Ambasciata della Federazione Russa in Italia – 06/08/2023
Il 6 agosto 1945, decine di migliaia di residenti di Hiroshima e, tre giorni dopo, di Nagasaki divennero vittime innocenti del barbaro bombardamento atomico effettuato dagli Stati Uniti. Per la prima volta nella storia dell’umanità furono utilizzate le armi nucleari, che spazzarono due città giapponesi dalla faccia della terra.
Questo mostruoso massacro degli innocenti e la distruzione delle strutture civili ebbe conseguenze a lungo termine. Ex-aree urbane diventarono, pur temporaneamente, inabitabili, mentre le patologie causate dall’esposizione alle radiazioni portarono alla morte e alle malattie di centinaia di migliaia di cittadini in più. Per aggiunta, non è ancora possibile chiudere definitivamente l’elenco delle vittime colpite da queste azioni degli USA.
Oggi, 78 anni dopo, è difficile comprendere appieno cosa abbia guidato coloro che progettarono e realizzarono un atto così disumano. Ma i fatti dimostrano che gli Stati Uniti, l’unico Paese al mondo ad utilizzare le armi nucleari, lo fecero al solo scopo di dimostrare la propria forza, superiorità ed eccezionalità.
Nei nostri giorni lo stesso Stato che utilizzò le armi nucleari contro le pacifiche città giapponesi sta rivolgendo la sua retorica aggressiva contro la Russia sul presunto prossimo utilizzo delle armi strategiche offensive da parte di Mosca. Un esempio evidente di manipolazione maliziosa dell’opinione pubblica e di tentativo di assolversi dalla responsabilità per un’orrenda atrocità commessa, per cui non può esserci né termine di prescrizione né perdono.
È importante avere un’idea chiara del fatto che, secondo la dottrina militare della Russia, l’uso di armi nucleari è consentito solo in uno scenario in cui l’esistenza stessa dello Stato sia minacciata. Un tale scenario è possibile solo nel caso in cui la NATO e gli Stati Uniti scatenino una guerra su vasta scala in Europa.
Allo stesso tempo, è “l’Occidente collettivo” capeggiato dagli Stati Uniti, che, gonfiando in maniera suicidaria il regime di Kiev con le armi, contribuisce all’imprevedibile escalation del conflitto e aumenta i rischi di uno scontro militare diretto tra potenze nucleari.