Giuseppe Salamone – 17/03/2025
https://giuseppesalamone.substack.com/p/giorgia-meloni-consegna-soldi-a-pioggia
Quando era all’opposizione non faceva altro che sbraitare contro i “poteri forti”. Oggi invece li alimenta e gli si mette a pieno servizio: stiamo parlando della “donna del popolo”, Giorgia Meloni.
Negli ultimi due giorni ha prima aperto la porta ai sussidi per la riconversione di Stellantis, l’ex Fiat di John Elkann. Sì si, è lo stesso che Meloni attaccava ferocemente dall’opposizione e a dire la verità, ogni tanto lo fa anche dal governo. Solo che i fatti dicono che a parole è molto brava, nei fatti invece è letteralmente senza vergogna.
Torniamo a noi e ai sussidi: per Stellantis, qualora dovesse smettere di produrre auto e iniziare a produrre materiale per la guerra ci sarebbero pronti dei sussidi messi a disposizione direttamente dal governo. Non è Lercio! Vi rendete conto? Un Paese che ripudia la guerra finanzia con i soldi delle nostre tassi aziende affinché producano armi. Sergio Mattarella ha qualcosa da dire? Ah no, lui è troppo impegnato a far altro. Magari dare addosso alla Russia facendo finta che la storia non sia mai esistita.
Ma non è finita qui, perché le vergogne non vengono mai da sole. Stiamo parlando dei giornali di regime che passano ancora all’incasso. Non beccano mezzo euro dalle vendite che sono in costante caduta libera però ottengono fior di milioni dal governo: il governo gli ha appena diviso la bellezza di 60 milioni di euro. Chi sono i principali beneficiari? Ma certo, Cairo ed Elkann: 11 milioni e 383mila euro al gruppo Rizzoli-Corriere della Sera, 6,7 milioni a Gedi (Repubblica e Stampa) e 5,25 milioni a Cairo Editore. Il resto diviso col “manuale Cencelli” al resto della ciurma.
Sono gli stessi giornali e “imprenditori” che ci vengono a raccontare la storia del libero mercato e che i sussidi statali sono altamente dannosi per l’economia. Salvo quando i sussidi toccano a loro o alle loro aziende. In quel caso non c’è alcun problema e nessuna alterazione del mercato e incassano leccandosi i baffi.
Stendiamo un velo pietoso sulla parte governativa: secondo voi dei giornali che si tengono in piedi grazie ai soldi del governo potranno mai essere liberi dal potere politico? Però tranquilli, siamo in democrazia, siamo la patria della libertà per citare Vecchioni e Scurati su tutti e abbiamo una stampa che fa invidia al mondo intero. A proposito, per concludere in bellezza: il governo della donna, madre e Cristiana ha portato il fondo per i giornali da 140 milioni nel 2023 a 196 milioni nel 2024. Dal giardino fiorito anche per oggi è tutto…