“Neoliberismo o populismo: non c’è altro?”

Sì, ci sono differenze tra Clinton e Trump, tuttavia milioni di persone, probabilmente la stragrande maggioranza, si sente tagliata fuori, abbandonata a domandarsi come riorganizzare la propria vita. Il sistema sta fallendo. Il mercato non è in grado di offrire risposte adeguate.


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NEWSLETTER DI COMUNE
 

SCAMPANELLIAMO INSIEME [ANNA BECCHI]
“Bike to school e Comune insieme per portare i bambini in bici per strada a scuola, perché da piccoli si può ancora capire, scampanellando in allegria, che un altro mondo e un’altra città è possibile”

 

NEOLIBERISMO E POPULISMO: NON C’È ALTRO?
Sì, ci sono differenze tra Clinton e Trump, tuttavia milioni di persone, probabilmente la stragrande maggioranza, si sente tagliata fuori, abbandonata a domandarsi come riorganizzare la propria vita. Il sistema sta fallendo. Il mercato non è in grado di offrire risposte adeguate. La domanda allora è: in quale direzione possiamo trovare il cambiamento? “Non nella forma delle organizzazioni e dei partiti politici di massa che contestano direttamente il potere statuale (nonostante sforzi in questa direzione siano emersi in Spagna e in Grecia per esempio), ma piuttosto nella forma decentralizzata della rete di movimenti sociali difficilmente identificabili come tali…”, scrive Chris Carlsson. Neanche i grandi movimenti, che pure hanno mostrato uno sguardo diverso sul mondo, pensiamo a Seattle e a Genova 2001 (e che affondavano le radici nella straordinaria rivolta zapatista del ’94), sembrano rispondere alle attese dei più. In realtà, migliaia di persone ovunque “stanno portando il proprio tempo e la propria competenza fuori dal mercato del lavoro, dedicandosi a progetti utili e pratici con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita qui ed ora”. No, non possiamo limitarci a guardare il mondo con la lente delle elezioni. c’è un universo enorme, fatto di creatività e compassione, cooperazione quotidiana e mutuo soccorso che si ostina a cambiare il mondo
CHRIS CARLSSON

ACCADE OGNI QUATTRO ANNI MICHAEL ZEZIMA
UNA SCOREGGIA CI SEPPELLIRÀ FRANCO BERARDI BIFO

UNA POLITICA CHE COMINCIA DALLA VITA DI OGNI GIORNO
C’è bisogno di riconoscere il contributo, oggi più che mai attuale e necessario, della cultura politica anomala dei movimenti delle donne, che sono partiti dal quotidiano e dalle relazioni primarie per ripensare il mondo e il modo con cui cambiarlo
LEA MELANDRI

CASCINA SANTA BRERA, A SCUOLA IN FATTORIA
Siamo a scuola, ma l’aula è un po’ speciale: la Cascina Santa Brera di San Giuliano Milanese. Qui il venerdì la cooperativa sociale Praticare il futuro organizza dal 2013 la scuola in fattoria: bambini e bambine della materna e delle elementari e medie, a venerdì alterni, vengono alla scuola in fattoria. L’orario è quello scolastico, dalle 8 alle 16, ma in questa scuola la matematica e le scienze vengono praticate in cucina, la geometria bi e tri dimensionale, la misura e il calcolo nella bottega del falegname; le scienze nella cura dell’orto e degli animali; l’italiano, la storia, la geografia nella ricerca sul consumo critico e la cittadinanza attiva, a livello globale e locale…
SANDRA CANGEMI

SEMINARE UN MONDO NUOVO
CI VUOLE IL TEMPO CHE CI VUOLE

I TERREMOTI DELL’ITALIA CENTRALE E LE TRIVELLE
Lo scrive quattro volte per non lasciare spazio agli sciacalli di turno: molto probabilmente le trivelle non c’entrano niente con i terremoti di queste settimane. Tuttavia, spiega Maria Rita D’Orsogna, fisica e docente all’Università statale della California, pochi sanno che in gran parte dei paesi colpiti dal terremoto (da Amatrice ad Accumoli, da Norcia a Spoleto, da Arquata del Tronto a Cascia…), come mostrano le numerose mappe qui raccolte, sono state rilasciate tra gli anni ’70 e gli anni ’90 decine di concessioni per trivellare in cerca di petrolio. Una dopo l’altra come se fossero caramelle. E se in Umbria avessero deciso che invece trivellare era cosa conveniente? Quanto peggio sarebbe stato il terremoto di questi giorni? “Solo gli stolti e i negazionisti possono dire che non sussiste una correlazione fra le trivelle e i terremoti…”, lo dicono enti geologici, docenti universitari di molti paesi, articoli pubblicati su Nature o dai petrolieri stessi… “Perché non bandiamo le trivelle da tutto il suolo nazionale una volta per tutte?”. È tempo di gridare “Basta!”
MARIA RITA D’ORSOGNA
 

IL TEMPO LUNGO DEL TERREMOTO F. BRASINI E D. MODONESI
 

UN REFERENDUM E DUE VISIONI DEL MONDO
Ci scrive, Alessandra Algostino, costituzionalista, a proposito delle molte ragioni del No alla riforma costituzionale. L’articolo, breve ma molto chiaro, si conclude così: “Lo scontro è fra due visioni del mondo: da un lato, un modello fondato sulla competitività escludente della razionalità neoliberista, che richiede un decisionismo funzionale in ultima istanza al perseguimento del massimo profitto (per pochi, ça va sans dire); dall’altro, un progetto di emancipazione sociale, con una struttura fondata sulla partecipazione e la limitazione del potere…”
ALESSADRA ALGOSTINO

IL GIUBILEO DEI MOVIMENTI: GRIDARE E LOTTARE
Nel Terzo incontro mondiale con i movimenti popolari, non sono state solo alcune parole di Bergoglio (quelle sul primato del denaro con cui salviamo banche e reprimiamo i migranti, quelle sui movimenti “seminatori di cambiamento” più delle istituzioni) a colpire e aprire nuovi orizzonti. I lavori di gruppo che hanno preceduto l’incontro hanno visto centinaia di persone provenienti da tutto il mondo mettere in comune il loro grido contro le violenze subite da militari, latifondisti, multinazionali, governi ma anche la loro straordinaria capacità di lottare e autorganizzarsi ogni giorno
ANTONIO DE LELLIS

E ORA CHI LI ABBRACCERÀ QUANDO ARRIVERANNO?
Quelli di Salvamento Maritimo Humanitario (Smh), una piccola quanto straordinaria associazione, lasciano l’isola greca di Chios. Lontano dai riflettori dei grandi media ecco cosa succede a Chios. «La prima volta che sono incappata in uno di Smh – scrive Sol, volontaria portoghese – è stato a gennaio nella spiaggia di Megas Limnionas, a Chios. Era il mio primo giorno con Cesrt e mi stavano mostrando dove stavano i materiali. Iñigo Gutiérrez camminava con la tuta da sub ancora indosso, finiva il turno di notte. L’ho salutato in spagnolo e mi ha guardato sorpreso. “Come stai?”, gli ho chiesto. E mi ha risposto solo: “Sono congelato fino alle palle”, con un mezzo sorriso. Pi& ugrave; tardi ho saputo che era stata una brutta notte (o buona? questo non è mai così chiaro, a Chios) con molti bambini recuperati nel freddo e nell’oscurità, salvati dalla barca, dalle grinfie della tormenta. E anche che, oltre che congelato e stanco, il collega di Smh era talmente scosso che quando era arrivato al suo letto non aveva potuto dormire se non dopo un paio d’ore, perché piangeva pensando ai suoi figli. È stato così l’inverno di Smh: salvataggi ogni notte… SEGUE QUI
ORIANA BALDASSO
 

VENTI ANNI FA ABBIAMO SCHERZATO
Furono in molti più di venti anni fa a promuovere la sostituzione dei gas Cfc con gli Hfc (gli idrocarburi utilizzati in frigoriferi, condizionatori d’aria, schiume e aerosol): la sostituzione venne presentata come una delle più risolutive rispetto al problema del cambiamento climatico, in quanto le nuove sostanze non avrebbero intaccato lo strato di ozono. Oggi scopriamo che per venti anni gli Hfc non hanno attaccato lo strato di ozono ma sono stati all’origine di circa l’8% del surriscaldamento climatico, a causa del loro effetto serra (dato destinato a crescere, assieme alla capacità di spesa di paesi come Cina e India): in pratica gli Hfc hanno aumentato in misura molto consistente l ’ammontare dei gas serra diversi dalla Co2 e nel futuro la loro eliminazione sarà solo lenta e graduale. La Cop 22 che si tiene in Marocco dal 7 al 18 novembre non sembra cominciare sotto i migliori auspici
ALBERTO CASTAGNOLA
 

COS’È RIMASTO DELLE AGENDE 21
C’è stato un momento in cui sembrava che la cittadinanza attiva potesse fare irruzione nelle segrete stanze del potere e innovare alla radice i metodi di governo. Era l’anno 1992
PAOLO CACCIARI

FACCIAMO DA NOI
Pensiamo a una grande città e a uno dei suoi prodotti principali, I rifiuti. Immaginiamo poi un gruppo di cittadini che gestisce in modo splendido un giardino pubblico dove i rifiuti si buttano tutti insieme. Come possono cambiare le cose? Di certo, per capire cosa siano i rifiuti, dobbiamo trovarci a pulirli in persona, dopo di che cambieremo la nostra visione del mondo intero. A quel punto si tratta di mettere fuori quattro sacchetti: plastica, organico, carta, indifferenziato. Il risultato sarà clamoroso, come dimostra questa storia
MIGUEL MARTINEZ

TELECAMERE NELLE MATERNE: INQUIETANTE
La Camera cede all’ossessione delle installazioni delle telecamere nei Nidi e nelle Materne. “Inquietante la logica che sta sotto questa incredibile iniziativa politica dove le forze di polizia si sostituiscono all’educazione… – scrive Daniele Novara – Un vero e proprio terrorismo nei confronti dei bambini, delle famiglie e degli insegnanti..”. I casi di vessazione ai bambini nelle Istituzioni educative della prima infanzia si prevengono con un’adeguata e rigorosa selezione del personale e una continua e sistematica formazione degli insegnanti stessi per aggiornare e migliorare le loro competenze professionali. La scorciatoia delle telecamere è un equivoco inquietante (e un business) a cui bisogna sottrarsi
DANIELE NOVARA

LA COMUNITÀ EDUCANTE E LA VIDEO SORVEGLIANZA
Ci scrive Loredana Bondi del Gruppo nazionale Nidi e Infanzia: la sua valutazione negativa circa la video sorveglianza negli asili è cristallina: questi interventi non porterebbero altro che “a minare il sentimento di fiducia fra genitori e personale educativo, sentimento costruito su un preciso patto che va reso esplicito e monitorato sempre”. Serve un serio sistema di controllo (gestionale, organizzativo e pedagogico), con tutta la comunità educante ed esterno. Ma si tratta anche di rifiutare la semplificazione mediatica che ha costruito un vero “allarme sociale”, a cui dare come unica soluzione la risposta dell’installazione delle telecamere. “Per questa ragione allora, in base a quanto emerge dai dati nazionali, dovremmo installare le telecamere anche in ogni casa – aggiunge Loredana -, dal momento che la maggioranza delle violenze sui minori viene perpetrata fra le mura domestiche…”
LOREDANA BONDI
 

QUADERNI A PORTATA DI MOUSE
Ci sono quaderni che bisogna tenere a portata di mouse, quaderni da sbirciare, leggere, copiare-incollare, discutere ogni giorno. Paolo Mottana, che insegna Filosofia dell’educazione all’Università di Milano-Bicocca, ha scelto di adottare il quaderno Ci vuole il tempo che ci vuole per poterlo studiare e discutere con 200 studenti. Maria De Biase, dirigente scolastica in Campania, ha invece prenotato 50 copie dell’altro quaderno, Seminare un mondo diverso: vuole distribuirle a 30 insegnanti. Dello stesso titolo, Giovanni Acquati, vuole portare 30 copie in America Latina, a un incontro su economia solidale ed educazione… E voi che aspettate?

 

 

 

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