Ambasciata della Federazione Russa in Italia – 28/02/2024
Commento di Maria #Zakharova, Rappresentante Ufficiale del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, in merito alla dichiarazione congiunta dei leader del G7


Nel complesso, la dichiarazione costituisce l’ennesimo, tipico esempio di una politica occidentale fatta di attacchi al nostro Paese e conferma l’incontrovertibile realtà della degenerazione del #G7, trasformatosi in un ulteriore strumento con il quale l’attuale amministrazione #USA esercita le sue aspirazioni egemoniche. Noi respingiamo con fermezza tutte le rivendicazioni nei confronti della #Russia contenute nel documento, che sono illegittime e totalmente infondate. Non avrebbe senso replicare a ciascuno dei passaggi del documento. Ci soffermeremo soltanto sui punti salienti.

In relazione a ciò, ricordiamo che gli #StatiUniti e i loro vassalli sarebbero tenuti a fornire alla comunità internazionale delle spiegazioni in merito ai presunti fondamenti giuridici alla base delle guerre di aggressione da loro scatenate nei confronti della #Yugoslavia, dell’#Afghanistan, dell’#Iraq, della #Libia, della #Siria e di decine di altri Paesi, nonché dell’aggressione armata priva di alcuna giustificazione che proprio adesso gli anglosassoni stanno conducendo ai danni dello #Yemen.

La Russia non è un Paese aggressore, come invece cercano di dipingerla in Occidente. Tutte le azioni intraprese dal nostro Paese hanno l’obiettivo di rispondere in maniera adeguata alla ormai pluriennale aggressione geopolitica condotta ai danni di quelli che sono interessi vitali legati alla sua sicurezza.
Per il G7 è comodo far passare l’idea che l’attuale crisi ucraina abbia avuto inizio soltanto nel 2022. Ma ciò non corrisponde alla realtà. Noi abbiamo dichiarato più volte che bisognerebbe tornare indietro come minimo al 2004, quando gli USA e l’#UE orchestrarono il primo colpo di Stato in Ucraina, dopo aver costretto il Paese a svolgere incostituzionalmente una terza tornata di elezioni presidenziali per fare in modo che al potere salisse un loro protetto. Nel 2014, con il sostegno attivo di americani ed europei, fu effettuato un sanguinoso colpo di Stato a mano armata: a #Kiev salirono al potere le forze nazionaliste radicali, che dettero inizio a una campagna di terrore ai danni della popolazione russa e russofona della #Crimea e del sud-est del Paese.



Come dimostra la storia recente, il sostegno da parte degli USA e di quelli come loro, e cioè degli “esportatori di democrazia”, può cessare in qualunque momento. E come potrebbe essere altrimenti, dato che il mandato di Joe #Biden è praticamente giunto al termine, e che quindi la posizione dei vari #Scholz, #Macron, #Sunak, #Meloni e #Trudeau non è così stabile? È improbabile che il Primo Ministro giapponese Fumio #Kishida rimanga a combattere per l’Ucraina “a suon di spada” in assenza dei suoi padroni d’oltreoceano. L’“affidabilità” della protezione offerta dall’Occidente possono confermarla quelli che un tempo sono stati i fantocci di #Washington in Afghanistan. Gli americani li hanno abbandonati, dopo essere fuggiti in maniera vergognosa dal Paese. E questo significa che fuggiranno via di nuovo. È solo una questione di tempo.


Sotto gli occhi del mondo intero sono stati “gettati via come spazzatura” i principi dell’economia di mercato che un tempo venivano proclamati a gran voce dai filooccidentali, tra i quali anche il principio della presunzione d’innocenza degli operatori economici. Adesso, ai Paesi del G7 prudono le mani dalla voglia di confiscare i beni sequestrati di proprietà dello Stato russo per trasferire risorse al regime di Kiev. Questo costituirebbe un pericoloso precedente, un importante segnale d’allarme per tutti coloro che ancora trattano con l’Occidente.



Che forniscano prima loro una risposta alle nostre richieste in merito ai risultati delle analisi a cui Alexey Navalny fu sottoposto in #Germania. Inoltre, da mesi ormai non abbiamo modo di fare chiarezza sul “caso Skripal’” e sul sabotaggio del #NorthStream 1 e 2. Che cosa sta succedendo davvero negli USA e nei Paesi europei sul fronte dei diritti umani? Cosa sta accadendo nelle procedure democratiche della campagna elettorale attualmente in corso negli USA?



È giunta ormai l’ora che le forze ancora dotate di buon senso in Europa continentale e in Giappone, ammesso che ne siano rimaste, escano dal loro letargo e capiscano verso che cosa li stanno trascinando i governanti attuali, che hanno prestato giuramento di fedeltà agli anglosassoni. È giunto il momento di ridefinire gli scopi della partecipazione al “Gruppo dei Sette”, le cui azioni non fanno altro che minare in maniera palese gli interessi strategici dell’Europa continentale e del Giappone.
