papa francesco e fidel castro

Il Papa che ha quasi ottenuto la fine del blocco contro Cuba

cubainformacion.tv – 23/04/2025

Cubainformation – Articolo: Il Papa che quasi riesce a porre fine al blocco contro Cuba

 

Un papa insultato dall’ultradestra, insultato da cattolici reazionari ma ferventi? Ovviamente: a parte quello che non ha fatto e quello che nessun papa farà all’interno della Chiesa cattolica finché non si rivolge a una riforma profonda e radicale, papa Francesco ha fatto cose senza precedenti nel suo ruolo. Ad esempio, ha condannato il blocco degli Stati Uniti contro Cuba e ha lavorato per porvi fine, ha denunciato il genocidio del popolo palestinese da parte di Israele o ha criticato con forza l’avidità sistemica del capitalismo. Conclusione: ideologi dell’avidità come il presidente argentino Javier Milei sono arrivati a definirlo un “HdP di sinistra” che predica il “comunismo” in tutto il mondo.

Dal worm anticubano non smettono di lanciare, sulle reti, messaggi offensivi contro la sua figura e la sua eredità. Un estremista semianalfabeta come Avana de la Torre ha detto: “Papa Francesco è appena morto. Comunista e complice!!”.

Ed è che, tra i neofascisti di Miami, questo papa era particolarmente odiato. Perché? Perché è stato l’attore chiave nei negoziati tra Cuba e gli Stati Uniti (i governi di Barack Obama e Raúl Castro), come rivela il libro “Back Channel to Cuba”, di William Leogrande e Peter Kornbluh, che spiega che il Vaticano è stata la tappa finale dei negoziati bilaterali per il ristabilimento delle relazioni tra i due Paesi il 17 dicembre 2014. Questo processo è stato finalizzato, nel tempo, a porre fine al criminale blocco economico dell’isola. Ma Trump è arrivato e tutto è stato interrotto.

E stiamo parlando di altri mostri che fanno pressioni a favore di questo blocco che causa tante sofferenze e tanti morti a Cuba. Il 9 aprile, in una videoconferenza della Sottocommissione per i Diritti Umani del Parlamento Europeo, Rosa María Payá e José Daniel Ferrer, entrambi mercenari pagati dal governo degli Stati Uniti per molti anni, hanno assicurato che il governo cubano “ha fatto precipitare i cubani nella fame e nella miseria” e hanno chiesto la fine dell’Accordo di Dialogo Politico e di Cooperazione tra l’Unione Europea e Cuba e la “cessazione di tutti i finanziamenti” all’isola. Entrambi hanno precedentemente chiesto di mantenere l'”embargo” degli Stati Uniti, anzi di inasprirlo. Cioè, per porre fine alla “fame” e al bisogno causato dal blocco, stanno chiedendo un secondo blocco, ora dall’Europa.

Sulla miserabile campagna del Segretario di Stato degli Stati Uniti Marco Rubio contro la cooperazione medica cubana nel mondo, raccomandiamo e commentiamo due articoli, scritti da specialisti non cubani: uno, Cuba, Chernobyl e COVID-19, di Linda Pentz Gunter, pubblicato su Beyond Nuclear International; e un altro, gli Stati Uniti esportano armi e guerre; Cuba: brigate mediche, di Marcelo Colussi, in Insurgente.

Ricordate che abbiamo commentato, con una certa soddisfazione, che l’USAID aveva congelato i fondi per non pochi media digitali della controrivoluzione cubana? Oggi parliamo del lato meno positivo del provvedimento: i tagli hanno colpito tutto il lavoro dell’Agenzia statunitense per la cooperazione internazionale, al fine di salvare il bilancio federale a spese di milioni di esseri umani indifesi nel mondo. Entro il 2025 il Programma alimentare mondiale ha visto i suoi finanziamenti ridotti del 40%, colpendo 33 milioni di bambini affetti da grave malnutrizione infantile in Afghanistan, Siria, Repubblica Democratica del Congo e Yemen, ad esempio. Questa storia di egoismo universale, incarnata nella squadra Donald Trump-Elon Musk-Marco Rubio, ci viene raccontata da Randy Alonso Falcón nel suo articolo Imperial Selfishness: i tagli di Trump stanno già causando fame e morti.

 

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