Rassegna 17/03/2025
Caffaro di Brescia, associazioni in piazza per chiedere di sbloccare le bonifiche
lavialibera
12 marzo 2025
Immagini satellitari dell’ex Caffaro di Brescia
La campagna Ecogiustizia Subito arriva nel comune lombardo segnato dall’inquinamento da pcb. La giustizia ha condannato l’azienda a pagare, ora le associazioni chiedono di usare quei fondi per accelerare sulla riqualificazione delle aree contaminate
Avviare una nuova campagna di monitoraggio, sbloccare le bonifiche e formulare un piano per la riqualificazione delle aree contaminate: è quanto chiede la campagna Ecogiustizia subito – In nome del popolo inquinato per Brescia, da decenni avvelenata dalle attività dello stabilimento chimico Caffaro. L’iniziativa, promossa da Legambiente, Libera, Azione cattolica, Acli, Agesci e Arci, giunge mercoledì 12 marzo nel comune lombardo dopo aver fatto tappa in altri territori segnati da disastri ambientali: Casale Monferrato (Alessandria), Taranto, Porto Marghera (Venezia), Augusta, Priolo e Melilli (Siracusa) e Napoli per la terra dei fuochi.
Notiziario Patria Grande – Febbraio 2025
PatriaGrande/CIVG
NOTIZIARIO FEBBRAIO 2025
TELESUR (VENEZUELA) / ESTERI / DESTABILIZZAZIONE
Guerra culturale e soft power: come l’USAID e la NED rielaborano la dominazione statunitense in America Latina
SPUTNIK / MONDO / BRASILE E BRICS
Il Brasile reagisce con fermezza alla minaccia di Trump contro i BRICS
REBELION (CUBA) / ESTERI / BOLIVIA
Bolivia: difendere e rafforzare i cambiamenti in corso
GRANMA (CUBA) / ESTERI / DEMOCRAZIA NEL MONDO
Nuovi presidenti nel 2025, chi cambia?
Più di 40 paesi nel mondo andranno quest’anno alle urne
RESUMEN LATINOAMERICANO / HONDURAS
Honduras. Vittoria popolare: confermata la condanna a 30 anni di carcere di Sergio Rodríguez Orellana, autore dell’assassinio di Berta Cáceres
GRANMA (CUBA) / ESTERI / DESTABILIZZAZIONE
Operazione Northwoods: il mondo al bordo dell’abisso
RESUMEN LATINOAMERICANO (CUBA) / ESTERI / NICARAGUA
Il Nicaragua avanza: esportazioni e importazioni record
GRANMA (CUBA) / CULTURA / VERTICE MONDIALE DELLA GIOVENTU’
Cuba sarà la sede del Vertice Mondiale della Gioventù della UIT 2025
In prima linea all’inferno: testimonianze dei dottori di Gaza
Sally Ibrahim
10 marzo 2025
Lavorando instancabilmente tra sofferenze inimmaginabili, i medici di Gaza sono stati arrestati, torturati e deliberatamente presi di mira dalle forze israeliane.
L’oscurità incombeva sulla sala operatoria dell’Ospedale Arabo Al-Ahli nel centro di Gaza mentre il chirurgo Issam Abu Ajwa concentrava tutte le sue energie nel salvare un paziente, il movimento delle attrezzature mediche si mescolavano ai gemiti dell’uomo ferito.
Mentre il medico lottava disperatamente per salvargli la vita, le porte della sala operatoria si spalancarono all’improvviso con violenza. Il Dottor Ajwa si voltò, ancora stringendo uno strumento intriso di sangue, per trovarsi davanti un gruppo di soldati israeliani armati.
Pietre tombali: le stragi del traghetto Moby Prince e del treno pendolari a Pioltello
Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio
Martedì 25 febbraio scorso il procuratore del PM del tribunale di Livorno ha chiesto al giudice per le indagini preliminari l’archiviazione dell’inchiesta sul disastro del Moby Prince, il traghetto andato a fuoco il 10 aprile del 1991, dopo la collisione con la petroliera Agip Abruzzo davanti al porto di Livorno.
140 morti asfissiati o bruciati, l’intero equipaggio e i passeggeri, un solo superstite.
Il PM ha spiegato che dopo 34 anni sono cadute in prescrizione (ma và….) tutte le ipotesi di reato tranne quella di “strage dolosa”, e quindi ha chiesto l’archiviazione del procedimento.
140 morti senza verità né giustizia, come spesso è accaduto nel nostro Bel Paese delle stragi impunite.
Anche qui, dopo anni di tentativi di attribuire la responsabilità della più grande tragedia e del più grave incidente sul lavoro della navigazione mercantile alla condotta dell’equipaggio della Moby Prince, scende una pietra tombale.
Sul fatto che quella notte, in rada, c’erano navi militari statunitensi non autorizzate (ben 9) che caricavano e scaricavano armi (siamo vicini alla base militare USA di Camp Derby),un’altra imbarcazione appartenente ad una flotta Somala (che 3 anni dopo sarà oggetto di un’inchiesta della giornalista Ilaria Alpi e del suo fotografo Milan Hrovatin che finirà…. con la morte – anch’essa misteriosa – dei due), un elicottero non identificato che volava sul mare neanche una parola. La colpa è… della nebbia che non c’era, come affermato da numerosi testimoni anche davanti alla Commissione parlamentare.
Costituita e strutturata la Resistenza Popolare siriana contro il regime jihadista e contro l’occupazione straniera
Enrico Vigna
Febbraio 2025
In molte regioni della Siria ha preso forma e si stanno formando milizie armate e di autodifesa contro le atrocità e i crimini che stanno imperversando in tutto il paese. Qui sono riportati i documenti di presentazione e di proposta politica di alcune milizie rivolti al popolo siriano e una cronaca delle azioni partigiane e di guerriglia dispiegatesi in quasi tutto il paese.
Dopo la caduta del governo di Bashar al-Assad, mentre l’Esercito arabo siriano si è di fatto strutturalmente sciolto, con molte “diversissime” ipotesi tra loro, che solo col tempo potranno essere dipanati i molti, anche geopolitici, delicati e inquietanti interrogativi, riguardanti le dinamiche del devastante “dicembre siriano”. Le parti migliori e più patriottiche, comprendenti ufficiali, soldati e membri delle numerose milizie territoriali, comprendenti elementi di tutte le etnie, fedi e collocazioni politiche del paese, grazie alle capacità di alcuni alti ufficiali e generali hanno dato inizio, già dal dicembre ad un processo di costruzione di strutture e milizie territoriali, frenando la dispersione soggettiva, partendo da miliari delle varie unità dell’EAS, combattenti delle numerose milizie locali che hanno mantenuto una disciplina e una propria organizzazione strutturata, passando così più facilmente ad uno stadio di clandestinità nelle proprie regioni o città, o andando su posizioni delocalizzate, come le campagne e le aree montagnose.
In una situazione così devastata sia politicamente che moralmente, questi siriani, con coraggio e lucidità non comuni, stanno osando rialzare la bandiera della dignità e dell’identità nazionale araba e socialista, quale era la Repubblica Araba Siriana, dove c’era posto per tutti, al di là di etnie, fedi religiose o partiti politici, tranne che per terroristi e asserviti a interessi stranieri imperialisti. Pur sapendo ed essendo coscienti, che sono soli e possono contare solo più, come forze amiche ed alleate, su Hezbollah, sull’Iran, sugli Houti in Yemen e sulle Forze palestinesi amiche, compagne di sventura e tradite nel paese.
Sul giornale arabo “Erem” , il professore egiziano esperto di Iran, Ahmed Lashin dell’Università Ain Shams, de Il Cairo, ha fatto notare che esistono molte indicazioni che ci siano molti fili tra le varie forme resistenti che si stanno organizzando in Siria e l’Iran. Significativo secondo lui, che la Guida suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, abbia pubblicamente dichiarato che la situazione in Siria non resterà questa e che il popolo siriano e la sua gioventù, non accetteranno le imposizioni di HTS e riprenderanno in mano il paese. Lashin ha dichiarato che anche il Ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghci e alti esponenti delle Guardie Rivoluzionarie hanno rilasciato dichiarazioni simili. Questo indica chiaramente la linea futura su cui lavorerà l’Iran in Siria, e verso chi andrà il sostegno e supporto di tutti i tipi. Un dato emerge: il fuoco cova sotto la cenere in tutto il paese.
Questa documentazione, è espressione di materiali provenienti da là, da patrioti siriani dell’Asse della Resistenza o dai media arabi non assoggettati alla nuova realtà terrorista che occupa il paese.
Padova – Il diritto allo studio non si misura
globalproject
24 / 2 / 2025
Un appello del Collettivo Universitario Spina alla comunità universitaria, accademica e al mondo della formazione contro i fogli di via emessi a 12 studenti.
Dodici studentɜ dell’Università di Padova sono stati allontanati dalla città con un foglio di via, una misura preventiva che vieta la permanenza per quattro anni. Il provvedimento, emesso dopo una risposta a una provocazione neofascista, colpisce giovani con contratti d’affitto e radicati nella vita universitaria. Il Collettivo Universitario Spina denuncia l’uso politico della repressione e chiama la comunità accademica a mobilitarsi. Per questo, mercoledì 26 febbraio alle 17:30 ha lanciato un’assemblea aperta al Polo Beato Pellegrino per discutere e organizzare una risposta collettiva.
La lotta di Masafer Yatta: i cinque punti salienti dell’intervista di The FloodGate ad Alaa Hathleen
Romana Rubeo
4 marzo 2025
I resti di una demolizione in un villaggio di Massafer Yatta
Nel podcast The FloodGate, Voices from Palestine, Alaa Hathleen di Masafer Yatta parla della vita sotto il regime militare, della violenza dei coloni e della continua lotta della comunità contro la pulizia etnica
Il 2 marzo il documentario No Other Land ha vinto un Oscar; vi si documenta la lotta dei palestinesi sotto l’occupazione israeliana in corso a Masafer Yatta.
In questa puntata di The FloodGate, Robert Inlakesh di Palestine Chronicle ha parlato con Alaa Hathleen, attivista e abitante di Masafer Yatta, della vita sotto il regime militare, delle realtà quotidiane dello sfollamento e della resistenza incrollabile della comunità contro le forze israeliane e gli attacchi dei coloni.
Masafer Yatta è uno dei casi di più lunga data di pulizia etnica nella Cisgiordania occupata, eppure la sua gente si rifiuta di essere cancellata.
Ecco cinque punti chiave della testimonianza di Alaa Hathleen.
Protesta pacifista davanti al consiglio regionale
Comitato Pace e Disarmo
7 febbraio 2025
Cresce la militarizzazione della scuola, ma l’Ufficio Scolastico Campania continua ad ignorare proposte di educazione alla pace
Da oltre un decennio il Comitato Pace e Disarmo Campania organizza e mette in rete iniziative per diffondere una cultura nonviolenta e la pratica dell’educazione alla e per la pace. Viceversa, in questi anni, scolaresche di ogni ordine e grado sono state oggetto d’iniziative propagandistiche delle Forze Armate sia all’interno degli istituti, sia con discutibili visite ‘didattiche’’ a comandi militari, caserme ed aeroporti.
Otto marzo 2025: DONNE in Siria, IERI e OGGI
Enrico Vigna
Marzo 2025
Le DONNE siriane IERI e OGGI nel paese aggredito e ora occupato da terroristi e invasori stranieri. Oggi più che mai, un po’ di chiarezza, documentazioni e dati di fatto inoppugnabili è necessario ribadirli, non potranno cambiare le cose, ma anche solo per rendere onore alla verità storica e alla giustizia, e forse anche per rendere onore alle straordinarie donne siriane per il futuro, grigio, cupo ma che già sta muovendo verso RESISTENZA e NON accettazione di un presente jihadista e tragico.
Nasce Tess, la coalizione per la transizione energetica senza speculazione
Martino Danielli
03-03-2025
Attraverso una propaganda orchestrata a puntino, che mostra al grande pubblico come unica soluzione alla crisi del clima quella di accelerare la realizzazione di impianti eolici, fotovoltaici e, perché no, di nucleare di “nuova generazione”, ci si appresta in realtà ad aggredire i territori, che sarebbero costretti ad affrontare cambiamenti epocali dal punto di vista ambientale, paesaggistico e sociale.
Quartu: manifestazione contro il colonialismo energetico
Fernando Mameli
Sardegna – 2 marzo 2025
Oggi, alla manifestazione contro il colonialismo energetico del 1 Marzo, a Quartu, abbiamo partecipato in tantissimi, erano presenti varie associazioni, e tutti, con lo stesso comune obiettivo di salvaguardare la nostra terra e tutti noi sardi!
Il colonialismo è una forma di oppressione di un popolo da parte di un altro popolo colonizzatore che qui in Sardegna, dura ormai da secoli, al punto che potremmo anche dire che ormai ci abbiamo fatto il callo a seguito di tutte le invasioni fenice, romane, spagnole e sabaude…
Quando il calcio è sport popolare. Parigi non è solo PSG. Reportage dai quartieri banlieu del Red Star FC.
Nikhil Jha
Io sono diverso. Io sono la strada….Io sono un calciatore. Io sono un banlieusard.
In una foto in fondo alla sala d’esposizione Franck posa in piedi di fronte a un campo da calcio, con un palazzo dall’architettura anni ’70 di forma triangolare sullo sfondo. È avvolto in una bandiera francese, portata come un mantello: l’obiettivo dichiarato della fotografa che l’ha immortalato, Henrike Stahl, è quello di nobilitare la banlieue parigina attraverso accessori che rendano i suoi abitanti sovrani di un regno. “Mio re, mia regina” è il nome della collezione.
Mauro Morandi: l’ultimo guardiano di Budelli e la sua lotta per la bellezza e la natura
Antonio Rinaldis
Mauro Morandi, custode solitario di Budelli per oltre trent’anni, ha difeso la bellezza della natura contro il consumismo, lasciando un messaggio di ribellione e speranza.
Due cose belle, la Natura e le donne, una cosa odiosa, la morte. Queste erano le convinzioni di Mauro Morandi, che ci ha lasciato qualche giorno fa lontano dalla sua isola.
Mauro era diventato un personaggio pubblico con un notevole seguito per la sua scelta di vita piuttosto originale. Aveva, infatti, deciso di stabilirsi, unico abitante, a Budelli, una piccola isola dell’arcipelago della Maddalena, in Sardegna e in quello scoglio, che affiorava dall’incandescente bellezza del mare turchese, ha trascorso più di trent’anni, in perfetta solitudine.
Ucraina: fermate l’assassinio dei fratelli Kononovich!
Enrico Vigna
3 marzo 2025
Chiedi al Dipartimento di Stato americano e al governo ucraino di fermare l’assassinio dei fratelli Kononovich!
In una dichiarazione pubblica del 25 febbraio, i fratelli Kononovich hanno scritto: “Cari compagni, facciamo ufficialmente appello agli … antifascisti d’Europa e degli Stati Uniti, compagni, andate nelle ambasciate e nei consolati dell’Ucraina in tutto il mondo per difenderci! Il regime di Zelensky vuole ufficialmente ucciderci. Vogliono mandarci in guerra e ucciderci lì o metterci in prigione con nuove accuse come renitenti del servizio militare. Il regime non è riuscito per anni a condannarci secondo la legge e quindi vuole ucciderci! Cari compagni, chiediamo aiuto, le nostre vite sono nelle vostre mani”.
Ustica, un grido di verità
Loris Mazzetti
9 Marzo 2025
Da Bologna, di fronte al Museo della Memoria di Ustica, si è levato un forte grido di richiesta di verità dopo 45 anni dalla strage di Ustica quando un aereo civile con 81 persone a bordo è stato abbattuto in tempo di pace perché si è trovato all’interno di una battaglia aerea, chi dice il contrario, chi sostiene ancora l’attentato palestinese o libico continua a depistare. Il grido è la conseguenza della decisione della magistratura di arrendersi.
Hafez al-Assad, figlio maggiore di Bashar al-Assad, racconta gli ultimi giorni della famiglia Assad in Siria
Eva Karene Bartlett*
febbraio 2025
“…Non c’è mai stato un piano, nemmeno un piano di riserva, per lasciare Damasco, tanto meno la Siria.
Negli ultimi 14 anni, la Siria ha subito processi e pericoli non meno gravi di quelli di fine novembre e inizio dicembre. Chiunque avesse intenzione di fuggire lo avrebbe fatto molto tempo fa, specialmente nei primi anni in cui Damasco era praticamente assediata, bombardata quotidianamente e costantemente minacciata dai terroristi che si avvicinavano al suo centro.
Mandato di arresto per il presidente della Repubblica Serba di Bosnia M. Dodik, dopo che “l’Aja di Sarajevo” lo ha condannato a un anno di carcere e sei anni di esclusione dalla politica. In Bosnia si riaccendono pericolosi venti di nuove conflittualità
Enrico Vigna
12 marzo 2025
Il presidente della Repubblica Serba di Bosnia ha dichiarato che respinge la sentenza di un Tribunale non legittimato e da ora le sue azioni non saranno più riconosciute sul territorio della RS, così come non sarà più acconsentita la presenza di soldati e dell’intelligence della Bosnia Erzegovina nella RS. Questo fino a quando non saranno definite alcune questioni di fondo, ora irrimandabili e irrisolte.
SIRIA: il regime jihadistaha messo fuorilegge tutti i partiti politici. Comunicato dei comunisti siriani
Comitato centrale del Partito Comunista Siriano
Febbraio 2025
Dichiarazione del Partito Comunista Siriano.
” L’8 dicembre 2024, una cricca oscura ha preso il potere nella nostra patria, la Siria, attraverso un attacco militare condotto con il pieno supporto di forze colonialiste aggressive membri della NATO. Questo gruppo ha iniziato a limitare i diritti sociali del popolo. Decine di migliaia di lavoratori delle strutture statali e del settore pubblico sono stati licenziati e molte di queste strutture sono state liquidate, portando a un deterioramento delle condizioni economiche e sociali. Inoltre, la discriminazione tra i cittadini basata sulle loro convinzioni e affiliazioni sta crescendo. Rapimenti e omicidi sono avvenuti e continuano a verificarsi, accompagnati da furti, saccheggi ed estorsioni.
Kamal Sharaf, pungente disegnatore yemenita
Enrico Vigna
Febbraio 2025
Il disegnatore yemenita è uno dei vignettisti più prolifici degli ultimi anni sulla questione palestinese e non solo, avendo creato circa cinquecento opere d’arte per la Palestina e il Fronte della Resistenza.
Le opere di Kamal Sharaf, 47 anni, hanno un tono e una pregnante radice politica e sono provocanti, smascheratrici delle politiche di Israele, degli Stati Uniti e anche dell‘Islam annacquato americanizzato. Ma molte si riferiscono anche alle Resistenze dei popoli siriano e libanese. Secondo molti osservatori, la satira tematica principale delle sue opere, è quella di svelare le contraddizioni tra le politiche occidentali e l‘Islam occidentalizzato.
lavialibera
12 marzo 2025
Immagini satellitari dell’ex Caffaro di Brescia
La campagna Ecogiustizia Subito arriva nel comune lombardo segnato dall’inquinamento da pcb. La giustizia ha condannato l’azienda a pagare, ora le associazioni chiedono di usare quei fondi per accelerare sulla riqualificazione delle aree contaminate
Avviare una nuova campagna di monitoraggio, sbloccare le bonifiche e formulare un piano per la riqualificazione delle aree contaminate: è quanto chiede la campagna Ecogiustizia subito – In nome del popolo inquinato per Brescia, da decenni avvelenata dalle attività dello stabilimento chimico Caffaro. L’iniziativa, promossa da Legambiente, Libera, Azione cattolica, Acli, Agesci e Arci, giunge mercoledì 12 marzo nel comune lombardo dopo aver fatto tappa in altri territori segnati da disastri ambientali: Casale Monferrato (Alessandria), Taranto, Porto Marghera (Venezia), Augusta, Priolo e Melilli (Siracusa) e Napoli per la terra dei fuochi.
Notiziario Patria Grande – Febbraio 2025
PatriaGrande/CIVG
NOTIZIARIO FEBBRAIO 2025
TELESUR (VENEZUELA) / ESTERI / DESTABILIZZAZIONE
Guerra culturale e soft power: come l’USAID e la NED rielaborano la dominazione statunitense in America Latina
SPUTNIK / MONDO / BRASILE E BRICS
Il Brasile reagisce con fermezza alla minaccia di Trump contro i BRICS
REBELION (CUBA) / ESTERI / BOLIVIA
Bolivia: difendere e rafforzare i cambiamenti in corso
GRANMA (CUBA) / ESTERI / DEMOCRAZIA NEL MONDO
Nuovi presidenti nel 2025, chi cambia?
Più di 40 paesi nel mondo andranno quest’anno alle urne
RESUMEN LATINOAMERICANO / HONDURAS
Honduras. Vittoria popolare: confermata la condanna a 30 anni di carcere di Sergio Rodríguez Orellana, autore dell’assassinio di Berta Cáceres
GRANMA (CUBA) / ESTERI / DESTABILIZZAZIONE
Operazione Northwoods: il mondo al bordo dell’abisso
RESUMEN LATINOAMERICANO (CUBA) / ESTERI / NICARAGUA
Il Nicaragua avanza: esportazioni e importazioni record
GRANMA (CUBA) / CULTURA / VERTICE MONDIALE DELLA GIOVENTU’
Cuba sarà la sede del Vertice Mondiale della Gioventù della UIT 2025
In prima linea all’inferno: testimonianze dei dottori di Gaza
Sally Ibrahim
10 marzo 2025
Lavorando instancabilmente tra sofferenze inimmaginabili, i medici di Gaza sono stati arrestati, torturati e deliberatamente presi di mira dalle forze israeliane.
L’oscurità incombeva sulla sala operatoria dell’Ospedale Arabo Al-Ahli nel centro di Gaza mentre il chirurgo Issam Abu Ajwa concentrava tutte le sue energie nel salvare un paziente, il movimento delle attrezzature mediche si mescolavano ai gemiti dell’uomo ferito.
Mentre il medico lottava disperatamente per salvargli la vita, le porte della sala operatoria si spalancarono all’improvviso con violenza. Il Dottor Ajwa si voltò, ancora stringendo uno strumento intriso di sangue, per trovarsi davanti un gruppo di soldati israeliani armati.
Pietre tombali: le stragi del traghetto Moby Prince e del treno pendolari a Pioltello
Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio
Martedì 25 febbraio scorso il procuratore del PM del tribunale di Livorno ha chiesto al giudice per le indagini preliminari l’archiviazione dell’inchiesta sul disastro del Moby Prince, il traghetto andato a fuoco il 10 aprile del 1991, dopo la collisione con la petroliera Agip Abruzzo davanti al porto di Livorno.
140 morti asfissiati o bruciati, l’intero equipaggio e i passeggeri, un solo superstite.
Il PM ha spiegato che dopo 34 anni sono cadute in prescrizione (ma và….) tutte le ipotesi di reato tranne quella di “strage dolosa”, e quindi ha chiesto l’archiviazione del procedimento.
140 morti senza verità né giustizia, come spesso è accaduto nel nostro Bel Paese delle stragi impunite.
Anche qui, dopo anni di tentativi di attribuire la responsabilità della più grande tragedia e del più grave incidente sul lavoro della navigazione mercantile alla condotta dell’equipaggio della Moby Prince, scende una pietra tombale.
Sul fatto che quella notte, in rada, c’erano navi militari statunitensi non autorizzate (ben 9) che caricavano e scaricavano armi (siamo vicini alla base militare USA di Camp Derby),un’altra imbarcazione appartenente ad una flotta Somala (che 3 anni dopo sarà oggetto di un’inchiesta della giornalista Ilaria Alpi e del suo fotografo Milan Hrovatin che finirà…. con la morte – anch’essa misteriosa – dei due), un elicottero non identificato che volava sul mare neanche una parola. La colpa è… della nebbia che non c’era, come affermato da numerosi testimoni anche davanti alla Commissione parlamentare.
Costituita e strutturata la Resistenza Popolare siriana contro il regime jihadista e contro l’occupazione straniera
Enrico Vigna
Febbraio 2025
In molte regioni della Siria ha preso forma e si stanno formando milizie armate e di autodifesa contro le atrocità e i crimini che stanno imperversando in tutto il paese. Qui sono riportati i documenti di presentazione e di proposta politica di alcune milizie rivolti al popolo siriano e una cronaca delle azioni partigiane e di guerriglia dispiegatesi in quasi tutto il paese.
Dopo la caduta del governo di Bashar al-Assad, mentre l’Esercito arabo siriano si è di fatto strutturalmente sciolto, con molte “diversissime” ipotesi tra loro, che solo col tempo potranno essere dipanati i molti, anche geopolitici, delicati e inquietanti interrogativi, riguardanti le dinamiche del devastante “dicembre siriano”. Le parti migliori e più patriottiche, comprendenti ufficiali, soldati e membri delle numerose milizie territoriali, comprendenti elementi di tutte le etnie, fedi e collocazioni politiche del paese, grazie alle capacità di alcuni alti ufficiali e generali hanno dato inizio, già dal dicembre ad un processo di costruzione di strutture e milizie territoriali, frenando la dispersione soggettiva, partendo da miliari delle varie unità dell’EAS, combattenti delle numerose milizie locali che hanno mantenuto una disciplina e una propria organizzazione strutturata, passando così più facilmente ad uno stadio di clandestinità nelle proprie regioni o città, o andando su posizioni delocalizzate, come le campagne e le aree montagnose.
In una situazione così devastata sia politicamente che moralmente, questi siriani, con coraggio e lucidità non comuni, stanno osando rialzare la bandiera della dignità e dell’identità nazionale araba e socialista, quale era la Repubblica Araba Siriana, dove c’era posto per tutti, al di là di etnie, fedi religiose o partiti politici, tranne che per terroristi e asserviti a interessi stranieri imperialisti. Pur sapendo ed essendo coscienti, che sono soli e possono contare solo più, come forze amiche ed alleate, su Hezbollah, sull’Iran, sugli Houti in Yemen e sulle Forze palestinesi amiche, compagne di sventura e tradite nel paese.
Sul giornale arabo “Erem” , il professore egiziano esperto di Iran, Ahmed Lashin dell’Università Ain Shams, de Il Cairo, ha fatto notare che esistono molte indicazioni che ci siano molti fili tra le varie forme resistenti che si stanno organizzando in Siria e l’Iran. Significativo secondo lui, che la Guida suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, abbia pubblicamente dichiarato che la situazione in Siria non resterà questa e che il popolo siriano e la sua gioventù, non accetteranno le imposizioni di HTS e riprenderanno in mano il paese. Lashin ha dichiarato che anche il Ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghci e alti esponenti delle Guardie Rivoluzionarie hanno rilasciato dichiarazioni simili. Questo indica chiaramente la linea futura su cui lavorerà l’Iran in Siria, e verso chi andrà il sostegno e supporto di tutti i tipi. Un dato emerge: il fuoco cova sotto la cenere in tutto il paese.
Questa documentazione, è espressione di materiali provenienti da là, da patrioti siriani dell’Asse della Resistenza o dai media arabi non assoggettati alla nuova realtà terrorista che occupa il paese.
Padova – Il diritto allo studio non si misura
globalproject
24 / 2 / 2025
Un appello del Collettivo Universitario Spina alla comunità universitaria, accademica e al mondo della formazione contro i fogli di via emessi a 12 studenti.
Dodici studentɜ dell’Università di Padova sono stati allontanati dalla città con un foglio di via, una misura preventiva che vieta la permanenza per quattro anni. Il provvedimento, emesso dopo una risposta a una provocazione neofascista, colpisce giovani con contratti d’affitto e radicati nella vita universitaria. Il Collettivo Universitario Spina denuncia l’uso politico della repressione e chiama la comunità accademica a mobilitarsi. Per questo, mercoledì 26 febbraio alle 17:30 ha lanciato un’assemblea aperta al Polo Beato Pellegrino per discutere e organizzare una risposta collettiva.
La lotta di Masafer Yatta: i cinque punti salienti dell’intervista di The FloodGate ad Alaa Hathleen
Romana Rubeo
4 marzo 2025
I resti di una demolizione in un villaggio di Massafer Yatta
Nel podcast The FloodGate, Voices from Palestine, Alaa Hathleen di Masafer Yatta parla della vita sotto il regime militare, della violenza dei coloni e della continua lotta della comunità contro la pulizia etnica
Il 2 marzo il documentario No Other Land ha vinto un Oscar; vi si documenta la lotta dei palestinesi sotto l’occupazione israeliana in corso a Masafer Yatta.
In questa puntata di The FloodGate, Robert Inlakesh di Palestine Chronicle ha parlato con Alaa Hathleen, attivista e abitante di Masafer Yatta, della vita sotto il regime militare, delle realtà quotidiane dello sfollamento e della resistenza incrollabile della comunità contro le forze israeliane e gli attacchi dei coloni.
Masafer Yatta è uno dei casi di più lunga data di pulizia etnica nella Cisgiordania occupata, eppure la sua gente si rifiuta di essere cancellata.
Ecco cinque punti chiave della testimonianza di Alaa Hathleen.
Protesta pacifista davanti al consiglio regionale
Comitato Pace e Disarmo
7 febbraio 2025
Cresce la militarizzazione della scuola, ma l’Ufficio Scolastico Campania continua ad ignorare proposte di educazione alla pace
Da oltre un decennio il Comitato Pace e Disarmo Campania organizza e mette in rete iniziative per diffondere una cultura nonviolenta e la pratica dell’educazione alla e per la pace. Viceversa, in questi anni, scolaresche di ogni ordine e grado sono state oggetto d’iniziative propagandistiche delle Forze Armate sia all’interno degli istituti, sia con discutibili visite ‘didattiche’’ a comandi militari, caserme ed aeroporti.
Otto marzo 2025: DONNE in Siria, IERI e OGGI
Enrico Vigna
Marzo 2025
Le DONNE siriane IERI e OGGI nel paese aggredito e ora occupato da terroristi e invasori stranieri. Oggi più che mai, un po’ di chiarezza, documentazioni e dati di fatto inoppugnabili è necessario ribadirli, non potranno cambiare le cose, ma anche solo per rendere onore alla verità storica e alla giustizia, e forse anche per rendere onore alle straordinarie donne siriane per il futuro, grigio, cupo ma che già sta muovendo verso RESISTENZA e NON accettazione di un presente jihadista e tragico.
Nasce Tess, la coalizione per la transizione energetica senza speculazione
Martino Danielli
03-03-2025
Attraverso una propaganda orchestrata a puntino, che mostra al grande pubblico come unica soluzione alla crisi del clima quella di accelerare la realizzazione di impianti eolici, fotovoltaici e, perché no, di nucleare di “nuova generazione”, ci si appresta in realtà ad aggredire i territori, che sarebbero costretti ad affrontare cambiamenti epocali dal punto di vista ambientale, paesaggistico e sociale.
Quartu: manifestazione contro il colonialismo energetico
Fernando Mameli
Sardegna – 2 marzo 2025
Oggi, alla manifestazione contro il colonialismo energetico del 1 Marzo, a Quartu, abbiamo partecipato in tantissimi, erano presenti varie associazioni, e tutti, con lo stesso comune obiettivo di salvaguardare la nostra terra e tutti noi sardi!
Il colonialismo è una forma di oppressione di un popolo da parte di un altro popolo colonizzatore che qui in Sardegna, dura ormai da secoli, al punto che potremmo anche dire che ormai ci abbiamo fatto il callo a seguito di tutte le invasioni fenice, romane, spagnole e sabaude…
Quando il calcio è sport popolare. Parigi non è solo PSG. Reportage dai quartieri banlieu del Red Star FC.
Nikhil Jha
Io sono diverso. Io sono la strada….Io sono un calciatore. Io sono un banlieusard.
In una foto in fondo alla sala d’esposizione Franck posa in piedi di fronte a un campo da calcio, con un palazzo dall’architettura anni ’70 di forma triangolare sullo sfondo. È avvolto in una bandiera francese, portata come un mantello: l’obiettivo dichiarato della fotografa che l’ha immortalato, Henrike Stahl, è quello di nobilitare la banlieue parigina attraverso accessori che rendano i suoi abitanti sovrani di un regno. “Mio re, mia regina” è il nome della collezione.
Mauro Morandi: l’ultimo guardiano di Budelli e la sua lotta per la bellezza e la natura
Antonio Rinaldis
Mauro Morandi, custode solitario di Budelli per oltre trent’anni, ha difeso la bellezza della natura contro il consumismo, lasciando un messaggio di ribellione e speranza.
Due cose belle, la Natura e le donne, una cosa odiosa, la morte. Queste erano le convinzioni di Mauro Morandi, che ci ha lasciato qualche giorno fa lontano dalla sua isola.
Mauro era diventato un personaggio pubblico con un notevole seguito per la sua scelta di vita piuttosto originale. Aveva, infatti, deciso di stabilirsi, unico abitante, a Budelli, una piccola isola dell’arcipelago della Maddalena, in Sardegna e in quello scoglio, che affiorava dall’incandescente bellezza del mare turchese, ha trascorso più di trent’anni, in perfetta solitudine.
Ucraina: fermate l’assassinio dei fratelli Kononovich!
Enrico Vigna
3 marzo 2025
Chiedi al Dipartimento di Stato americano e al governo ucraino di fermare l’assassinio dei fratelli Kononovich!
In una dichiarazione pubblica del 25 febbraio, i fratelli Kononovich hanno scritto: “Cari compagni, facciamo ufficialmente appello agli … antifascisti d’Europa e degli Stati Uniti, compagni, andate nelle ambasciate e nei consolati dell’Ucraina in tutto il mondo per difenderci! Il regime di Zelensky vuole ufficialmente ucciderci. Vogliono mandarci in guerra e ucciderci lì o metterci in prigione con nuove accuse come renitenti del servizio militare. Il regime non è riuscito per anni a condannarci secondo la legge e quindi vuole ucciderci! Cari compagni, chiediamo aiuto, le nostre vite sono nelle vostre mani”.
Ustica, un grido di verità
Loris Mazzetti
9 Marzo 2025
Da Bologna, di fronte al Museo della Memoria di Ustica, si è levato un forte grido di richiesta di verità dopo 45 anni dalla strage di Ustica quando un aereo civile con 81 persone a bordo è stato abbattuto in tempo di pace perché si è trovato all’interno di una battaglia aerea, chi dice il contrario, chi sostiene ancora l’attentato palestinese o libico continua a depistare. Il grido è la conseguenza della decisione della magistratura di arrendersi.
Hafez al-Assad, figlio maggiore di Bashar al-Assad, racconta gli ultimi giorni della famiglia Assad in Siria
Eva Karene Bartlett*
febbraio 2025
“…Non c’è mai stato un piano, nemmeno un piano di riserva, per lasciare Damasco, tanto meno la Siria.
Negli ultimi 14 anni, la Siria ha subito processi e pericoli non meno gravi di quelli di fine novembre e inizio dicembre. Chiunque avesse intenzione di fuggire lo avrebbe fatto molto tempo fa, specialmente nei primi anni in cui Damasco era praticamente assediata, bombardata quotidianamente e costantemente minacciata dai terroristi che si avvicinavano al suo centro.
Mandato di arresto per il presidente della Repubblica Serba di Bosnia M. Dodik, dopo che “l’Aja di Sarajevo” lo ha condannato a un anno di carcere e sei anni di esclusione dalla politica. In Bosnia si riaccendono pericolosi venti di nuove conflittualità
Enrico Vigna
12 marzo 2025
Il presidente della Repubblica Serba di Bosnia ha dichiarato che respinge la sentenza di un Tribunale non legittimato e da ora le sue azioni non saranno più riconosciute sul territorio della RS, così come non sarà più acconsentita la presenza di soldati e dell’intelligence della Bosnia Erzegovina nella RS. Questo fino a quando non saranno definite alcune questioni di fondo, ora irrimandabili e irrisolte.
SIRIA: il regime jihadistaha messo fuorilegge tutti i partiti politici. Comunicato dei comunisti siriani
Comitato centrale del Partito Comunista Siriano
Febbraio 2025
Dichiarazione del Partito Comunista Siriano.
” L’8 dicembre 2024, una cricca oscura ha preso il potere nella nostra patria, la Siria, attraverso un attacco militare condotto con il pieno supporto di forze colonialiste aggressive membri della NATO. Questo gruppo ha iniziato a limitare i diritti sociali del popolo. Decine di migliaia di lavoratori delle strutture statali e del settore pubblico sono stati licenziati e molte di queste strutture sono state liquidate, portando a un deterioramento delle condizioni economiche e sociali. Inoltre, la discriminazione tra i cittadini basata sulle loro convinzioni e affiliazioni sta crescendo. Rapimenti e omicidi sono avvenuti e continuano a verificarsi, accompagnati da furti, saccheggi ed estorsioni.
Kamal Sharaf, pungente disegnatore yemenita
Enrico Vigna
Febbraio 2025
Il disegnatore yemenita è uno dei vignettisti più prolifici degli ultimi anni sulla questione palestinese e non solo, avendo creato circa cinquecento opere d’arte per la Palestina e il Fronte della Resistenza.
Le opere di Kamal Sharaf, 47 anni, hanno un tono e una pregnante radice politica e sono provocanti, smascheratrici delle politiche di Israele, degli Stati Uniti e anche dell‘Islam annacquato americanizzato. Ma molte si riferiscono anche alle Resistenze dei popoli siriano e libanese. Secondo molti osservatori, la satira tematica principale delle sue opere, è quella di svelare le contraddizioni tra le politiche occidentali e l‘Islam occidentalizzato.