Alessandro Di Battista – 17/02/2025
https://alessandrodibattista.substack.com/p/sholz-finge-di-ribellarsi-agli-usa
La “polemica” tra Olaf Scholz, cancelliere (ancora per poco) della Germania, e James David Vance, neo-vicepresidente degli USA
Per la serie “i politici europei sempre più ridicoli”, dobbiamo segnalare la “polemica” tra Olaf Scholz, cancelliere (ancora per poco) della Germania, e James David Vance, neo-vicepresidente degli USA.
Tre giorni fa, JD Vance, in un’intervista rilasciata al Wall Street Journal, ha detto che vorrebbe esortare i politici tedeschi a lavorare con tutti i partiti, compreso Alternative für Deutschland, Alternativa per la Germania (AfD), il partito di estrema destra che vola nei sondaggi.
Premetto che per me Alternative für Deutschland è un partito pericoloso: le sue posizioni pro-Israele (le stesse della Lega e di FdI) sono indecenti.
Inoltre, è evidente che una dichiarazione del genere, fatta dal vicepresidente degli Stati Uniti d’America a pochi giorni dalle elezioni federali in Germania del 2025 (si terranno il 23 febbraio), altro non è che un’oscena ingerenza da respingere totalmente.
E infatti Olaf Scholz l’ha appena respinta. Nel suo intervento alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, Scholz ha detto: “Non accetteremo che estranei intervengano nella nostra democrazia, nelle nostre elezioni, nella formazione democratica dell’opinione a favore di questo partito. Questa cosa non è appropriata, soprattutto tra amici e alleati, e noi lo respingiamo fermamente. Siamo noi che decidiamo il futuro della nostra democrazia”.
Tutto chiaro, no? Peccato che Olaf Scholz sia lo stesso Olaf Scholz il quale, il 7 febbraio 2022, in occasione della sua prima visita come cancelliere alla Casa Bianca, restò in silenzio mentre il presidente Biden pronunciava queste parole:
«Se la Russia invade l’Ucraina, non ci sarà più un Nord Stream 2. Metteremo fine a questo».
Biden disse proprio così. E sempre davanti a Olaf Scholz, quando una giornalista gli domandò: «Come farete esattamente, visto che il progetto è sotto il controllo della Germania?», Biden rispose: «Vi garantisco che saremo in grado di farlo». E Scholz restò in silenzio!
Quelle non erano ingerenze? Evidentemente ci sono ingerenze e ingerenze.
Alcuni mesi prima, esattamente il 23 marzo 2021, in una conferenza stampa insieme all’allora segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, l’allora segretario di Stato USA, Blinken, dichiarava: «Il Nord Stream 2 è una pessima idea sia per l’Europa che per gli Stati Uniti». E ancora: «Il progetto è in contraddizione con gli obiettivi di sicurezza energetica dell’Unione europea». Il “ministro degli Esteri USA” metteva bocca sugli obiettivi della sicurezza energetica dell’Ue. E nessun politico europeo, men che meno tedesco, fece una piega. Quelle non erano ingerenze?
Anche Victoria Nuland, allora sottosegretario di Stato per gli affari politici USA con delega all’Ucraina, un mese prima dell’incontro Biden-Scholz, fece minacce simili. Ricordo che la Nuland è colei che, nel gennaio del 2014, parlando della crisi ucraina con l’allora ambasciatore USA a Kiev, Geoffrey Pyatt, riferendosi all’Europa, disse: «Fuck the EU». Ebbene, anche la Nuland minacciò i sabotaggi dei gasdotti nel Baltico. Queste le sue parole: «Se la Russia invade l’Ucraina, in un modo o nell’altro Nord Stream 2 non andrà avanti».
Effettivamente il gasdotto è saltato. Oggi sappiamo che a colpirlo non sono stati i russi, ma i servizi segreti dei Paesi occidentali (è altamente probabile che l’operazione sia stata organizzata dalla CIA), e sappiamo anche che la Germania, che non a caso va al voto anticipato, è finita in recessione anche a causa dello stop all’importazione di gas russo.
Oggi chi per tre anni si è comportato da servo sciocco degli USA fa finta di avere uno scatto d’orgoglio. Ma è una finzione fatta irrimediabilmente fuori tempo massimo.
Lo dico ora: qualora AfD dovesse prendere una valanga di voti, i principali responsabili saranno proprio i politici alla Olaf Scholz, servi che hanno preferito ossequiare gli interessi USA piuttosto che occuparsi degli interessi europei e tedeschi.
