Sciopero di tutta la giornata, per tutti i turni, per tutte le categorie del pubblico e del privato.
Ci siamo mobilitati, da subito, con la consapevolezza che l’introduzione dell’obbligo vaccinale per il personale della sanità e della scuola e, a maggior ragione, quello del green pass non fossero strumenti idonei a contenere la diffusione del Covid-19, ma cavalli di Troia per ridurre ulteriormente i diritti, individuali e collettivi, dei lavoratori.
L’estensione dell’obbligo vaccinale per i lavoratori over 50 di tutte le categorie, in un momento in cui è sotto gli occhi di tutti il fatto che i vaccinati si contagiano e contagiano, è la dimostrazione palese che l’obbiettivo del governo non è il controllo sanitario ma il controllo sociale.
Risulta altrettanto evidente che sostenere che la battaglia contro le vaccinazioni obbligatorie e contro il green pass non vada fatta, perché i problemi dei lavoratori sono altri, è un errore clamoroso così come è clamoroso non vedere che con l’utilizzo della sospensione senza salario è stato dato un colpo senza precedenti ai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro: sta a noi fare in modo che non sia un colpo mortale.
Lottare contro le vaccinazioni obbligatorie e contro il green pass è la premessa per tornare a conquistare ciò che ci spetta di diritto:
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un salario adeguato al costo della vita
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un lavoro non precario
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una pensione dignitosa
- uno stato sociale (scuola, sanità e trasporti pubblici) che tuteli tutti
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uno stato sociale (scuola, sanità e trasporti pubblici) che tuteli tutti
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