativi e migranti, potrebbero dare al grande progetto comune della conversione ecologica – scrive Guido Viale -, sia “a casa loro” che “a casa nostra”, cioè nella “casa comune”, quella che “è di tutti”…»
GUIDO VIALE

I DIRITTI DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE
“Il diritto di mangiare e bere. Diritto di andare a scuola, di giocare… di avere amici… Il diritto ad avere dei genitori, di essere curati, di avere una casa… Il diritto del tempo… Di avere un mondo bello… Il diritto di scegliere… Il diritto di vestirmi come voglio… Il diritto alla libertà…”. Provate a discutere di diritti con i bambini: vi sentirete molto inadeguati. “I bambini sono la parte migliore di noi – scrive la maestra Penny – Proprio la migliore…”
PENNY

ZUCKSADNESS, IL TRISTE VELENO
Vendere i suoi utenti e i dati che i suoi utenti gli forniscono agli inserzionisti pubblicitari. “Facebook è questo, non altro: uno specchietto per le allodole che credono nella democrazia… – scrive Franco Berardi Bifo – Entrare in Facebook significa cedere la propria libertà…”
FRANCO BERARDI BIFO

UN FUNERALE SENZA CADAVERE
In Messico, il presidente López Obrador continua a dire di voler liquidare l’era neoliberista e lascia credere che sia davvero convinto che per farlo sia sufficiente raggiungere il governo dello Stato. Il cambiamento degli uomini al comando delle istituzioni, in América latina come ovunque, può generare grandi e pericolose illusioni: sembra che cambi tutto proprio perché non cambi nulla di veramente importante. Il caso del corridoio commerciale nell’Istmo di Tehuantepec, la striscia di terra messicana con la distanza minima tra i due oceani, è esemplare. Si proclama ai quattro venti che il piano del mega-progetto tiene conto dell’interesse nazionale e del benessere delle popolazioni della regione, ma l’analisi del suo contenuto e le modalit&a grave; con cui è stato realizzata una farsesca consultazione mostrano chiaramente che segue la logica degli interessi privati e minaccia le popolazioni indigene, i loro modi di vivere e le loro speranze. La consultazione promossa oggi dal governo serve solo a ratificare una decisione già presa, sarà disertata dalla gran parte delle persone direttamente colpite dal progetto, che però non tarderanno a far sentire, nelle forme che sceglieranno in autonomia, la propria voce
GUSTAVO ESTEVA
 

QUESTO È UN MULINO DI COMUNITÀ
Un mulino di comunità nasce per dare valore a una grande biodiversità cerealicola e leguminosa, per avere un presidio del diritto al cibo sano ed equo, per imparare a prendersi cura del proprio territorio. Un esperimento unico nel Salento
R.C.

L’OSSESSIONE DELLE AUTO ELETTRICHE
Depredamento dei paesi in possesso dei diversi minerali necessari, occupazione dello spazio pubblico, aumento enorme delle centrali elettriche. Siamo certi che per le auto elettriche esista soltanto il problema dello smaltimento delle batterie? “La risoluzione non può essere solo sulla tipologia del ‘carburante’, nel senso ampliato del termine, ma sull’uso dell’auto privata – scrive Paolo Moscogiuri -Se vogliamo che il ‘Futuro’ sia migliore del presente, è sul trasporto pubblico che bisogna puntare, e arrivare invece alla quasi abolizione di quello privato. Così come sta avvenendo a Copenaghen e altre città nel mondo. A loro volta i mezzi pubblici dovranno muoversi sì elettricamente, ma senza batterie, come fanno i filobus e i tram…”
PAOLO MOSCOGIURI

MA DAVVERO CHI PEDALA VI FA PAURA?
In seguito alla violenta aggressione della polizia nei confronti della Critical Mass (è successo a Torino nei giorni scorsi) e a un diffuso clima di intimidazione, ieri, 28 marzo, a Milano, Roma, Torino, Genova, Bologna, Firenze e Napoli centinaia di cittadini in bicicletta sono scesi contemporaneamente in strada per rivendicare il diritto a muoversi su due ruote e a usare il suolo pubblico in sicurezza. Le manganellate ai ciclisti inermi non le avevamo ancora viste, segnano l’oscurità dei tempi e l’avversione verso ogni libertà di movimento. Non ci risulta, tuttavia, che pedalare in sella e su due ruote sia (ancora?) reato, quindi sarà bene che certi signori inebriati dal potere per ora se ne facciano una ragione ROTAFIXA

 
RIBELLARSI FACENDO: UN’AGENDA COMUNE

2 APRILE, BOLOGNA INCONTRO CON EMANUELA BUSSOLATI
Caterina cammina cammina è il suo nuovo libro per bambini scritto con E. Garilli

2 APRILE, MESSINA VALERIO MASTANDREA PRESENTE RIDE
Il suo primo film da regista

3 APRILE, PESARO SOSTENIAMO MEDITERRANEA
Incontro con Alessandro Metz

4 APRILE, PESCARA LA GUERRA AI MIGRANTI
Interviene Antonio Mazzeo, insegnante e pacifista, collaboratore di Comune

 

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