Ppozzi avvelenati in Ucraina

Fulvio Grimaldi: Ucraina, pozzi avvelenati e avvelenatori di pozzi”

Fulvio Grimaldi – 09/02/2023

MONDOCANE: UCRAINA, POZZI AVVELENATI E AVVELENATORI DI POZZI — Cosa andremo a dire a Sanremo in faccia ai burattini con gli spadoni (fulviogrimaldi.blogspot.com)

 

UCRAINA, POZZI AVVELENATI E AVVELENATORI DI POZZI

Cosa andremo a dire a Sanremo in faccia ai burattini con gli spadoni

 

Byoblu. Intervista di Edoardo Gagliano a Fulvio Grimaldi

Ppozzi avvelenati in Ucraina
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Dopo quasi un anno di conflitto in che condizioni si trova l’Ucraina? La crisi energetica, militare e sociale colpisce il Paese mentre si continua a glorificare il presidente Volodymyr Zelensky che chiede sempre più armi all’Occidente. Ne parliamo su Byoblu con il giornalista Fulvio Grimaldi.

Il regime nazista di Kiev, dopo aver eliminato, anche fisicamente, ogni opposizione politica e voce divergente, proibendo tutti i partiti salvo quello del guitto diventato Fuehrer, chiudendo tutti i media, tranne quelli di servizio al Fuehrer; vendendosi tutte le terre fertili ucraine alle multinazionali USA dell’agrobusiness, riempiendo il proprio territorio di laboratori clandestini di armi biologiche, facendo del suo popolo lo zerbino insanguinato e lacerato dei burattinai USA-NATO-UE-FEM-INDUSTRIA DELLE ARMI, sta dandosi da fare con accanimento per superare in efferatezze persino il Terzo Reich preso a modello.

Ma forse questi nobiluomini, cari alla civiltà occidentale, riescono a maciullarsi tra di loro a forza di purghe – autentico crepuscolo tardobizantino – prima di giungere, uno per uno, nel Bunker della Cancelleria.

E a Schwab non resteranno che Sanna Marin e quei buffi nanetti da giardino, con gli occhi fuori dalle orbite, le zanne e la bava alla bocca che sono le abominevoli fantasie statali baltiche.

 


Sanremo: organizzatore Lucio Presta, mandanti armaioli e truffatori vari, ma anche Bill Gates, ma anche Klaus Schwab, ma anche l’ultimo dei coglioni del giro armi-farmaci -cyber. Mandatari e sicari quelli sui palchi, sovrano e sudditi. Chi più, chi meno.

Domanda, cosa hanno fatto gli italiani di così mostruoso da meritarsi una simile classe dirigente, un tale capo dello Stato, così orripilanti ospiti, questo profluvio di marchettari dei produttori di armi, della volgarità rampante su tutti gli strati della popolazione, simile cattivo gusto elevato a norma estetica, un cantante talmente imbecille da sfasciare il prato fiorito farlocco per fare pubblicità al suo disco in uscita con in copertina una spianata di rose. Proprio come quelle che ha preso a calci sul palco.

Cosa hanno fatto gli italiani di Dante, Michelangelo, Giordano Bruno, San Tommaso, Leopardi, Verdi, Pirandello, Gramsci, il cui seme si potrebbe ancora scoprire in ognuno di noi, per meritarsi questo avanspettacolo di meretrici e prosseneti, magnaccia e frodatori? Cosa hanno fatto? Hanno messo al governo, obnubilati da presstitute organiche, terrorizzati da virus, sieri, guerre e presunte catastrofi climatiche, presi al guinzaglio da manichini chiamati influencer (che a volte, oltre ai capi d’abbigliamento e alla bigiotteria, si vendono anche il nude look, in sintonia con il governo Meloni che promette il carcere a chi offende la “pubblica morale”. Bastone e carota, nella migliore tradizione del popolo bue. E se non basta, olio di ricino)

A seguire: dopo l’antifascismo costituzionale che celebra la fascistizzazione in chiave privatistica, alla Draghi;

dopo un manichino-sandwichwoman al servizio dei bancarellari di lusso, che celebra la libertà e la dignità della donna;

dopo un ex-umorista satirico sopravvissuto a se stesso in cartonato e perso nel bla bla inane di un giullare di corte a corto di decenza, che, in piena fascistizzazione di tutto, recita la Costituzione antifascista (per fare il comico marchetta, bastava e avanzava il falso della liberazione di Auschwitz da parte dei carri USA);

dopo la Siria, qui ovviamente sprofondata nell’oblio, ma maciullata per 12 anni dall’aggressione degli orchi eurostatunitensi, israeliani e jihadisti, nostri danti causa, ora relegata sotto le definitive macerie del terremoto e di quelle perpetue delle sanzioni (che la Cina ha chiesto di revocare, alla vista dello spaventoso disastro, ricevendo la risposta USA da tradurre così in romanesco: fatti i cazzi tua;

ora anche l’Iran, sistemato dai ragazzi di bottega mediatici e da una donna delle pulizie colonialiste, che ha messo il suo rossetto USA-Israele su un nazionicidio iniziato da un imperatore da rotocalco, proseguito con un colpo di stato britannico contro un premier democraticamente eletto e che aveva nazionalizzato il petrolio in sintonia con Enrico Mattei; fino a un’ininterrotta aggressione alla Persia antichissima e nobilissima, liberatasi dai ceppi coloniali con una rivoluzione scaturita dalla volontà del popolo.

Questa storia ha avuto la sua consacrazione sanremese nel segno dell’italiota volgarità, bassezza, mendacità, tramite la lectio magistralis a rovescio di questo strumento femminile della controrivoluzione e del revanscismo colonialista.

Ci ha detto una montagna di balle, questa cantante iraniana, sostenuta nelle sue menzogne dall’eco transgender,dell’uomo-donna Drusilla, col quale si celebrava la femminilizzazione del maschio che percorre l’intera sciagura sanremese e oltre sotto il segno dell’efebo transgender, preludio all’umano indistinto, transumano.

In Iran se si balla e canta per strada si beccano 10 anni di prigione. In Iran gli omosessuali vengono impiccati. In Iran le coppie non possono tenersi per mano o scambiarsi affettuosità, se non vogliono finire in prigione. In Iran se il velo ti scivola sulla nuca, finisci come Mahsa Amini, “torturata e uccisa”.

Verificate guardando il mio documentario “TARGET IRAN”

Qualcuno considera Sanremo un Panopticon che riesce a vedere il peggio del peggio e lo riflette e scarica su colto e inclita. Una specie di specchio di quanto di più fetido, depravato, degradato, si possa vedere oggi, dopo il trattamento neoliberista e granresettiano, in un pezzo di contemporaneità occidentale.

E’ così. Ma manca sempre qualcosa alla rappresentazione. Chissà perché. Tipo il carcere di Belsham in cui vanno rinserrando da 4 anni Julian Assange e la verità.Tipo uno dei veri musicisti del nostro tempo infelice, Roger Waters, Pink Floyd, non visto a Sanremo, ma all’ONU sì, per dire a un mondo in mano a criminali di smettere di spingerci nella terza guerra mondiale.

Tipo il Pulitzer Seymour Hersh, come Assange un eroe, non ancora martire, rivelatore delle atrocità USA in Vietnam e che oggi ci fornisce la prova provata del terrorismo che gli USA, con Biden e la Cia di Burns, hanno esercitato sul North Stream, recidendo definitivamente l’arto europeo dal suo corpo euroasiatico.

Tipo l’altro migliaio di civili trucidati e arsi vivi in Yemen, con 300.000 bambini all’orlo della morte per fame nel genocidio condotto da 8 anni dai nostri alleati sauditi con il fattivo contributo del nostro alleato USA e con quello decisivo delle bombe made in Sardegna, autorizzate da Renzi, revocate da Conte, rilanciate alla grande da Meloni-Crosetto.

Tipo la telefonata di “Io sono Giorgia” con Mohammed Bin Salman, squartatore di giornalisti, per concordare la consegna anche di 48 cacciabombardieri Eurofighter, per meglio portare a termine il progetto Yemen, e la visita a Leonardo e Fincantieri del Capo di Stato Maggiore saudita per esaminare come funzionano questi strumenti di pace.

Chissà cosa avrebbe avuto da dire Mattarella sul palco reale. Forse, stordito, dalle smisurate ovazioni, non si sarebbe accorto di niente. E nemmeno ricordato come, da vicepremier e poi ministro dell’Offesa sotto D’Alema, avesse bombardato per 78 giorni la Serbia, ultimo brandello di una Jugoslavia che delenda erat. 5.500 morti e poi l’uranio impoverito e leucemie per generazioni e secoli.

Shshshshhhhh, Sanremo canta

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