La NATO non si ferma: dopo le provocazioni ai confini della Russia in Europa, ora si spinge anche in Medio Oriente

Giuseppe Salamone – 18/12/2024

https://giuseppesalamone.substack.com/p/la-nato-non-si-ferma-dopo-le-provocazioni

 

Non basta accerchiare la Russia lungo i suoi confini europei, ora l’obiettivo della NATO è espandere la sua destabilizzazione verso il Medio Oriente, mirando direttamente alla presenza russa in Siria. Un’ulteriore conferma che non si tratta di un’alleanza difensiva, ma di una macchina da guerra volta a fomentare conflitti e instabilità globale.

Le dichiarazioni del capo della diplomazia UE, Kallas:

“Molti funzionari hanno sollevato la questione: ritengono che la nuova leadership della Siria debba essere condizionata a sbarazzarsi dell’influenza russa, poiché queste basi consentono ai russi di condurre attività in relazione all’Africa e ai vicini meridionali del paese. Pertanto, solleveremo la questione con il management quando avremo le riunioni.”

Il contesto:

Le basi militari russe in Siria rappresentano un elemento cruciale per la geopolitica della regione. Sono strategicamente importanti non solo per il Medio Oriente, ma anche per la proiezione di Mosca verso l’Africa e i paesi del Mediterraneo meridionale. Eliminare questa presenza significherebbe indebolire la Russia su più fronti, il vero obiettivo della NATO e dei suoi alleati occidentali che continuano ad attaccare e a provocare Mosca in ogni parte del mondo.

Nel mirino della NATO: le basi delle forze armate russe in Siria.

Dopo anni di supporto alla Siria nel contesto della guerra civile e della lotta al terrorismo, le basi russe sono diventate un punto di riferimento per Mosca nella regione. Ora, con l’idea di condizionare “la nuova leadership siriana” – che non è ancora chiaro chi rappresenti – si intende utilizzare l’instabilità politica del paese per cacciare i russi.

Cosa significa tutto questo?

Un’escalation delle tensioni internazionali: dopo l’Ucraina, l’apertura di un nuovo fronte di confronto in Medio Oriente.

L’ingerenza diretta dell’Occidente negli affari di un paese sovrano, mascherata da “diplomazia”.

Un’ulteriore dimostrazione che la NATO non è un’alleanza difensiva, ma uno strumento di pressione geopolitica e di destabilizzazione.

Conclusione:

La NATO si conferma un’organizzazione dedita alla provocazione e al conflitto, non alla pace. Non contenta di aver fomentato la guerra in Ucraina, si muove ora per ampliare il suo raggio d’azione, mirando alla presenza russa in Siria. Questa non è “difesa”, è puro imperialismo criminale!

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