“Esodi dalla Tunisia tra solidarietà e infiltrazioni criminali”

Denuncia del Comitato Immigrati in Italia e della CUB sul problema degli sbarchi dalla Tunisia, tra dovere di solidarietà e attenzione riguardo alle infiltrazioni da parte degli uomini del deposto regime di Ben Alì.

Denuncia del Comitato Immigrati in Italia e della CUB
“Esodi dalla Tunisia tra solidarietà e infiltrazioni criminali”

Denuncia del Comitato Immigrati in Italia e della CUB sul problema degli sbarchi dalla Tunisia, tra dovere di solidarietà e attenzione riguardo alle infiltrazioni da parte degli uomini del deposto regime di Ben Alì. Si attendono serie risposte di contenimento dell’esodo anche da parte del nuovo governo tunisino, con rilascio di permessi di soggiorno per motivi umanitari e la riapertura dei canali legali di ingresso.
Milano, 16 febbraio 2011. Ferma presa di posizione del Comitato Immigrati in Italia, insieme alla Confederazione Unitaria di Base, circa la questione dei profughi che stanno arrivando in questi giorni a Lampedusa provenienti dalle coste della Tunisia, a seguito della recente caduta del regime di Ben Alì, una denuncia che va oltre le diffamatorie dichiarazioni della Lega, e che vuol mettere in primo piano i problemi della solidarietà, da una parte, e quello delle infiltrazioni criminali, dall’altra.
Un doveroso aiuto umanitario alle donne e agli uomini che arrivano a bordo delle cosiddette carrette del mare che va nettamente distinto con il controllo e la repressione che devono essere approntate rispetto ai personaggi facenti parte dell’ex Guardia del Presidente Ben Alì, mischiatisi ai veri profughi.
Nello specifico, si tratta delle stesse persone che, nei giorni della rivolta, si sono macchiate di sangue innocente di civili stufi di un regime oligarchico e sanguinario, e che con tutta probabilità operano anche nel traffico di stupefacenti e che ora cercano di riprendere le fila di questo traffico direttamente dall’Italia.
In questa denuncia si rivendicano delle risposte chiare circa la posizione delle nuove autorità tunisine per frenare questa emigrazione di massa, una vera e piena collaborazione con i governi europei e in particolar modo con quello italiano, senza ricatti da una parte e dall’altra che ancora una volta penalizzerebbero i migranti coinvolti negli esodi.
Infine, un atto doveroso da parte del governo italiano sarebbe quello dell’immediato rilascio a questi migranti di permessi di soggiorno per motivi umanitari, e, anche per arginare questa forma scomposta di migrazione, riaprire tempestivamente i canali legali di ingresso con tutti i paesi della costa nordafricana interessati alle recenti rivolte contro i loro governi.

 

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