“Che sesso ha il populismo?”

Xenofobia e razzismo crescono insieme alle spinte alla competizione e alla crisi della democrazia. Tornano di moda gli “uomini forti” ai quali affidarsi, uomini che “difendono le donne, uomini tutori della norma […]”

 

LA STAGIONE DELLA SEMINA [FRANCESCA E ANDREA]
“Ci hanno insegnato che il momento del buio è il momento della semina, che richiede resistenza (anche fisica) e …la capacità di vedere l’invisibile. Comune semina ogni giorno (cultura dei diritti, umanità inclusiva, approfondimenti che non trovano spazio altrove, riflessioni pedagogiche di cui c’è bisogno vitale – visto che da lì parte il futuro, visioni critiche, spunti di chi è sul campo, e molto altro). Grazie Comune!”

LA STRADA PER FARE E PER PENSARE [EMILIA DE RIENZO]
Come sempre aderisco al vostro appello e vi ringrazio per il lavoro prezioso che svolgete. Certo che ha senso il lavoro che fate. Di buona informazione ce n’è tanto poca! Di pensiero ancora meno. Personalmente è un po’ di tempo che faccio fatica a scrivere, ad elaborare un pensiero, mi sembra un mondo così brutale quello in cui siamo immersi che rimango senza parole, almeno per adesso. Grandi temi, ma anche piccoli spaccati di vita che … SEGUE QUI

QUI ALTRE ADESIONI ALLA CAMPAGNA “RICOMINCIAMO DA TRE”

 


CHE SESSO HA IL POPULISMO?

Xenofobia e razzismo crescono insieme alle spinte alla competizione e alla crisi della democrazia. Tornano di moda gli “uomini forti” ai quali affidarsi, uomini che difendono le donne, uomini tutori della norma. Una riflessione maschile e sul maschile, si chiede Stefano Ciccone, può contribuire con un proprio punto di vista su quello che sta avvenendo? È disponibile una lettura della collocazione degli uomini nel cambiamento in corso più efficace della semplice categoria di crisi o che sappia interpretare articolazioni e potenzialità di questa crisi? “Non è la crisi del patriarcato a mettere in crisi gli uomini, ma è il tentativo di inseguirne i simboli a privare gli uomini di strumenti per ripensare se stessi e il proprio posto in un mondo in c ambiamento”. Si tratta, prima di tutto, di imparare a “svelare le regole invisibili… che disciplinano i nostri comportamenti, le nostre relazioni ma anche i nostri desideri”
STEFANO CICCONE
 

MASCHI E CONTRO IL PATRIARCATO? RAÚL ZIBECHI

LA COSTRUZIONE PATRIARCALE DELLA “RAZZA” LEA MELANDRI

“MAMMA, È FATTO. L’HO PRESO!”
““Mamma, è fatta! L’ho preso, l’ho preso!”. La casa esplose in un unico, lungo fragore. Si sentì un suono indistinto, un impasto perfetto di lacrime, gioia e nervi per la tensione accumulata da troppo tempo e rilasciata tutta insieme, come un’improvvisa quiete dopo la mareggiata. Fu l’urlo più dolce che fosse mai rimbombato tra quelle mura. Sua madre aveva probabilmente gridato allo stesso modo soltanto un’altra volta in vita sua, quando lo aveva messo al mondo, … Appena sentirono lo schiamazzo, le due sorelle capirono subito e si precipitarono dentro, saltellando e strillando ancora più forte… “. La vita prima e dopo il permesso di soggiorno. Un racconto
SARA FORCELLA

NOI CREDEVAMO… MA NON CI ARRENDIAMO
«Credevamo di vivere in un paese che garantisse a tutti coloro che lo abitano stessi diritti e doveri e stesse condizioni di crescita istruzione cultura civiltà. Ci hanno detto “Prima gli italiani”… – scrive Giancarlo Cavinato del Tavolo SaltaMuri – Credevamo che nella nostra vita quotidiana fosse ormai impossibile assistere a discriminazioni, separazioni, privilegi. A bambini con diritto a un pranzo e bambini con davanti una scatoletta di tonno. Ci hanno detto: “Solo chi paga mangia un pasto completo”… Credevamo che “I bambini del mondo sono bambini di tutti”. Ci hanno detto: “I nostri figli hanno maggiori diritti per nascita e sangue”…»
GIANCARLO CAVINATO

LA CATTEDRALE E IL FUOCO, VISTI DAL SAHEL
Sappiamo cosa significhi la desolazione di altari profanati, tabernacoli carbonizzati e statue ridotte a pezzi informi di legno. Siamo consapevoli della perdita e addolorati per quanto di prezioso si è perduto. Nel 2015, la prima capitale del Niger e poi Niamey sono state colpite dal fuoco dei fanatici, chiese comprese. Tutto è andato in fumo in poche ore. Qui, dal lontano Sahel, non possiamo che condividere il dolore e rallegrarci per la grande partecipazione che si è messa in moto affinché la cattedrale di Parigi possa un giorno recuperare il posto che le spetta nella fede e nell’immaginario culturale della Francia e del mondo. Eppure non possiamo dimenticare – scrive Mauro Armanino, missionario in Niger – che la stessa intensi tà del dolore non si vede per quanto avviene ogni giorno nell’altra Cattedrale, quella che Dio ha scelto di abitare e per cui ha dato la vita sulla croce, quella dove donne, bambini, adulti e anziani vengono bruciati dalle bombe, colpiti da droni armati, da sofisticati mezzi di distruzione e armi leggere in Libia, nello Yemen, in Siria, in Palestina, in Afghanistan e chissà in quanti altri sconosciuti luoghi di tortura
MAURO ARMANINO
 

SPERANZA, TRA VIRTÙ POLITICA E POESIA
Promuovere seminari aperti a studenti universitari e a cittadini come occasione di controcanto alla rassegnazione, al non mi riguarda, al non ci sono alternative con la riscoperta dei concetti/valori di comunità, quelli che Edgar Morin chiama “forze di Relianza”. Accade nella Hope School, nell’Università di Foggia. Insomma il destino non è già scritto e ha bisogno di pensiero libero, creatività, coraggio, ma anche di studi e incontri
ANGELICA DISALVO

LA SCUOLA CHE APRE IL CUORE ALLA CITTÀ
La scuola dovrebbe preparare i bambini a entrare in un mondo da cui è invece quasi sempre separata. Lo è fisicamente, con muri e cancelli invalicabili che “proteggono” i nostri figli indicando il confine del pericolo esterno, le minacce della strada, simbolo diseducativo per antonomasia. E lo è dal punto di vista normativo e concettuale, attraverso mille regolamenti e ostacoli di diversa natura che allontanano chi studia dal territorio in cui vive, dalla realtà di ogni giorno. Possiamo rompere questa separazione? Possiamo aprire i cortili, le aule, i piani formativi e vincere l’ostracismo di dirigenti scolastici prigionieri di responsabilità segnate dall’isolamento e da paure quasi sempre generate dall’astraz ione? La scuola è un bene comune per natura, può diventarlo anche per scelta consapevole. Accade, per esempio, quando apre la sua comunità educante alla città. Impressioni su una straordinaria giornata di libera discussione con la Rete romana delle Scuole aperte e condivise
MARCO CALABRIA
 

SEPPELLIREMO QUEL TRATTATO TOSSICO
La Francia è contraria e il Belgio si è astenuto, tutti gli altri governi dell’Unione europea, compreso quello italiano, hanno dato mandato alla Commissione europea di negoziare un nuovo accordo transatlantico di liberalizzazione del commercio con gli Stati uniti. La nuova versione del T-tip è sostenuta dal governo di Conte, che dovrà assumersi una responsabilità morale e politica, visto che fino a prima delle elezioni aveva manifestato fortemente l’opposizione a questo accordo tossico per i diritti delle persone e per l’ambiente
MONICA DI SISTO

UNA SCUOLA DI TEATRO NEGLI SPAZI DONNA
Di fronte alla recrudescenza dei numeri della violenza sulle donne e al persistere di politiche che quella violenza provocano, non si può che lavorare giorno dopo giorno per sbaragliare la cultura patriarcale che le genera. Questo fa Be Free da dodici anni, questo fanno gli Spazi Donna ideati da questa cooperativa, questo fa l’associazione Spazio Libero, che ha messo su un laboratorio teatrale a Spazio Donna San Basilio, a Roma. Da queste realtà è nato il progetto “La periferia al centro. Lavoro e cultura attraverso il teatro negli Spazi Donna”, che ora ha bisogno di una mano per offrire alle donne un’occasione di autonomia economica e crescita culturale
R.C.

 

RIBELLARSI FACENDO: UN’AGENDA COMUNE

FINO AL 28 APRILE, VAL DI SUSA/TO VALSUSAFILMFEST
Documentari, romanzi, workshop con registi, premiazioni, incontri
 

19 APRILE, GRETA A ROMA
Appuntamento in piazza del Popolo dalle 15

2 MAGGIO, RIMINI ARRIVANO I PACIFICI
Al parco Marecchia, i pacifici della primaria Montessori

 

 

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