“Primi lampi”

Quello che si conclude in queste ore è l’anno dell’arrivo della tormenta. Nella primavera scorsa l’allarme lo lanciarono, per prime, le sentinelle del Chiapas.


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NEWSLETTER DI COMUNE
 

NON IMPORTA QUANTO LUNGA SARÀ LA STRADA

(GIUSEPPE SCHIAVELLO – Campagna Italiana contro le mine)
“Cari amici, aderiamo e sosteniamo la vostra a capacità di parlare di entusiasmi e sogni mai persi eppure ritrovati. Come non si può provare apprezzamento per la vostra capacità di lastricare l’indifferenza con iniziative, parole, denunce e informazione dimostrando di continuare a credere che un’utopia non è altro che un’aspirazione che reclama, per la sua realizzazione concreta, solo più lavoro, più cuore e più partecipazione. Trasformare utopie in realtà … un lungo percorso nel quale ogni passo avanti renderà il mondo migliore, non importa quanto sia lunga la strada…”).

FACCIAMO COMUNE INSIEME. E VOI, AVETE ADERITO?

2016. PRIMI LAMPI
Quello che si conclude in queste ore è l’anno dell’arrivo della tormenta. Nella primavera scorsa l’allarme lo lanciarono, per prime, le sentinelle del Chiapas. Istrionici e inguaribili visionari per alcuni, tra i pochissimi capaci di cercare con tenacia una visione profonda e di lungo periodo delle cose, per altri. Nel momento in cui le raffiche di vento spalancano le porte del 2017, quel che sembra più urgente non è più il “se” ma il “come”. Come affrontare l’espressione più violenta della crisi di una forma di organizzazione sociale che conduce a velocità folle il pianeta e chi lo abita nel vortice dell’autodistruzione? Con la consueta lucidità di analisi, Raúl Zibechi prova a guardare dentro le nubi che si addensano con crescente intensità sull’anno che va a cominciare e legge tre rilevanti aspetti di una tempesta che può seppellire il capitalismo ma incombe come una terribile minaccia su tutti i popoli
RAÚL ZIBECHI

CERCATORI DI PASTA MADRE. BUON 2017
Vedere le mani un po’ incrostate di farina disseccata
entrare in una casa e cercare nella madia
il rifugio segreto, ottimale, dove è racchiuso “ il crescente”
come lo chiama mia mamma
Scoprire persone, uomini e donne
che sono così pazzi, nell’uso del tempo,
da usarlo aspettando dodici ore che i fermenti trasformino l’energia
e l’aspirazione segreta delle buone farine a rifornirsi di cielo
Scoprire grani antichi
da contrapporre come tanti piccoli
Davide contro il Golia delle Multinazionali
e vedere i giovani …. SEGUE QUI
LINO DI GIANNI

FACCIAMO IL PANE INSIEME

A CHENT’ANNOS
Condividere pani e intenti. Il messaggio di una scrittrice per il nuovo anno
GIOVANNA MULAS

IL LAVORO CHE SI HA E QUELLO CHE SI FA
Proviamoci: cominciamo a guardare il lavoro con occhi diversi, chiediamoci come nella nostra vita creiamo relazioni sociali, dove nelle pieghe della precarietà si nascondono forme di resistenza creativa, e ancora cosa potrebbe cambiare con il reddito di cittadinanza, quale relazione lega patriarcato e capitalismo. E, soprattutto, non smettiamo di cercare intorno a noi e nella storia non scritta, tra gli scarti e i rimossi, “contronarrazioni”, altri modi di fare società. Non accontentiamoci della storia e delle ricette di quelli che vincono. “La storia è ; piena di culture alternative e ribelli a forte presenza femminile”, scrive Nicoletta Cocchi. Si tratta di allenare ogni giorno il nostro sguardo “all’indietro e di lato, per muovere un passo in avanti”
NICOLETTA COCCHI

A VOLTE I PIÙ PREPOTENTI PERDONO
Nicoletta Dosio non è più agli arresti domiciliari. La disobbedienza No Tav ha vinto. Schiaffo della Cassazione per la magistratura di Torino. Scrive Nicoletta: “La lotta paga e non è vero che il più prepotente ha sempre ragione. Quest’esperienza ci dimostra che l’opposizione collettiva all’ingiustizia è l’unica arma vincente. Ma la strada della ribellione non si interrompe qui: ora dobbiamo batterci per la libertà di tutte e tutti…”
NICOLETTA DOSIO

LA VENDETTA CONTRO I NO TAV
Ieri la liberazione di Nicoletta Dosio decisa dalla Cassazione contro la questura di Torino. Oggi l’ennesima vigliaccata da parte della questura che non riesce proprio ad accettare la straordinaria resistenza di questo movimento… :
R
.C.

LA CITTÀ DI SOTTO CHE NON SMETTE DI TACERE
È negli interstizi e ai margini delle metropoli che cresce la «città di sotto», abitata da uomini e donne che il mercato globale considera poco utili o addirittura spazzatura. Tuttavia, le periferie delle grandi città sono al tempo stesso «discariche di rifiuti umani» e «palestre» in cui è possibile sperimentare forme nuove di incontro, convivialità, trasformazione sociale, palestre dove imparare a «non tacere». Per questo occorre sviluppare ricerche-azioni che interessano quei territori, mo stre fotografiche (come “Borgate. Uscita nella calma insolita di periferia” di Pas Liguori), e soprattutto attraverso l’azione quotidiana di gruppi, associazioni, centri sociali che contribuiscono a trasformare in tanti modi un luogo qualsiasi in un territorio ricco di relazioni sociali, come ad esempio Gordiani in Comune (via Pisino 30), spazio gestito da due associazioni. Il 6 gennaio a Gordiani in Comune, che in queste settimane ospita la mostra fotografica sulle borgate, è in programma un incontro (ore 17) con Roberto Sardelli, prete di strada tra i fondatori della Scuola 725 (dal numero civico della baracca dell’Acquedotto Felice, sotto i cui archi dagli anni ’40 agli anni ’70 vissero, senza luce e acqua, centinaia di famiglie povere), autore con i suoi ragazzi del libro “Non tacere”
JLC

RACCONTARE LA SOCIETÀ CHE CAMBIA
Comune è nato con un’ambizione: essere utile a chi vuole cambiare il mondo e a chi ha già cominciato a farlo. Ma riconoscere, raccontare e accompagnare la società che cambia è un esercizio complesso che merita molte attenzioni. Un seminario (costituito da sei incontri) di formazione sulla comunicazione sociale, ovvero su cosa (e come) raccontare, promosso da Comune – nell’ambito delle iniziative della Scuola del Sociale (Città metropolitana di Roma) – cerca di approfondire questi temi. Il titolo? “Raccontare la società che cambia”. Qui il programma degli incontri e le informazioni su come iscriversi (entro il 22 gennaio)
R
.C.

LA TUNISIA DELLA RIBELLIONE RAP
La lotta al terrorismo è un buon pretesto, in Tunisia come in altri angoli del mondo, per reprimere la libertà di espressione, a cominciare da quella dei rapper. Del resto, Weld El 15, Madou Mc, Phenix, Klay BBJ, Bendir Man, Hamzoui Med Amine e molti altri raccontano ogni giorno – con il loro rap in grado di raggiungere migliaia di persone – la violenza della polizia, l’impoverimento urbano, la rabbia dei giovani
MARIA ILARIA DE BONIS
 

LA GUERRA AI POVERI. ACCADE A MILANO
Pare che l’economia della macroarea di Milano sia ormai una delle più vivaci d’Europa, meglio di Berlino e Barcellona. Sarà forse per questo che certe iniziative non fanno più notizia, insomma dovremmo abituarci. A inaugurare la stagione dell’assalto ai poveri chiedendo la chiusura di alcune sedi destinate ad accogliere senza dimora o a distribuire dei beni è stato il presidente leghista del Municipio 2, Samuele Piscina, seguito da Marco Bestetti, presidente di Forza Italia del Municipio 7 e ora dalla consigliera comunale (Forza Italia) Silvia Sardone. “Pulsioni disgustose”, dice Paolo Limonta
PAOLO LIMONTA

CERCHIAMO GESTORI PER UN OSTELLO E DUE RIFUGI
Presidiare il territorio, prendersi cura della montagna, reinventare un turismo leggero
R
.C.

 

 

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