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“Il significato di una scelta” – La manifestazione riuscita del 5 Aprile

Forum Italiano dei Comunisti – 07/04/2024

forumdeicomunisti.it

 

Come tutti quelli che ci seguono hanno avuto modo di constatare, il Forum si è impegnato fin dall’inizio perchè la scadenza del 5 aprile diventasse un punto di svolta e di verifica su come gli italiani stanno vivendo le prospettive della guerra e le scelte di moltiplicare le spese militari. Ovviamente non avevamo la sfera di cristallo per capire come le cose sarebbero andate, però partivamo da considerazioni politiche che indicavano i punti di analisi che davano il senso della scelta da fare.

E i fatti ci hanno detto che non avevamo sbagliato.

Già quando abbiamo sottolineato la debolezza della risposta scontata dei fautori del ‘qui e subito’ rispetto alla manifestazione indetta il 15 marzo a Roma dai liberal-imperialisti mettevamo in luce che si doveva analizzare il quadro generale per scegliere il terreno più adatto per affrontare lo scontro coi fautori della guerra, italiani o europei che fossero. Ebbene, la scelta di Giuseppe Conte di scendere in piazza e rifiutare le prospettive di guerra e le folli spese conseguenti ha rappresentato il punto di svolta per aprire una nuova prospettiva politica nella lotta. All’inizio, e da varie parti, si è tentato di attribuire al fatto scarsa rilevanza, ma quando l’ipotesi di scendere in piazza ha preso corpo, si è andato compattando un fronte molto ampio e rappresentativo che ha preso posizione su questa prospettiva, creando così le condizioni perchè all’appuntamento si presentassero circa 100.000 persone. La qualità e la credibilità è diventata quantità.

A preoccuparsi dell’evento sono stati, ovviamente, il governo e i liberal-imperialisti del PD, nel timore che il rafforzamento di Conte aprisse nuove e più profonde contraddizioni nell’equilibrio politico italiano e preparasse un rovesciamento dei rapporti di forza.

A dire il vero c’è stato anche un tentativo di ‘oscuramento’ da parte di gruppi che si definiscono di ‘sinistra’ che hanno addirittura organizzato, a poche centinaia di metri da quello di Conte, un palco alternativo, nella speranza che qualcuno li notasse, mentre in periferia altri prendevano iniziative senza curarsi del fatto che il riferimento era la manifestazione di Roma. Non è il caso però di attardarsi in polemiche perchè la piazza dei 100.000 è stata la piazza di tutti e la cosa importante è dare ora una prospettiva a all’evento.

Prima del 5 aprile non si ci eravamo avventurati in congetture sul futuro, ma avevamo bene in mente che un risultato positivo andava considerato come un passaggio a una nuova fase che non riguardava ovviamente solo i 5 Stelle. Anche il tono del discorso di Conte è servito a delineare proprio questa prospettiva sottolineando la sfida lanciata al governo Meloni e ai fautori delle guerre.

Di che cosa stiamo parlando dunque? Esattamente del fatto che questa sfida deve essere raccolta da tutti noi nel senso che attorno ai risultati del 5 aprile va costruita una solida base unitaria di movimento che abbia l’obiettivo comune della lotta contro il riarmo e la corsa alle spese militari che sono l’esatto opposto dello stato sociale. Trasformare dunque questi slogans in un qualcosa di concreto che ridia anche agli scettici la fiducia che le cose possono cambiare.

Sconfitta elettorale della destra e dei liberal-imperialisti, gestione unitaria e coerente degli obiettivi comuni attraverso la mobilitazione permanente e il collegamento territoriale, eliminazione delle ambiguità di cui nelle attuali circostanze Landini è stato l’esponente più in vista.

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