Vabbè, ormai siamo alle (tragi)comiche.
Il 20 ottobre, rispondendo alle critiche del deputato Pino Cabras, Mario Draghi ha difeso l’introduzione dell’obbligo del green pass per tutti i lavoratori letteralmente inventandosi di sana pianta tutta una serie di dati e di numeri.
Stavolta le cazzate sparate da Draghi erano così grosse – anche rispetto alla media a cui ci ha abituato il nostro beneamato leader – che persino Pagella Politica (PP) ha sentito il bisogno di smontarle una a una (link nei commenti).
Cosa ha detto Draghi, allora?
La prima cazzata che ha detto (e che ci sentiamo ripetere da giorni a reti unificate su tutti i media) è quella secondo cui il green pass avrebbe determinato un’impennata nelle vaccinazioni. Peccato che – come fa notare PP e come diciamo da tempo -, anche accettando la premessa inaccettabile secondo cui obbligare surrettiziamente la gente a vaccinarsi per mezzo del green pass sia accettabile, la realtà sia diametralmente opposta: ad agosto si facevano circa 120mila prime dosi di vaccino al giorno; in seguito all’introduzione del green pass, si assiste a un tracollo verticale delle vaccinazioni che nel tempo è leggermente rallentato, assestandosi sulle circa 60mila prime dosi di vaccino al giorno di oggi. Praticamente la metà del periodo antecedente all’introduzione del GP. Alla faccia dello stimolo alla vaccinazione. Come commenta eufemisticamente PP: «I conti non tornano». E non tornano no. Insomma, il green pass fallisce anche rispetto ai suoi stessi obiettivi.
La seconda cazzata di Draghi – ancora più clamorosa – è quella secondo cui grazie al green pass i morti per Covid-19 sarebbero calati del «94 per cento», i ricoveri del «95 per cento» e le ospedalizzazioni del «92 per cento». Qui siamo al surrealismo puro. Come scrive PP:
«Queste percentuali non trovano riscontro nei numeri registrati dal 16 settembre in poi. Non sono però dati inventati: fanno riferimento alle stime dell’Istituto superiore di sanità (ISS) sull’efficacia dei vaccini nel ridurre il rischio di morte e ricovero nei vaccinati. … I dati dell’ISS sull’efficacia dei vaccini mostrano che la campagna vaccinale ha avuto un forte impatto sulla riduzione di ricoveri e ospedalizzazioni, ma è scorretto lasciare intendere che questi risultati siano integralmente merito dell’estensione dell’obbligo di green pass sui luoghi di lavoro [e anzi si potrebbe sostenere il contrario, nella misura in cui il green pass ha rallentato la campagna vaccinale]».
Insomma, Draghi ha preso dei dati veri ma li ha poi utilizzati per tracciare una correlazione inesistente con il green pass. A questo punto viene anche il dubbio su dove finisca la malafede e dove inizi il riconglionimento senile.
Che dire? Viva i competenti!
Thomas Fazi
22 Ottobre 2021