Bruscamente chiusa con la forza dal ministro Lamorgese la pacifica protesta dei valorosi portuali di Trieste che hanno protestato dignitosamente per tre giorni contro l’uso (politico, non sanitario) del Green Pass per poter continuare a lavorare. Idranti, lacrimogeni e manganelli (cosa fare di fronte a tanta violenza?) hanno quindi disperso nel giro di un paio di ore i lavoratori in lotta.
La brutalità nei confronti di chi difende il proprio posto di lavoro e il diritto costituzionalmente riconosciuto di poter pacificamente e liberamente manifestare è stata un atto vergognoso di cui il governo Draghi e il ministro dell’Interno Lamorgese si sono indelebilmente macchiati.
Noi non possiamo che ringraziare i portuali di Trieste che hanno avuto il coraggio di lanciare un disperato grido d’allarme sulla morente democrazia nel nostro Paese… prendendoci le “botte”!
Da anni assistiamo alla compressione dei diritti dei cittadini e dei lavoratori, complici i sindacati confederali sempre proni davanti ai governi e ai padroni di Confindustria. Nessuno tra i vari Landini ha preteso il ripristino dell’art. 18 o lottato fino in fondo per impedire alle aziende di licenziare e di delocalizzare. Chi rappresentano oggi CGIL-CISL-UIL? Perchè oggi la triade non si è schierata a fianco dei lavoratori portuali di Trieste?
La giornata odierna rimarrà alla storia come la sconfitta della democrazia e dei diritti di ognuno di noi. La carta costituzionale è stata ancora una volta calpestata proprio da coloro che hanno giurato su quel testo davanti al presidente della Repubblica nel momento della formazione del governo Draghi.
Non possiamo più farci mettere i piedi in testa. Occorre reagire! Pacificamente e democraticamente, ma reagire!
Claudio Patrizi (responsabile AmbienteWeb)
18-10-2021