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Marco Rubio attacca la cooperazione medica cubana e minaccia i Paesi caraibici

cubainformacion.tv – 03/04/2025

Cubainformation – Articolo: Il gangster spara a Cuba e al Venezuela

 

L’ultimo attacco del Segretario di Stato degli Stati Uniti Marco Rubio contro la cooperazione medica cubana e il suo viaggio in diversi paesi dei Caraibi per, tra gli altri obiettivi, minacciare i loro governi se continuano a firmare accordi medici con Cuba.

 

E nel FB di Ada García si leggono cose brillanti come queste: “Oggi in Giamaica (Marco Rubio) ha deciso di attaccare l’unica cosa che Cuba esporta senza sanzioni né blocchi: i medici. Li ha definiti “pratica atroce”. Ha detto che i leader del “mondo libero” salveranno questi professionisti. Certo, bionda. Voi, che avete votato per affogare Cuba e appoggiate le sanzioni che negano le medicine ai bambini cubani. Voi, che chiamate “dittatura” un’isola che ha più medici pro capite del vostro paese… ma si tace quando l’Arabia Saudita decapita i dissidenti o quando Israele bombarda Gaza. Lei parla di “lavoro forzato”, ma non menziona che Cuba ha inviato 3.700 medici per combattere l’Ebola in Africa. Né che le sue brigate fossero nelle favelas del Brasile, nelle montagne del Pakistan, nell’Haiti del colera. O che, mentre il suo governo vendeva vaccini COVID al miglior offerente, Cuba ha offerto ai suoi scienziati di creare il primo vaccino latinoamericano… e l’ho condiviso. Tu, figlio di immigrati, preferisci ignorare che i medici cubani firmano contratti di volontariato, con stipendi più alti della media dell’isola, e che alcuni scelgono addirittura di rimanere all’estero. E invece no: per te sono “schiavi”. Come se la solidarietà fosse un crimine… E il colonialismo medico (quello che vende l’assistenza sanitaria solo a chi può pagare) sarebbe una virtù”.

Analizziamo il ritorno alla politica di accerchiamento del petrolio venezuelano da parte del grande delinquente Marco Rubio. Dopo aver annullato la licenza speciale che la società Chevron aveva da due anni, la Casa Bianca ha annunciato tariffe del 25% sui paesi che acquistano petrolio venezuelano e, ora, ha annullato i “permessi” che avevano per essa anche aziende come la spagnola Repsol, la francese Maurel & Prom o l’indiana Reliance Industries. Sapete, questa è la “sovranità” che ha l’Europa, per esempio: gli Stati Uniti le dicono quando possono e non possono fare affari con il Venezuela.

A proposito, dietro queste nuove sanzioni a un paese che, proprio grazie alle suddette licenze, si stava riprendendo economicamente, con una crescita, negli ultimi anni di quest’anno del 6 e 9%, c’è l’estrema destra venezuelana María Corina Machado. La senatrice neofascista della Florida, María Elvira Salazar, lo ha confessato: “Sto facendo quello che María Corina ha chiesto: niente petrolio con il Venezuela, ha chiesto che la PDVSA non possa ricevere nulla ed è su questo che stiamo lavorando”. In qualsiasi altro paese del mondo, Machado sarebbe stato dietro le sbarre per molto tempo.

Abbiamo anche parlato del vaccino cubano (terapeutico) contro il cancro al polmone avanzato Cimavax-EGF, già registrato in sette paesi e di come, sui social network, si cerchi di macchiare questo immenso risultato di un piccolo paese bloccato. Leggeremo qualche commento per ridere un po’. Non perderteli!

E, infine, affronteremo la questione delle deportazioni dei cubani che hanno ricevuto la cosiddetta libertà condizionale umanitaria nella precedente amministrazione e che ora Trump ha deciso di dare loro un calcio sovrano. Lamentando il dramma di migliaia di persone, della stragrande maggioranza di questo collettivo di migranti, stiamo parlando dei pochi che si sono prestati ad essere burattini di Trump, Rubio e Otaola. Vi ricordate quando, il 25 gennaio di quest’anno, un centinaio di queste persone sono state prese, come pecore, dal presentatore e capo di Hadore, Alex Otaola, per gridare davanti alla Casa Bianca per un intervento militare a Cuba, per ulteriori sanzioni e blocco del loro paese natale? Ebbene, a queste persone diciamo: ci dispiace per la maggioranza, ma non per voi.

 

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