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[CARC] Metalmeccanici. Contratto e riscossa

Newsletter n. 13_2025

Metalmeccanici. Contratto e riscossa

Il volantino in diffusione allo scioperi per il rinnovo del contratto

Conquistare un contratto nazionale decente è possibile, a partire dagli aumenti salariali. Quei soldi che i padroni dicono di non avere per gli aumenti sono quelli che vengono usati dai padroni per “la diversificazione” e le speculazioni, quelli che finiscono nei paradisi fiscali e nella finanza. I padroni i soldi ce li hanno. Devono essere obbligati a metterli nell’aumento dei salari. È possibile farlo? Sì. Con una mobilitazione dispiegata e risoluta dentro le aziende (scioperi a scacchiera, scioperi continuativi di un’ora per turno, scioperi bianchi, rallentamenti della produzione, attuazione del principio “a salario di merda lavoro di merda”, scioperi generali con picchetti, anziché lo spezzatino di mobilitazioni disarticolate e disorganiche) e fuori dalle aziende per fare del rinnovo del contratto un problema politico.

29 marzo a Roma. Due iniziative nello stesso giorno e nello stesso posto

Pubblichiamo l’Avviso ai Naviganti n. 154 del (n)Pci che a sua volta è la citazione di un articolo pubblicato sul numero 77 de La Voce del luglio 2024. È un articolo solo apparentemente “datato”: sono passati otto mesi dalla pubblicazione, ma le questioni politiche trattate sono assolutamente attuali e, anzi, confermate dallo sviluppo dei sommovimenti nel campo dei partiti, delle organizzazioni e degli organismi anti Larghe Intese.

Il testo è talmente attuale che, nonostante i mesi trascorsi dalla pubblicazione, calza a pennello alla vigilia di due iniziative che si svolgono nella stessa città (a Roma), nella stessa data (il 29 marzo) e nella stessa sede (una al mattino e una al pomeriggio… quasi concomitanti).

Si tratta di un esempio plastico di quello che intendiamo con “girare intorno al problema”. Si tratta giusto di un esempio, sia chiaro.

Nessuna delle due iniziative, di per sé, incarna il problema. È l’esatto contrario: entrambe incarnano una tendenza positiva (discutere, dibattere, approfondire) che DEVE essere sviluppata.

Il volantino in diffusione all’iniziativa “Mandiamoli tutti a casa” del 29 marzo a Roma

Far valere il peso del 99%, oltre che dargli voce. Per una nuova liberazione nazionale

Serve una nuova liberazione nazionale. Serve un governo di emergenza popolare per rovesciare il sistema delle Larghe Intese che operano come una forza occupante del paese. Per favorire e alimentare questa specifica lotta, questo specifico obiettivo è utile costituire un nuovo CLN. Tutti i tentennamenti a costituirlo, tutte le scuse per eludere la questione, tutti i pretesti per rimandare la sua cosciente costruzione sono ulteriori macigni che pesano sul morale, sulla testa e sul cuore dell’esercito di orfani della sinistra e, più in generale, delle masse popolari. No, non ci sono argomenti validi per aspettare che qualcosa di positivo succeda, anziché mobilitarsi per farlo succedere.

Con questo spirito guardiamo al percorso promosso da Ottolina Tv e dal circuito dell’assemblea “tutti a casa” del 29 marzo a Roma.

Attacco alla democrazia o crisi politica in Europa?

Questa è “un’era di riarmo” e l’Europa “è pronta” a fare quello che serve per difendersi. Nel giorno in cui Donald Trump ha sospeso gli aiuti militari all’Ucraina escludendo dai “giochi di pace” l’Unione Europea, la guerrafondaia Ursula Von der Leyen ha presentato “Rearm Europe”, un piano in cinque punti per aumentare la spesa europea nel settore della difesa, con l’obiettivo di tenere testa agli imperialisti Usa, sviluppare autonomia da questi ed entrare nei giochi della spartizione della ricostruzione. Un piano che prevede una clausola di salvaguardia del patto di stabilità per incentivare investimenti fino a 650 miliardi e altri 150 in prestiti.

Il riarmo di Meloni passa dalle fabbriche?

Mentre vanno in scena le manovre dei guerrafondai filo europei per far ingoiare i piani di riarmo già approvati, il governo Meloni continua a trascinare il paese in guerra. Nelle ultime settimane circolano sempre più insistentemente voci sulla conversione di parte delle aziende italiane dal settore automobilistico alla componentistica bellica, nello specifico si caldeggia la fusione militare di Iveco e Leonardo.

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Maglia per l’80° anniversario della vittoria della Resistenza

1945 – insorgemmo per la Liberazione / 2025 – insorgiamo per la rivoluzione

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Il mondo dei padroni è in fiamme, viviamo in un’epoca di sconvolgimenti, di guerre e di rivoluzioni.
Viviamo un’epoca in cui non serve la fede, ma la fiducia. Fiducia nella forza delle masse popolari e fiducia nel fatto che il movimento comunista che rinasce avrà la capacità e la forza di superare i limiti e di correggere gli errori per i quali non è mai stata fatta la rivoluzione socialista in un paese imperialista.

Possiamo farlo noi? Dobbiamo farlo noi.

Quello che chiediamo a chi ha la falce e il martello nel cuore, a chi si sente rivoluzionario, a chi aspira al comunismo è di dare uno schiaffo allo scetticismo e aderire al P.Carc. Quello che gli proponiamo è rompere gli indugi e aderire al P.Carc per portare le proprie energie e metterle al servizio delle mille attività che il P.Carc conduce. Sono tante per elencarle tutte, ma è certo che c’è un posto di combattimento per tutti e che il contributo di ognuno è prezioso.

Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza – per il Comunismo (CARC)
Via Tanaro, 7 – 20128 Milano – Tel/Fax 02.26306454
e-mail: carc@riseup.net – sito: www.carc.it

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