Per onorare la Giornata Mondiale dell’Acqua, alle consuete emissioni “accidentali” in atmosfera e acque, Solvay (Syensqo) ha provveduto… ad aggiungere un blackout dello stabilimento di Spinetta Marengo (Alessandria).
L’Arpa ha diramato comunicato: ” Nella mattinata di ieri, 23 marzo 2025, personale tecnico di Arpa ha svolto un primo sopralluogo per acquisire informazioni preliminari circa l’evento di black-out avvenuto nella notte tra sabato e domenica presso lo stabilimento. Al momento del sopralluogo di domenica mattina, l’energia elettrica era già stata ripristinata e risultavano nuovamente funzionanti la barriera idraulica e il TAF (trattamento acque di falda), mentre erano in fase di completamento le procedure di riavvio delle utility. In contemporanea si è proceduto ad avviare l’autocampionatore automatico per verificare la qualità dello scarico tramite analisi di laboratorio “. Oggi ” è stato svolto un secondo sopralluogo per approfondire le dinamiche dell’evento di blackout per individuarne le possibili cause ei potenziali impatti. Nel corso del sopralluogo sono stati prelevati campioni ai diversi pozzetti di scarico interni allo stabilimento, da sottoporre alle analisi di laboratorio” .
Gli approfondimenti dell’Arpa proseguiranno nei prossimi giorni anche sulla base degli elementi aggiuntivi richiesti all’azienda. Per quanto concerne le acque sotterranee, “ sono in corso in questo periodo i campionamenti di monitoraggio trimestrale; nei prossimi giorni si valuterà l’effettuazione di alcuni prelievi aggiuntivi, allo scopo di appurare eventuali effetti determinati dall’interruzione di energia”.
Proseguono le udienze al processo Pfas di Vicenza . Mentre al processo gemello di Alessandria associazioni e avvocati dovrebbero -senza nascondersi dietro il mignolo della Procura della Repubblica- sottoporsi ad un esame di coscienza ( A fronte di un siffatto disastro sanitario ed ecologico, quanti ad Alessandria hanno la coscienza a posto? ) dopo aver ascoltato le richieste di risarcimenti di Wwf, Medicina democratica, Italia Nostra, Isde, al processo Miteni di Vicenza. E precisamente 250mila euro ciascuno i 53 operai parti civili e 110mila euro per organizzazione ciascuna. Legambiente ha chiesto 330mila euro. Sconcertante confronta Vicenza con Alessandria, dove Solvay offre per uscire pulita dal processo- un patteggiamento a Comuni-Regione-Ministero, e dove gli avvocati stanno contrattando… 3.500 euro per ciascuna parte civile fisica.
Invece a Vicenza, non sono “ le due ultime ruote del carro” come ad Alessandria, bensì sono 15 i manager della Miteni di Trissino, oa quest’ultima riconducibili, finiti alla sbarra (121 anni di carcere) per avvelenamento delle acque, disastro ambientale, gestione di rifiuti non autorizzati, inquinamento ambientale e reati fallimentari con l’aggravante della condotta dolosa : per consapevolezza e occultamento, insomma per “ un crimine efferato, un crimine voluto”, come Dovrebbe per Solvay di Alessandria e non è. Anzi, le parti civili venete hanno chiesto la condanna di tutti e quindici gli imputati, senza lo sconto assolutorio dei PM per 6 di essi.
Anzi, hanno inoltre chiesto di inviare alla Procura della repubblica gli atti che riguardano le condotte del medico aziendale, il professore Giovanni Costa -lo stesso di Spinetta Marengo- ha inserito in un disegno strategicamente inteso giustappunto “all’occultamento delle responsabilità aziendali ”. Questo medico, infatti, in possesso di secrete analisi del sangue di Trissino (Miteni) e Spinetta (Ausimont), inviò nel 2001 le provette ai laboratori di 3M a Denver in Colorado ea Brema in Germania: tutte che superavano le soglie limite Pfas. Al punto che le Assicurazioni rifiutarono polizze per l’esposizione Pfas in quanto di “ alto il rischio associato all’industria chimica, in termini di responsabilità civile, operai e ambiente” . Ma, fregandosene, Miteni e Ausimont, poi Solvay… aumentarono addirittura le produzioni, e fregandosene degli allarmi dell’EPA (Ente Protezione Ambientale) americana. Non solo, Costa nel 2014 su incarico di Solvay ha effettuato uno studio sui risultati delle campagne annuali di monitoraggio biologico nei lavoratori esposti a PFAS.
Infine, le richieste delle parti civili non istituzionali al processo di Vicenza sono chiare: la battaglia per l’acqua e per l’ambiente non può concludersi senza un completo ripristino della risorsa idrica. Il disastro ambientale non si è fermato con il termine dei capi d’imputazione del processo in corso, e chi ha inquinato deve assumersi la responsabilità di riparazione il danno. La Procura è chiamata a intervenire per garantire giustizia e impedire che il problema venga lasciato irrisolto. Affiancandosi alle oltre 300 parti civili già costituite, infatti la società di servizio idrico integrato Viacqua ha ribadito che dopo il 2013 Mitsubishi Corporation e ICIG (ex Miteni) non hanno minimamente provveduto alla bonifica dell’area contaminata dai Pfas: nelle falde e nel sangue di migliaia di cittadini tra Vicenza, Verona e Padova; anzi, è mancata l’interdizione dell’area dopo il fallimento di Miteni nel 2018.
Clicca sul titolo per consultare il Grafico dell’indice medio dei salari reali nei Paesi ad economia avanzata del G20.
Un mese fa Il Fatto Alimentare ha rivolto un appello ai lettori invitandoli a sostenere con una donazione extra il sito. Questo ci permetterebbe di continuare a operare in autonomia, senza inserzionisti che fanno pubblicità in cambio di finti articoli o di interviste “a pagamento” come ci viene proposto continuamente. Da quando abbiamo iniziato la campagna sono arrivati decine di donazioni, ma speriamo che ne arrivino altre. Continua…
Merita massima attenzione. Il sito ex ACNA di Cengio continua a rappresentare una critica per il territorio e la salute dei cittadini. Dopo 24 anni e oltre 420 milioni di euro investiti, l’area non è mai stata bonificata, ma solo messa in sicurezza. Questo significa che il presidio, la manutenzione ei controlli dovrebbero essere costanti e senza limiti di tempo. Ma i dati parlano chiaro: dal 2010 al 2022 i piezometri hanno sistematicamente registrato il superamento dei limiti consentiti. L’attenzione si sta spegnendo. Il passato è un rischio attuale e concreto per i cittadini valbormidesi e piemontesi. Piuttosto che ipotizzare qualsiasi nuovo insediamento sull’area, come l’ipotesi di un termovalorizzatore avanzato, è importante verificare che sia tutto sotto controllo: avere un quadro chiaro dello stato attuale del sito perché le ricadute ambientali e sanitarie interessano direttamente sia la Liguria che il Piemonte.
Progetto presentato dal Commissario Crociere Venezia “INTERVENTO PER LA MESSA A DIMORA DI SEDIMENTI LAGUNARI LUNGO IL CANALE MALAMOCCO”. Clicca qui .
Signor Presidente, abbiamo una classe dirigente che con il silenzio assassina i lavoratori . Anche ieri 5 morti, 19 negli ultimi 3 giorni: ma quasi la metà non andranno nelle statistiche italiane ed europee perché non sono assicurati a INAIL Caro Presidente come non scandalizzarsi del silenzio del Ministro dell’Agricoltura quando vedi che negli ultimi due giorni sono morti in tre schiacciati dal trattore: nelle province di Piacenza, Foggia e Lecce, e che quest’anno sono morti già 18 agricoltori schiacciati dal trattore e nel 2024 sono stati 143, e quasi 3000 nei 18 anni di monitoraggio dell’Osservatorio. Come non scandalizzarsi nel vedere che sono già 39 gli autotrasportatori morti nel 2025, e che negli ultimi 4 giorni sono morti 19 lavoratori. Come non scandalizzarsi leggere che l’anno scorso in provincia di Trento sono morti 10 lavoratori l’Osservatorio ne ha registrati 25? lo stesso in Friuli Venezia Giulia: vengono diffusi 19 morti complessivi, mentre solo sui luoghi di lavoro l’Osservatorio ne ha registrati 26. Ed è così in tutto il Paese caro Presidente, un terzo dei morti sul lavoro vengono occultati, e di questo occultamento è responsabile tutta la classe dirigente del Paese, che è sempre avvertita dall’Osservatorio ma che è indifferente: tutta la politica, sia chi governa, sia chi è all’opposizione. Anche nel 2025 siamo già a 263 morti complessivi e di questi 203 sui luoghi di lavoro. Si faccia sentire signor Presidente non bastano più i richiami alla responsabilità, di questi se ne fregano, tanto questi morti mica toccano le loro famiglie. io conosco personalmente la disperazione dei famigliari di chi perde un caro sul lavoro: sono madri, mogli, mariti, figli e nipoti.
Con questa immagine, di Fridays for Future pubblico il primo articolo su Ambientenonsolo .com , dando vita a questo Blog giornalistico nel quale si parla di ambiente, emergenza climatica, sviluppo sostenibile, mobilità sostenibile, comunicazione e non solo. Scelsi come testata un’immagine che avevo scattato alla manifestazione di “Fridays for future” per ricordare che da parte dei giovani c’è un richiamo forte alle generazioni che li hanno preceduto ad assumersi le proprie responsabilità nei confronti dell’emergenza climatica ed ambientale. Leggi il resto
Il potere dei popoli consegna l’ apartheid alla storia: dal 21 al 30 marzo torna la Israeli Apartheid Week 2025 (IAW) – Settimana contro l’apartheid israeliana! Ecco un elenco degli appuntamenti in Italia giorno per giorno. Clicca qui . Più di 14 milioni di persone, di cui circa la metà ebrei e l’altra metà palestinese, vivono tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Il primo regime, entro i confini dello Stato sovrano d’Israele, è una democrazia permanente con una popolazione di circa 9 milioni di persone, tutti cittadini israeliani. Il secondo regime, nei territori conquistati da Israele nel 1967, è un’occupazione militare “temporanea” imposta a circa cinque milioni di cittadini palestinesi. Inoltre, centinaia di migliaia di coloni ebrei risiedono in insediamenti permanenti a est della linea verde, vivendo come se fossero nella parte ad ovest del confine. Continua …
Dopo la prima pronuncia della Suprema Corte che dichiarò tutto prescritto e mise un blocco ai risarcimenti nel 2014, la Corte di Cassazione ha annullato di nuova la condanna per omicidio colposo del magnate svizzero Stephan Schmidheiny, nell’ambito del Processo Eternit. In Appello il magnate svizzero era stato condannato a 1 anno e 8 mesi, con la concessione del beneficio della sospensione condizionale. Si tratta di un verdetto che potrà avere ricadute importanti sui processi Eternit scaturiti dall’inchiesta avviata dalla procura di Torino. Il rischio è che il tutto venga falciato dalle scure della prescrizione.
In America Latina, clicca qui .
Gli abitanti di Bagnoli e dei Campi Flegrei in piazza per denunciare che nel territorio ci sono più di 400 sfollati e dominano incertezza e paura per il futuro. Le rivendicazioni a partire da una legge speciale ad hoc per i Campi Flegrei che possa finanziare: – Messa in sicurezza di tutto il territorio flegreo a carico dello Stato, – Hotspot e luoghi davvero attrezzati per poter accogliere le persone (anche bambini e disabili) durante e dopo le scosse, – Sostegni economici per chi ha perso o sta perdendo il lavoro, – Soluzioni dignitose per chi è sfollato e falsamente “allontanato volontariamente”. Clicca qui .
Dalla fotografia odierna del WWF , emerge un quadro in cui le Regioni italiane, pressoché all’unanimità, continuano a promuovere interventi devastanti lungo i corsi d’acqua, come il taglio della vegetazione ripariale e le escavazioni in alveo. Nessuna attenzione è rivolta agli indispensabili servizi ecosistemici forniti dai fiumi al benessere e alla sicurezza delle persone, ad esempio: la regolazione della CO2, il controllo dell’erosione , la regolazione del regime idrologico , la capacità autodepurativa , la qualità dell’habitat, la produzione agricola .
Tutti benefici che vengono azzerati da questi interventi, con significative ricadute negative anche sui processi economici. Interventi che dimostrano l’incapacità di avviare una pianificazione seria, sostenibile e in linea con le Direttive europee (Acque, Alluvioni, Habitat…), andando a favorire fenomeni negativi come l’incremento della velocità delle acque e dell’erosione spondale (che incidono negativamente sulla stabilità delle infrastrutture vicine) e sui picchi di piena, riducendo l’apporto di sedimenti al mare e favorendo l’arretramento delle spiagge e l’intrusione salina. In particolare l’Emilia Romagna ( continua )
Clicca qui il Report della riunione del Coordinamento Nazionale Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua. All’ordine del giorno: la Giornata Mondiale dell’acqua, il ricorso alla Corte Europa dei Diritti dell’Uomo (CEDU), l’esito referendario e la privatizzazione del servizio idrico, l’aumento delle bollette, l’emergenza idrica soprattutto nel meridione, le vertenze territoriali, le iniziative in Sicilia Marche Puglia, la proposta di un altro referendum sull’acqua abbinandolo al nucleare.
La nave rigassificatrice Italis lng è lunga quasi trecento metri e larga quaranta, attrezzata con grandi serbatoi per immagazzinare il gas naturale liquefatto (Gnl) e riportarlo allo stato gassoso. È la prima di due navi di questa tipologia comprate nel 2022 dalla Snam (al 30% della Cassa depositi e prestiti). Doveva permettere di sostituire le forniture di gas naturale dalla Russia con importazioni da Medio Oriente, Africa e Stati Uniti, da cui però il gas arriva liquefatto. La seconda nave gasiera, la Bw Singapore, è arrivata il 28 febbraio a Ravenna.
La Italis lng è attratta dal marzo 2023 nel porto di Piombino. Secondo gli accordi però dovrà lasciare la Toscana alla fine del 2026. Ed essere ormeggiata davanti a Vado Ligure, nella rada di Savona, all’ingresso del porto e accanto a un’area marina protetta (Amp) isola di Bergeggi , inserita in una zona speciale di conservazione (Zsc) del mar Ligure occidentale, nella Rete natura 2000 e nel più grande santuario mediterraneo di mammiferi marini, chiamato Pelagos : il regno dei cetacei.
Grande autore del trasferimento è stato l’ex presidente della regione Liguria, Giovanni Toti. Dal 2023 nel savonese si sono mobilitati, “Fermiamo il mostro”, comitati di cittadini e associazioni ambientaliste, sindacati e organizzazioni professionali, sindaci della costa e dell’entroterra. Con catene umane di migliaia manifestanti sul litorale. Fino all’intero consiglio regionale della Liguria, che a gennaio ha approvato all’unanimità una mozione contraria. Il progetto però non è affatto archiviato. Le procedure di “valutazione di impatto ambientale” sono aperte, nell’entroterra continuano i sopralluoghi e gli espropri per il gasdotto: la Italis lng sarà collegata a una torretta sommersa agganciata al fondale, una conduttura sottomarina trasporterà poi il gas a un impianto di raccolta a terra a Quiliano, alle spalle di Vado, da qui un gasdotto percorrerà 28 chilometri nella già massacrata Valbormida , fino a Cairo Montenotte, per agganciarsi alla rete nazionale. Tra l’opposizione quasi unanime delle popolazioni. Sarà il governo a decidere.
Il Sito di interesse nazionale (Sin) Brescia-Caffaro copre 262 ettari di suolo, 2100 di falde acquifere e 45 chilometri di canali, ma per Arpa l’area contaminata è molto più estesa: 700 ettari l’area per un totale di 11mila persone residenti. La Cassazione ha condannato a un risarcimento di 250 milioni di euro LivaNova , la multinazionale che ha inglobato la società che controllava Caffaro (chiusa nel 2009): autrice per un secolo del disastro ambientale, tra l’altro di PCB e mercurio, fino a raggiungere il sangue della popolazione locale attraverso la catena alimentare.
Per sbloccare le bonifiche, così è stata avviata la campagna Ecogiustizia subito – In nome del popolo inquinato per Brescia promossa da Legambiente, Libera, Azione cattolica, Acli, Agesci e Arci, dopo aver fatto tappa in altri territori segnati da disastri ambientali: Casale Monferrato (Alessandria), Taranto , Porto Marghera (Venezia), Augusta, Priolo e Melilli (Siracusa) e Napoli per la terra dei fuochi. Tra le proposte avanzate dalle associazioni promotrici: il monitoraggio delle attività agricole, dei prodotti alimentari e del sangue della popolazione, l’ampliamento del Sin alla luce di nuove analisi dei terreni, lo sblocco degli interventi di bonifica e messa in sicurezza delle aree private sia agricole che residenziali, la formulazione di un piano strategico per la riqualificazione eco-compatibile e l’istituzione “urgente e improcrastinabile” di un tavolo che riunisca il ministero dell’Ambiente, la Regione ei Comuni coinvolti.
La causa dell’atteggiamento discriminatorio nei confronti delle persone con disabilità o con disagio mentale, che tendono a negare loro il diritto ad una sessualità libera e consapevole, risiede nell’assenza di un’educazione affettiva e sessuale nel nostro Paese. Sottoscriviamo questo Appello di denuncia. Clicca qui per un programma di educazione affettiva e sessuale nelle scuole
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Puntata 13. Clicca sul titolo.
Messaggio di pace e salute a 42.095 destinatari da Lino Balza Movimento di lotta per la salute Maccacaro tramite RETE AMBIENTALISTA – Movimenti di Lotta per la Salute, l’Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
