natura distrutta

Mugello: la transizione ecologica che distrugge la natura

 

REA – 16/04/2025

Mugello: la transizione ecologica che distrugge la natura
Sospensione immediata dei lavori per l’impianto eolico Villore-Corella

canale mugellano gabriella caramanica“Questa non è transizione ecologica, è speculazione industriale mascherata da sostenibilità. Si parla di energia pulita, ma si distruggono foreste, habitat, paesaggi e sorgenti d’acqua potabile, compromettendo la fauna selvatica”, commenta Gabriella Caramanica, Segretario nazionale del partito politico REA.

Nel cuore dell’Appennino Mugellano, sul crinale del Monte Giogo, si sta consumando un disastro ambientale senza precedenti. L’impianto eolico “Villore-Corella”, nato in nome dell’energia pulita, sta trasformando un ecosistema integro in un’area industriale cementificata.

A oltre mille metri di altitudine, al confine con il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, il crinale è stato devastato da disboscamenti e cantieri invasivi. Un territorio geologicamente fragile, già soggetto a frane, ora viene compromesso irreversibilmente. Le faggete secolari, che da sempre proteggevano i versanti e custodivano biodiversità, vengono sostituite da piloni, strade e colate di cemento. Già nel 1559 Cosimo I de’ Medici vietava l’abbattimento degli alberi entro un miglio dalla sommità dei crinali proprio per evitare frane e alluvioni sicuramente più responsabile e consapevole nel tutelare il suo territorio.

Oggi, oltre 10 km di bosco sono stati distrutti per produrre elettricità, con gravi conseguenze per la fauna selvatica in piena stagione riproduttiva. Habitat preziosi vengono spazzati via, minacciando specie come il gambero di fiume, la salamandra perspicillata, la rana italica, il gatto selvatico e varie specie di pipistrelli. Anche l’aquila reale e il biancone vedono ridotto il loro spazio vitale e sarà minacciato dai futuri impianti eolici. A rischio anche la rete idrica che alimenta l’acquedotto di Vicchio. Al posto delle Faggete ci sono lastroni di cemento e là dove in questo periodo dovrebbero riecheggiare canti, movimenti, ora c’è solo il vuoto lasciato dalla distruzione. Un’assenza che pesa, che grida senza voce.

Le autorità regionali hanno ignorato il parere negativo di enti come il Parco Nazionale e le Sovrintendenze, così come i ricorsi di comitati e associazioni. Nonostante le proteste, la Regione Toscana continua a sostenere un progetto che molti cittadini definiscono uno scempio.Il silenzio mediatico aumenta il senso di isolamento. Tre esposti ufficiali sono stati già presentati – due da CAI e Italia Nostra, uno dal Sindaco di San Godenzo, l’unico a opporsi apertamente. Prosegue anche la raccolta firme per la sospensione immediata dei lavori, richiesta formalmente il 25 marzo 2025 (n. 019-7746).

La politica green è diventata una farsa per favorire interessi economici. Il Mugello, con la sua vocazione ecoturistica e la sua ricchezza naturale, merita tutela, non escavatori.

E’ necessario, pertanto, che la Regione Toscana sospenda i lavori per una revisione del progetto in attesa dell’esito delle indagini. Conclude il Segretario nazionale REA.

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