In ogni angolo del mondo emergono pratiche che aprono spazi di imprevedibilità: nuove forme di aggregazione politica rifiutano, in modi differenti, il dogma del profitto, sottraggono al mercato tempo, relazioni e saperi, per porre le fondamenta di un autentico e variegato movimento. “Il capitale fa quello che deve fare, e non gli si può chiedere di essere diverso da quello che è.
UN MONDO NUOVO COMINCIA DA QUI [LA CAMPAGNA 2017 DI COMUNE]
LA RIBELLIONE DEL FARE [LAURA MATTEUCCI PILONE]
“Aderisco perché desidero che la ribellione del fare sia sempre meno sotterranea…”
L’ARCIPELAGO DEI COMMONS
In ogni angolo del mondo emergono pratiche che aprono spazi di imprevedibilità: nuove forme di aggregazione politica rifiutano, in modi differenti, il dogma del profitto, sottraggono al mercato tempo, relazioni e saperi, per porre le fondamenta di un autentico e variegato movimento. “Il capitale fa quello che deve fare, e non gli si può chiedere di essere diverso da quello che è. Siamo noi che possiamo e dobbiamo chiedere a noi stessi di operare in altri modi, diversi da quelli che ci vengono imposti…”. Intervista a Massimo De Angelis, autore di Omnia sunt communia
UNA CONVERSAZIONE DI GIANLUCA CARMOSINO CON MASSIMO DE ANGELIS
COMMUNIA PETER LINEBAUGH
METTIAMO IN COMUNE JOHN HOLLOWAY
ESISTE UN SIGNIFICATO COMUNE DELLE PAROLE?
Sfruttamento, sopraffazione, servilismo, responsabilità, conoscenza, socialità, razzismo, competizione, globalizzazione, diseguaglianze, banche, debito, denaro, guerre, terra, reddito, partecipazione, progresso, utilitarismo, crescita, paura, impotenza, profughi, diritto alla città, beni comuni, apocalisse, vite di scarto… Forse ha ragione Guido Viale: ripartiamo da autogoverno, conversione ecologica e sorellanza
PAOLO CACCIARI
DISERZIONE
In Grecia e Serbia nel 2016 migliaia di giovani europei hanno accolto i siriani in fuga dalla guerra. Pochi mesi dopo gli Stati hanno sostituito lo straordinario ed efficace spontaneismo con centri di detenzione, Ong, blocco delle frontiere, miliardi alla Turchia e poi alla Libia perché fermassero le partenze. “Per ridare alla solidarietà un valore positivo sono necessari gesti di rottura – scrive Domenico Chirico – Gesti di disobbedienza e diserzione. Gesti che ribaltino il discorso e la narrativa del potere che ci chiede di avere paura, di difenderci”. Oggi non si deve chiedere alle Ong di andare in Libia a rendere umani dei luoghi che umani non sono. Del resto anche nel 1999 un ampio gruppo di organizzazioni italiane si sono rifiutate di lavorare con la missione Arcobaleno che po rtava aiuti assieme alle bombe del governo D’Alema, mentre nel 2003 la maggior parte delle Ong italiane si rifiutarono di lavorare in Iraq con i soldi del governo che aveva portato la guerra
DOMENICO CHIRICO
RIACE, L’ETIOPIA E UN ANNO DA INVENTARE
C’è una rete che da oltre dieci anni ogni giorno apre le finestre delle amministrazioni locali per imparare a guardare oltre i confini e per riscrivere il significato di parole brutalmente abusate (e non prive di contraddizioni) come solidarietà, cooperazione, accoglienza. Non ha una srl a cui affidarsi per un blog e per raccogliere fondi, non ha mai tentato neanche di acquisire Banca Etruria e in verità non ha neanche leader da mandare in tv. Eppure sono oltre 250 i comuni (in gran parte medio piccoli, con risorse minime) che hanno aderito a Recosol (Rete dei Comuni Solidali), nei quali vivono 5 milioni di abitanti. L’accoglienza diffusa dei rifugiati (il cui simbolo è diventata quella sperimentata nel comune di Riace) e la cooperazione decentrata (per sostenere, ad esempio, la nascita di orti nella periferia di Niamey in Niger o una casa famiglia a Cusco per bambine ex lavoratrici domestiche) sono oggi i principali percorsi di impegno quotidiano della rete. Da un po’ di tempo, dalle finestre dei comuni di Recosol si intravedono perfino gli altopiani, le steppe e i deserti dell’Etiopia…
JLC
INSEGNANTI, METTIAMOCI IN DISCUSSIONE [LETTERA]
«Qualche giorno fa ho accompagnato i bambini e le bambine in piazza per i canti di Natale e gli auguri delle autorità – scrive G.V., maestra – Ho indossato la bandiera della pace e un cartello con scritto: ‘Sí ius soli. Insegnante per la cittadinanza”. Prima che il piccolo e allegro corteo partisse… SEGUE QUI
G.V.
SIETE GRANDI RAGAZZE
Cat Reynolds stava studiando per gli esami, l’11 dicembre scorso, scorrendo ricerche sulla zootecnia relative agli animali artici. Nel processo, ha scoperto qualcosa che non sapeva e ha girato la sua “illuminazione”, in tono scherzoso, su Twitter: “Le renne di sesso maschile perdono le loro corna in inverno e quelle di sesso femminile no. Perciò, la slitta di Babbo Natale è in effetti trainata da una squadra di forti, potenti, sottovalutate femmine! Siete grandi ragazze! Io vi vedo!”. Il messaggio ha ricevuto oltre 600.000 “mi piace” ed è stato girato 180.000 volte. In questo modo, Cat ha di nuovo imparato un paio di cose: “Primo, c’è un allarmante numero di persone che non sa che le renne sono animali veri. E, secondo, gli uom ini diventano davvero, davvero arrabbiati se tenti di portar via loro la rappresentazione delle renne…”. In altre parole, è stata investita da una massa di messaggi insultanti provenienti da sessisti imbecilli, a cui ha risposto con un lungo spiritoso articolo il 15 dicembre. Eccolo:
CAT REYNOLDS
PENNY
LACCI, CERNIERE E BAMBINI
Ai bambini e alle bambine non piacciono le cerniere e i lacci delle scarpe: le prime si incastrano sempre, mentre i secondi si slacciano con grande facilità. I bambini e le bambine assomigliano un po’ alle cerniere e ai lacci: infatti alcune cerniere non vogliono scorrere nei binari creati apposta, mentre determinati lacci scappano dai buchi previsti per loro… Tutti sembrano cercare una propria libertà: le cerniere quella di fermarsi, i lacci quella di evadere, i bambini e le bambine quella di decidere come occupare il tempo e lo spazio…. Ci sono maestri e maestre che hanno idee diverse delle cerniere, dei lacci e dei bambini…
MAURO PRESINI
LETTERA APERTA AL SIG. LUCIANO BENETTON
Ovunque nel mondo c’è chi si ostina a sostenere le comunità Mapuche, non smette di raccontare chi era Santiago Maldonado, denuncia ogni giorno le responsabilità della multinazionale Benetton
ASS. IL CERCHIO
I DONI DEI PARCHI E DELLE FORESTE URBANE
Mitigazione dell’effetto “isola di calore” delle grandi città, isolamento termico a beneficio degli edifici prossimi alle aree verdi con conseguente riduzione delle spese di riscaldamento e raffrescamento, isolamento acustico, assorbimento delle acque meteoriche e decongestione delle reti fognarie, fitodepurazione delle acque superficiali, effetto barriera contro gli eventi atmosferici anomali, protezione del suolo dai fenomeni di inaridimento ed erosione, conservazione della biodiversità animale e vegetale, sequestro e stoccaggio del carbonio, abbattimento dei principali inquinanti atmosferici… I doni dei parchi e delle foreste urbane restano poco noti e sottovalutati: c’è anche chi si autorganizza dal basso per studiarli e metterl i in comune
CASALE PODERE ROSA
UOMINI E ANIMALI, VISIONARI E RIBELLI
Nel 1851 un medico statunitense inventò il termine drapetomania per dare nome a un disturbo mentale, caratterizzato dall’insano desiderio di fuga coltivato dagli afroamericani schiavizzati… La drapetomania è può colpire anche gli animali? Di sicuro gli animali che si ribellano, che trasformano oltraggi e mortificazioni in disobbedienza e rivolta (o suicidio), che fuggono da un allevamento intensivo, da un macello, da uno zoo… sono sempre di più
ANNAMARIA MANZONI
AGENDA
SULMONA. CAROVANA NO TAP/NO SNAM
ROMA. LE MAGLIE DI BENETTON SONO SPORCHE DI SANGUE
BARI. BANCARELLE SELVAGGE AL BREAD&ROSES
ROMA. PER QUIETO VIVERE
NAPOLI. GERUSALEMME È LA CAPITALE DELLA PALESTINA
Per seguire gli aggiornamenti di Comune-info ogni giorno su facebook clicca «Mi piace» qui
Inoltre dopo aver cliccato “Mi piace” mettete la spunta su “Ricevi le notifiche” per poter rivevere la notifica dei nostri post sulla Vostra pagina Fb.