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L’UE minaccia i propri Stati membri: chi partecipa al 9 maggio a Mosca sarà punito

Giuseppe Salamone – 15/04/2025

https://giuseppesalamone.substack.com/p/lue-minaccia-i-propri-stati-membri

 

È gravissimo l’ennesimo comportamento dei guerrafondai dell’Unione Europea. Gravissimo!

Hanno appena minacciato pubblicamente gli Stati dell’UE. Leggete bene le parole della ministra degli Esteri della Lettonia:

“Gli Stati membri dell’UE hanno dato indicazioni molto chiare ai paesi candidati: non partecipate alla parata del 9 maggio a Mosca ed evitate questo tipo di visite, poiché non sono in linea con i valori dell’UE.”

Fermiamoci un attimo. Quindi, i valori dell’UE sono valori nettamente contrari alla vittoria sul nazismo? È questo il messaggio?

Possiamo allora affermare che i valori dell’UE sono valori nazisti, visto che il 9 maggio a Mosca si celebra Il giorno della Vittoria, che commemora proprio la vittoria contro il nazismo.

E non è finita. Leggete anche le parole dell’Alto rappresentante per la politica estera dell’UE, Kaja Kallas:

“Molti ministri hanno chiarito che l’UE prende sul serio i viaggi a Mosca per le celebrazioni del 9 maggio: ci saranno delle conseguenze.”

È chiara la situazione? Questi non solo minacciano tutti quei Paesi che legittimamente potrebbero partecipare a un evento commemorativo in un altro Paese sovrano, ma affermano anche che quei valori (anti-nazisti) non sono i loro valori. Detto così, è chiaro cosa sia oggi l’Unione Europea? È chiaro chi sono quei criminali che hanno deciso di riarmarsi? Quelli che bollano come “propaganda” le denunce sui neonazisti in Ucraina. E forse hanno ragione: non sono solo in Ucraina…

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Mentre la donna, madre e cristiana – che si riempie la bocca di sovranismo – chiede il permesso a Ursula e a Trump anche per andare in bagno, (e a proposito di Trump: sta andando a Washington portando su un piatto d’argento l’aumento delle spese militari al 2%, parliamo di circa una decina di miliardi così, di botto), c’è ancora qualcuno nell’UE che conserva un briciolo di dignità.

Parliamo di Robert Fico, presidente della Slovacchia, che ha risposto direttamente e senza giri di parole alle minacce della Kallas:

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“L’avvertimento e la minaccia della signora Kallas sono irrispettosi e li respingo vivamente.

L’Alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri, Kaja Kallas, ha messo in guardia i leader europei dal partecipare alle celebrazioni del Giorno della Vittoria che si terranno a Mosca a maggio. Afferma che tale partecipazione non sarà presa alla leggera.

Parto per Mosca il 9 maggio. L’avvertimento della signora Kallas è una forma di ricatto o un segnale che sarò punito al mio ritorno da Mosca? Non lo so. Ma so che siamo nel 2025, non nel 1939.

L’avvertimento della signora Kallas conferma la necessità di un dibattito all’interno dell’UE sull’essenza stessa della democrazia. Tra questi rientrano quanto accaduto in Romania e Francia durante le elezioni presidenziali, i “Maidan” organizzati dall’Occidente in Georgia e Serbia e il modo in cui sono stati ignorati gli abusi del diritto penale contro l’opposizione in Slovacchia.

Signora Kallas, vorrei informarla che sono il legittimo Primo Ministro della Slovacchia, un Paese sovrano. Nessuno può dettare i miei movimenti.

Mi recherò a Mosca per rendere omaggio alle migliaia di soldati dell’Armata Rossa caduti per la liberazione della Slovacchia, nonché ai milioni di altre vittime del terrore nazista.

Proprio come ho reso omaggio alle vittime dello sbarco in Normandia o nel Pacifico, o come intendo onorare i piloti della RAF.

E lasciatemi ricordare che sono uno dei pochi nell’Unione Europea che afferma costantemente la necessità della pace in Ucraina e non sostiene la continuazione di questa guerra insensata.

I commenti della signora Kallas sono irrispettosi e mi oppongo fermamente ad essi.”

Questo vuol dire avere rispetto per la propria sovranità, per la storia e lavorare per un futuro di pace. Chi oggi attacca il 9 maggio e lo riduce a “propaganda” sta negando la memoria della lotta contro il nazismo. Chi oggi punisce la pace e premia la guerra, non sta difendendo l’Europa: sta solo trascinandola in un abisso già visto nella storia.

 

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