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Francesca Albanese: Il silenzio colpevole delle Istituzioni Italiane di fronte al gioco sporco di israele

Giuseppe Salamone – 02/04/2025

https://giuseppesalamone.substack.com/p/francesca-albanese-il-silenzio-colpevole

 

AGGIORNAMENTO: Francesca Albanese riconfermata Relatrice Speciale:

Francesca Albanese riconfermata all’ONU: una vittoria per i diritti umani e per l’umanità intera

 

Immaginiamo per un momento cosa accadrebbe se le istituzioni italiane si mobilitassero per escludere un rappresentante israeliano dalle Nazioni Unite. È plausibile supporre che Israele e le comunità ebraiche reagirebbero con veemenza, accusando l’Italia di razzismo e antisemitismo. Tuttavia, è esattamente ciò che Israele e le sue potenti lobby stanno facendo nei confronti di Francesca Albanese, la Relatrice Speciale dell’ONU per i Territori Palestinesi Occupati, cercando di impedirne la riconferma nel suo ruolo.

Francesca P. Albanese, nata ad Ariano Irpino il 30 marzo 1977, è una giurista italiana specializzata in diritto internazionale e diritti umani. Dal 2022, ricopre la posizione di Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati.

Albanese ha sollevato critiche internazionali per le sue dichiarazioni riguardanti il genocidio. In particolare, ha descritto appunto le azioni di Israele a Gaza come “genocidio” e ha paragonato la situazione attuale alla Nakba del 1947-1949. Queste affermazioni hanno portato a richieste di dimissioni da parte di gruppi pro-Israele e di alcuni governi occidentali.

Organizzazioni come UN Watch hanno pubblicato rapporti accusando Albanese di antisemitismo e di giustificare il terrorismo. Inoltre, Israele ha ufficialmente inserito Albanese nella sua “blacklist”, impedendole l’ingresso nel paese e nei Territori Occupati, e ha richiesto al Segretario Generale dell’ONU il suo licenziamento.

Di fronte a queste pressioni, il silenzio delle istituzioni italiane è assordante. Né il Governo, né il Presidente della Repubblica, né il Parlamento hanno preso una posizione pubblica in difesa di Francesca Albanese. Questa mancanza di supporto è particolarmente sconcertante considerando che Albanese è una cittadina italiana che rappresenta il nostro Paese in un ruolo di rilievo internazionale, difendendo i diritti umani e cercando di portare alla luce le violazioni nel conflitto israelo-palestinese.

In un contesto in cui la libertà di espressione e la difesa dei diritti umani dovrebbero essere pilastri fondamentali della politica estera italiana, l’assenza di una presa di posizione chiara e decisa a sostegno di Francesca Albanese solleva interrogativi sulla coerenza e sull’integrità delle nostre istituzioni.

La vicenda di Francesca Albanese evidenzia non solo le difficoltà affrontate da coloro che cercano di denunciare le ingiustizie nel contesto del genocidio del popolo palestinese, ma anche le contraddizioni e le mancanze delle istituzioni italiane nel supportare i propri cittadini impegnati in ruoli internazionali di rilievo. È imperativo che il Governo italiano e le sue istituzioni prendano una posizione chiara e decisa in difesa di Francesca Albanese, non solo per sostenere una connazionale, ma anche per riaffermare l’impegno dell’Italia nella tutela dei diritti umani a livello globale.

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